Capodanno 2024 ai tropici. Prima di partire per una località esotica per queste vacanze di fine anno occorre fare attenzione a quali procedure seguire prima della partenza.
In questi luoghi potrebbe essere frequente contrarre malattie infettive diverse da quelle conosciute nel nostro territorio.
Per questo motivo bisogna osservare alcune regole e richiedere per tempo le vaccinazioni opportune.
Capodanno 2024 ai tropici: come ridurre il rischio di ammalarsi
Un viaggio in una meta esotica può essere caratterizzato da inconvenienti diversi rispetto una vacanza in Europa o negli Stati Uniti. Il rischio di contrarre infezioni o malattie tropicali è molto elevato e per questo motivo gli esperti consigliano di consultare il medico di famiglia per ottenere tutte le informazioni necessarie.
Il consulto mira dunque a limitare al minimo il pericolo di contagio e di conseguenza pianificare la migliore strategia per la copertura del sistema immunitario con appositi vaccini.
Nel caso in cui abbiate intenzione di trascorrere la fine del 2023 in una fascia tropicale o sub-tropicale è consigliato eseguire una visita specialistica in ambulatori di infettivologia in modo da prevenire al meglio il rischio di contagio.
Non si tratta solo di somministrazione di vaccinazioni ma anche di adottare alcune regole di comportamento una volta sul posto.
La copertura del vaccino sarà poi al suo picco solo dopo 15 – 20 giorni dalla sua somministrazione. Bisogna pertanto valutare attentamente questo periodo in relazione alla data di partenza.
Le consulenze prenderanno poi in esame la specifica zona di destinazione poiché le malattie potrebbero essere diverse. Per esempio in Africa la principale minaccia è la malaria, mentre nel Sud Est Asiatico sono maggiormente da temere Dengue e Chikungunya.
Cosa fare prima di partire?
Il rischio di contrarre la maggior parte delle malattie può essere scongiurato dalla somministrazione di vaccini. Tra i più utili troviamo quello contro il tifo e il vaccino di prevenzione all’infezione da salmonella. In quest’ultimo caso, in alternativa alla classica inoculazione tramite iniezione, esistente anche una terapia per compresse orali.
Altrettanto necessari saranno i vaccini per il colera e per l’epatite di tipo A. Per quest’ultimo va effettuato una seconda dose di richiamo ad un anno dalla prima.
Se la nostra meta ricade in zone malariche, gli esperti medici prescrivono la chemioprofilassi con l’assunzione di compresse a cadenza regolare.
Come comportarsi sul posto?
Per le malattie arbovirosi, trasmesse da zanzare e zecche, è consigliabile usare prodotti repellenti contenenti almeno il 50% di sostanze DEET. Altrettanto utile può essere l’utilizzo di abbigliamento idoneo con pantaloni lunghi e maglie a manica lunga, così come la zanzariera nel corso della notte.
La maggior parte delle malattie infettive possono però essere trasmesse dal contatto diretto o dall’ingestione di prodotti alimentari contaminati. Ecco perché è indispensabile adottare alcune procedure per limitare i rischi.
In primo luogo occorre analizzare lo stato igienico del luogo in cui desideriamo consumare il pasto. In ogni caso è consigliato evitare alimenti crudi. Attenzione poi a bere esclusivamente acqua minerale imbottigliata ed evitare il ghiaccio per la possibile contaminazione dell’acqua corrente con cui è prodotto.
In alcune zone dell’Africa è poi preferibile non introdursi nelle acque di fiumi o laghi per evitare il rischio di contrarre il parassita che causa la schistosomiasi.
Come comportarsi in caso di contagio
Può però capitare, nonostante tutti questi accorgimenti, di contrarre un’infezione durante la vacanza. In questo caso mai affidarsi a medicazioni fai-da-te.
Meglio rivolgere ad un centro medico locale e accogliere la diagnosi in modo da iniziare una terapia più specifica. Prima di avviare il trattamento è bene informarsi se siano in atto coperture sanitarie tra il nostro Paese e quello in cui ci troviamo.
In gran parte dei casi esistono infatti accordi con il nostro Servizio sanitario nazionale per tutelare temporaneamente i turisti. Se così non fosse le spese sanitarie saranno a carico del paziente stesso.