Giornata di incontri istituzionali per Giorgia Meloni: dopo il premier albanese Edi Rama, è il turno del primo ministro inglese Rishi Sunak. Dopo un veloce colloquio a Palazzo Chigi, Sunak si è diretto a Castel Sant’Angelo, come ospite della kermesse di Atreju 2023.
Il suo intervento, insieme a quello di Elon Musk, era uno dei più attesi, considerato che in passato Sunak ha avuto parole di elogio per Meloni e che i due politici si sono spesso scambiati visite dal forte valore politico.
Il discorso di Sunak si è concentrato sull’immigrazione e sulle difficoltà che i paesi fanno per gestire le persone che illegalmente cercano di arrivare in Italia o in Inghilterra: “
Atreju 2023, Sunak elogia il governo di Giorgia Meloni: “
Facendo parte della stessa area politica, quella conservatrice-populista, Meloni e Sunak cercando da tempo di coltivare un rapporto politico e diplomatico che possa essere spesso anche nelle discussioni fra i paesi della UE.
Il tema dell’immigrazione illegale accomuna i due governi, inglese ed italiano, specie anche nelle difficoltà e negli inciampi. Se la Corte costituzionale albanese ha sospeso al momento il progetto italiano di costruire in Albania centri per l’esternalizzazione dei CPR, anche in Inghilterra l’idea di Sunak di trasferire (se non deportare per alcuni) gli immigrati illegali in Ruanda ha subìto un brusco stop.
Molto del futuro politico di Sunak si gioca su quest’aspetto, ma la presentazione di Meloni prima del suo intervento ad Atreju è più che positiva:
Voglio dare il benvenuto al leader di una grande nazione europea, un leader conservatore, un amico dell’Italia, un amico mio personale con il quale ci siamo trovati sulle materie fondamentali di questo tempo – immigrazione, intelligenza artificiale, famiglia – e sulle quali abbiamo costruito un rapporto che sta dando i suoi frutti.
Questo il pensiero di Sunak sull’immigrazione, che sicuramente Meloni rivendicherà come un successo per l’Italia:
Thatcher aveva capito che le idee erano importanti solo se si potevano implementare. Non si è mai tirata indietro anche quando la lotta era dura, e oggi dobbiamo applicare il radicalismo di Thatcher per quanto riguarda l’immigrazione illegale. I nostri oppositori vogliono mettere la testa sotto la sabbia e lasciare che il problema vada via da solo ma non funziona così. Andate a Lampedusa, dove il 50% degli immigrati è arrivata quest’anno: non è più sostenibile, non è corretto ed è immorale.
Analogamente alla visita di qualche mese fa di Ursula von der Leyen, queste parole trasmettono l’immagine di un’Italia che è riuscita a “costringere” decisori politici europei e leader politici a riconoscere che il nostro paese non può da solo gestire un elevato numero di sbarchi.
I complimenti di Meloni sono stati poi ricambiati da Sunak:
Abbiamo un amicizia molto solida e forte che si sta riconsolidando. Siamo atlantisti, conservatori, sosteniamo la Nato e siamo contro l’aggressione russa all’Ucraina.
Tornando sull’immigrazione illegale, Sunak ne fa una questione di culture diverse che si scontrano e che non possono unirsi:
I nostri nemici dicono che non siamo capaci di gestire questo problema e quindi continuano a utilizzare l’immigrazione come uno strumento per fare in modo che le persone arrivino sulle nostre coste e destabilizzino la nostra società. Se non gestiamo questo problema, il numero crescerà e sarà più grande di quello che possiamo gestire, la nostra capacità di poter gestire quelli che hanno più bisogno del nostro aiuto.
Infine, un passaggio che mira a tranquillizzare Zelensky sull’assistenza di alcuni paesi (Gran Bretagna ed Italia su tutti) nella guerra contro la Russia. Bisogna quindi
Dare a Kiev ciò che serve, per finire il lavoro.