Stiamo per arrivare alla fine dell’anno ed è un ottimo momento per chiedersi cosa bisogna fare per continuare a ricevere l’Assegno unico anche nel 2024: cosa fare per non perderlo?

A partire da gennaio 2024, ci sono alcune interessanti novità come l’aumento dell’importo grazie alla rivalutazione dell’Istat. Cosa deve fare una famiglia per assicurarsi che, anche nel 2024, la misura continui ad essere erogata, senza rischiare sospensioni o riduzioni dell’importo?

A tal proposito, è bene ricordare che il rinnovo della misura è automatico, ma ci sono comunque alcuni adempimenti da rispettare. Andiamo subito a vedere di quali si tratta.

Cosa fare per non perdere l’Assegno unico nel 2024

L’Assegno unico è una misura economica introdotta per aiutare e sostenere le famiglie nel pagamento delle spese per i figli. La misura viene garantita a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento dei 21 anni del figlio.

In presenza di particolari condizioni, l’importo spettante può essere anche incrementato, per esempio in presenza di figli portatori di disabilità.

L’importo dell’Assegno unico non è uguale per tutte le famiglie, ma varia in base all’Isee e ad altri parametri.

Con la circolare n. 132/2022, la domanda per ricevere l’assegno unico non deve più essere presentata ogni anno, ma il rinnovo è automatico. Ciò non toglie, però, di rispettare alcuni adempimenti e scadenze per non rischiare sospensioni o riduzione dell’importo.

Cosa fare per non perdere l’Assegno unico? I beneficiari devono solo rinnovare l’Isee, entro le scadenze previste, e comunicare tutte le eventuali variazioni che incidono sul pagamento.

Quali sono le scadenze da rispettare per rinnovare l’Isee

Il rinnovo dell’Isee è il primo e fondamentale passaggio per non rischiare di perdere l’Assegno Unico e far sì che l’importo spettante sia correlato alla propria condizione reddituale.

Infatti, chi non presenta l’Isee 2024 non rischia di perdere l’erogazione della misura, quanto più di ricevere l’importo minimo dello stesso.

Quali sono le scadenze da rispettare? Per richiedere l’Isee 2024, c’è tempo fino al:

  • 29 febbraio 2024, per non rischiare di avere un taglio dal mese di marzo;
  • 30 giugno 2024, per effettuare il ricalcolo a decorrere dal 1° marzo, oltre che assicurarsi, in sede di conguaglio, il pagamento delle mensilità arretrate.

Infine, chi provvede a rinnovare l’Isee dopo il mese di luglio 2024, allora l’importo verrà ricalcolato a decorrere dalle mensilità successive e senza nessun effetto retroattivo.

In definitiva, i nuclei familiari che nel 2023 hanno ricevuto l’Assegno unico e non procedono al rinnovo dell’Isee 2024, rischiano di assistere ad una diminuzione dell’importo a partire dal mese di marzo.

Quali sono le variazioni da comunicare all’Inps

Ci sono alcune comunicazioni che è bene effettuare per continuare a percepire l’Assegno unico o per aumentare l’importo.

Le variazioni che devono essere comunicate sono le seguenti:

  • Cambiamenti relativo allo stato di disabilità del figlio;
  • Cambiamento dello status di studente per i figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni;
  • Separazione dei coniugi;
  • Nuova ripartizione dell’assegno tra i genitori;
  • Variazione delle modalità di pagamento.

Serve comunicare all’Inps, inoltre, anche il compimento dei 18 anni del figlio e che continua a soddisfare tutte le condizioni per continuare a percepire il sostegno.

Infine, si deve comunicare all’Inps anche la nascita di un altro figlio. Nel caso di una nuova nascita non è sufficiente solo richiedere l’Isee 2024, ma bisogna anche fare un’apposita comunicazione all’Inps. Solo dopo la comunicazione, l’Istituto sbloccherà il pagamento dell’ulteriore quota spettante dell’Assegno unico, compresa del premio nascita.

In questo caso, sarebbe opportuno richiedere prima l’Isee aggiornato e, subito dopo, effettuare la comunicazione all’Inps.

Ricordiamo, infine, che a partire dal 1° gennaio 2024, aumentano anche gli importi.