Ilaria Salis è detenuta da un anno in Ungheria accusata di aggressione a due neonazisti. Il padre della 39enne italiana denuncia le insostenibili condizioni di carcerazione, ma gli appelli a intervenire rivolti a Meloni, Nordio e La Russa restano senza risposta.
Ilaria Salis, il padre chiede l’intervento di Meloni e denuncia: “detenuta in condizioni disumane”
L’anarchica milanese Ilaria Salis è detenuta da quasi un anno nel carcere di massima sicurezza di Budapest. L’accusa rivolta dalle autorità locali alla 39enne milanese è di aver aggredito due neonazisti durante una manifestazione di nostalgici del Führer, svoltasi lo scorso 11 febbraio nella capitale ungherese in occasione dell’annuale Giorno dell’onore. In una lettera inviata ai suoi legali, la donna avrebbe denunciato le insostenibili condizioni in cui è costretta a vivere nella struttura carceraria.
Il padre di Ilaria, Roberto Salis, invoca dunque l’intervento di Giorgia Meloni, alla quale ha scritto una nuova lettera, dopo quella inviata lo scorso marzo, che è rimasta senza risposta. Insieme alla missiva inoltrata alla premier, Salis ha anche inviato una medesima richiesta ai ministri Antonio Tajani e Carlo Nordio e ai presidenti di Camera e Senato per chiedere di agire al più presto di fronte alle “violazioni di diritti umani” di cui è vittima la figlia. Questo dicembre, la famiglia di Ilaria ha inoltre interpellato il ministero della Giustizia per chiedere di promuovere presso l’autorità giudiziaria ungherese la concessione di misure cautelari da scontare in Italia.
Ilaria Cucchi: “Il regime carcerario in Ungheria è incompatibile con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo”
Inizierà il 29 gennaio il processo a carico di Ilaria, che ha già rifiutato il patteggiamento a 11 anni, pena spropositata per un reato che in Italia prevede un massimo di 4 anni di reclusione. Nei primi sei mesi di detenzione, alla famiglia è stata vietata la possibilità di incontrarla. Solo dal mese di settembre i genitori hanno potuto comunicare con Ilaria e sono andati due volte a Budapest, trovandola in uno stato di profonda prostrazione.
“Faremo appello anche al Parlamento europeo affinché torni in Italia” ha dichiarato il legale della donna, l’avvocato Eugenio Losco. Intanto, la vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno, ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere di adottare misure “Per porre fine a questa palese violazione dei diritti umani”. Ilaria Cucchi è intervenuta sul caso dichiarando che “Il regime carcerario in Ungheria è incompatibile con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.
I rapporti tra il governo italiano e il premier ungherese potrebbero essere, dal nostro punto di vista, un enorme vantaggio, ma anche un enorme svantaggio. Dipende da quali sono gli obiettivi. Se ci può essere malizia nel pensare che le difficoltà di Ilaria siano legate anche al fatto di essere schierata politicamente in contrasto con l’attuale governo, una maggioranza illuminata per dimostrare di esserlo, dovrebbe e potrebbe occuparsi anche dei suoi avversari
Roberto Salis, padre di Ilaria, all’Ansa