Gli smart contract rappresentano un aspetto fondamentale nella criptoeconomia. Proprio sui contratti intelligenti, infatti, si fonda un gran numero di progetti DeFi, con relativo investimento di fondi. Risorse che devono essere protette al meglio non solo nell’interesse degli investitori, ma anche del settore stesso, che sull’invulnerabilità degli smart contract si gioca una buona parte della propria reputazione.

Per cercare di rendere inattaccabile uno smart contract occorre che il suo codice sia privo di vulnerabilità. Troppo spesso, però, si aprono dei varchi che permettono agli hacker di sottrarre fondi e affossare il progetto interessato.

Per cercare di eliminare questi difetti uno strumento performante è rappresentato dal security audit sui contratti intelligenti. Andiamo quindi a vedere di cosa si tratti e quali siano le peculiarità che ne consigliano l’adozione.

Security audit di smart contract: di cosa si tratta?

Per security audit di smart contract si intende un’analisi dettagliata dei contratti intelligenti su cui si fonda un determinato progetto. Per capire meglio la necessità che ispira uno strumento di questo genere, occorre partire da un presupposto: le transazioni che avvengono su una blockchain sono definitive. Una volta condotte a termine è praticamente impossibile tornare indietro.

Per evitare che si verifichino attacchi e conseguenti furti di fondi detenuti all’interno di uno smart contract, quindi, occorre mettere quest’ultimo in assoluta sicurezza. Per farlo, occorre esaminare nel dettaglio il codice, in modo da ravvisarne possibili bugs o vulnerabilità.

Inoltre, vengono sottoposti ad analisi anche l’efficienza e l’ottimizzazione del contratto. In particolare, si punta a capire se sia possibile risparmiare sulla quantità di gas impiegata dallo smart contract e, soprattutto, se si tratti di uno spreco. Si tratta in effetti di un punto dirimente, in quanto in caso di costi elevati gli stessi potrebbero non essere eseguiti, soprattutto quando il limite del gas è stato impostato in modo da risultare basso.

Una volta portato a termine il monitoraggio, l’incaricato dell’audit produce un rapporto, in cui sono indicati gli errori di codice. A questo punto il team degli sviluppatori si ritrova a disposizione una base su cui concordare il successivo lavoro per eliminare le parti di codice incriminato, con la redazione di un documento finale in cui saranno descritti non solo gli errori riscontrati in sede di analisi, ma anche i rimedi adottati.

Quanto costa un security audit?

Naturalmente, un aspetto importante è rappresentato dal costo collegato ad un security audit. Solitamente per effettuarlo sono necessari migliaia di euro, coi progetti di grandi dimensioni che sono in grado di oltrepassare la soglia dei diecimila.

La spesa in oggetto dipende anche dalla reputazione della società cui sarà affidato il security audit sugli smart contract. Si tratta però di una spesa che è in grado di far risparmiare quantità di denaro molto più rilevanti, considerato come le vulnerabilità e i bugs dei codici esaminati possano essere sfruttati dagli hacker per sottrarre sino a centinaia di milioni.

L’esame in questione deve quindi essere considerato un investimento, più che una spesa. Affidarsi a nomi come Certik, che lo ha svolto su PancakeSwap e Polygon, e Consensys Diligence, che offre lo stesso servizio sui contratti della Ethereum Virtual Machine, rappresenta una vera e propria garanzia.

Conclusioni

Gli smart contract sono fondamentali, in ambito blockchain. Di solito sono scritti nel linguaggio di programmazione Solidity e possono essere la base di soluzioni blockchain in cui corrono transazioni per svariati milioni di euro.

I trasferimenti di valore, però, devono avvenire in assoluta sicurezza e non sempre questo accade. Basta in effetti leggere le cronache per vedere come nel corso degli anni si siano verificate sottrazioni clamorose di fondi dai contratti intelligenti.

Proprio la complessità del codice che deve essere scritto può sfociare in errori e incongruenze di vario genere. Per evitare che gli errori rendano permeabili i contratti intelligenti alle scorrerie dei pirati informatici si può mettere in campo un security audit. Un vero e proprio esame il quale va non solo a rilevare errori nel codice, ma anche quelli che limitano l’efficacia e l’ottimizzazione dello stesso.

Uno strumento sempre più comune e tale da rappresentare una sorta di biglietto da visita per le aziende che lo utilizzano. Sino a trasformarsi in un vero e proprio investimento.