Marco Ballotta è stato un portiere eterno: 40 anni di calcio giocato, di cui 18 da protagonista. Agile, determinato, un professionista vero che ha portato a casa tantissimi successi, ma anche qualche delusione. Tanta gavetta, tra serie C e B prima di compiere il salto definitivo in Serie A. Gli anni più importanti della sua carriera sono quelli con la maglia della Lazio, nella squadra dei campioni costruita da Sergio Cragnotti, con cui Marco vince uno Scudetto , 2 Coppe Italia , una Supercoppa Italiana e una Supercoppa europea. Poi il passaggio all’Inter di Moratti. Da doppio ex, per commentare il match di domani, Lazio-Inter, Ballotta è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Lazio-Inter, Ballotta a Tag24
Poco più di ventiquattro ore al fischio di inizio di Lazio-Inter. Due squadre che si affronteranno con motivazioni completamemte diverse. Da una parte la formazione di Sarri che cerca punti e quella continuità, finora sconosciuta in campionato, per rilanciarsi in corsa Champions; dall’altra quella di Inzaghi, che non può perdere l’occasione arrivata dal Marassi, con l’1 a 1 tra Genoa e Juventus, per staccare i bianconeri nella lotta scudetto. Sulla carta i numeri sono a favore dei nerazzurri, la vera squadra da battere in questa stagione, ma i biancocelesti sono concentrati e non partono certo battuti. Per commentare Lazio-Inter, Ballotta, ex portiere che ha vestito entrambe le maglie in carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Big match importante allo stadio Olimpico, la Lazio ha bisogno di una svolta ma l’Inter non può perdere l’occasione di staccare la Juventus dopo la battuta d’arresto di ieri. Che tipo di partita ti aspetti domani sera?
“Mi aspetto in ogni caso una bella partita, giocata apertamente. Entrambe le squadre hanno bisogno di una vittoria, l’Inter per ribadire il suo primato in classifica e la Lazio per rilanciarsi in questa stagione. Ai biancocelesti servirebbe un risultato pieno, per dare una risposta al campionato che in questo momento la vede leggermente distanto rispetto alle dirette concorrenti per la corsa Champions. La squadra di Sarri deve ritrovare se stessa in Serie A. Il passaggio del turno in Champions e in Coppa Italia erano obiettivi importanti in questa stagione. Ora che la Lazio è riuscita ad archiviarli deve concentrarsi, in questi due mesi, solo sul campionato per fare più punti possibili e risalire la china. È indubbio che oltre alla continuità, servirà anche qualche passo falso dalle altre. Iniziano ad esserci occasioni importanti e sbagliare altre partite non è contemplato”.
Conosci perfettamente entrambi gli ambienti, avendo giocato sia a Roma che a Milano e sai bene quanto sia complicato quando le cose non vanno come previsto. Le sensazioni per domani, tra i tifosi biancocelesti, non sono buonissime. Questa Lazio può davvero fare lo sgambetto all’Inter?
“Nessuna squadra deve partire mai battuta. Conosco bene l’ambiente romano e so che spesso manca di equilibrio. Se le cose vanno bene ti danno quel qualcosa in più, ma se vanno male si demoralizzano e diventa davvero difficile. Può capitare, ma sono sicuro che basterebbero un paio di risultati buoni per riaccendere l’entusiasmo”.
Dall’altra parte in casa Inter tutto fila per il verso giusto. I nerazzurri sono la squadra più forte in assoluto per la lotta scudetto?
“E’ la squadra che, al livello di rosa, ha qualcosa in più rispetto a tutte le altre. Quella più completa, più preparata e predisposta per lottare su più fronti importanti. Una formazione creata e costruita per arrivare in fondo in qualunque competizione. Tra l’altro parliamo di una rosa in cui si possono cambiare gli interpreti senza perdere in termini di qualità. Forse il punto più debole è quando vengono a mancare lì davanti giocatori come Lautaro e Thuram, senza nulla togliere ad Arnautovic. Per il resto sono coperti in qualunque reparto”.
Da una parte Sarri, dall’altra Inzaghi. Che ne pensi di questi due allenatori?
“Due allenatori completamente diversi, sia nel modo di giocare che in quello di gestire la squadra. Dopo tre anni non vedo ancora il gioco di Sarri. Lui continua a cercarlo, ma la squadra non è ancora armoniosa come vorrebbe. Mi auguro che questo periodo, in cui giocheranno una volta a settimana, possa servire per rimettere a posto le cose e preparare al meglio le partite. Inzaghi invece è cresciuto molto, aveva già esperienza ed è maturato ancora. Adesso è chiaro che ha in mano la situazione e la squadra. Penso sia determinante”.
Visto anche il tuo ruolo chiudiamo parlando di Sommer e Provedel. Cosa pensi di questi due portieri?
“Se Provedel avesse ripetuto la stagione fatta allo scorso anno ci saremmo dovuti domandare dove fosse stato prima. Penso che stia facendo bene, anche se non è sullo stesso livello di un anno fa. Qualche battuta d’arresto quest’anno l’ha avuta, ma resta un buon portiere. Per una valutazione totale però dovremmo aspettare due o tre anni. Intanto è già nel giro della Nazionale. Sommer invece sta facendo molto bene e devo ammettere che mi aspettavo qualcosa in meno”.