Nella giornata di venerdì 15 dicembre, presso il Salone d’Onore del CONI di Roma, si è tenuta la 18ª edizione del Premio ASI Sport&Cultura, organizzato da ASI. Tale riconoscimento è nato nel 2004, per raccontare i migliori successi dello sport. Si basa sui valori dell’impegno, della solidarietà e del coraggio di chiunque pratichi un’attività sportiva. A trionfare quest’anno è stata proprio l’Italia, per la categoria “Atleta dell’anno“: decisivo è stato il successo della Nazionale di tennis composta da Musetti, Nardi e Sinner, a cui va il premio dopo la vittoria in Coppa Davis. Tra i candidati alla vittoria finale c’erano anche Pecco Bagnaia, pilota di MotoGP per la Ducati e Gianmarco Tamberi, atleta di salto in alto. Al Salone d’Onore del CONI era presente filippo Volandri, che ha parlato ai microfoni di Tag24.it.
Le parole di Volandri: dalla Coppa Davis a Berrettini
Filippo Volandri ha iniziato ripercorrendo la grande stagione che ha visto protagonista il tennis azzurro, in particolare nella tanto ambita Coppa Davis. Il capitano ha voluto congratularsi con Sinner e con tutta la squadra azzurra.
Essere qui è un onore, grazie a un risultato straordinario che parte da lontano. Grazie ai ragazzi che sono stati disponibili e strepitosi soprattutto nel finale di stagione nel vestire la maglia azzurra. Prospettive per il 2024? Sono ottime, per la nostra squadra sono altrettanto rosee perché è una squadra giovane e lascia ben sperare per il futuro. La vittoria a volte arriva, ma vincere due volte la Coppa Davis sarebbe importante. Quindi ci poniamo già questo obbiettivo, di vincerla con Berrettini. Perché questa è anche la promessa che ci siamo fatti con altri ragazzi, stiamo lavorando per questo. Sinner ha vinto il titolo di giocatore preferito dell’anno: questo vuol dire che dobbiamo tenercelo stretto, che dobbiamo essere orgogliosi di avere un giocatore del genere, che rappresenta l’Italia 365 giorni all’anno. Avete visto quanto tenga alla maglia azzurra e quanto diventi strepitoso quando gioca in Nazionale. Dobbiamo essere orgogliosi di avere un giocatore come lui. A noi piace raggiungere obbiettivi, programmarne e raggiungerne di nuovi.
Poi ha fatto il punto dei suoi in vista degli Australian Open, soffermandosi sulle condizioni fisiche di Matteo Berrettini. L’italiano sta recuperando da una distorsione alla caviglia in inversione, che gli ha procurato una rottura parziale del legamento peroneo astragalico anteriore.
Abbiamo conquistato tanti premi, giustamente i ragazzi sono concentrati a preparare i prossimi impegni, quindi li ritiro io. Ci stiamo rendendo conto più nelle settimane successive che nell’immediata vittoria dell’effetto di vincere una Coppa Davis, dell’affetto che gli italiani ci stanno regalando. Australian Open? I ragazzi sono tutti in preparazione invernale, si stanno allenando nelle poche settimane avute a disposizione. Matteo sta bene e si sta allenando. Ci crede, lo dimostra il fatto che sia venuto a Malaga, incrociamo le dita. Jannik può diventare il numero 1 del mondo, può vincere uno Slam, anche di più. Mi piace che lui stia lavorando per questo, poi vedremo in quanto tempo.
Volandri ha parlato anche di Novak Djokovic.
Djokovic? Ho visto i suoi complimenti. Quando vinci tre Slam su quattro e ti confermi numero 1 del mondo è ovvio che pensi di avere tutto il meglio che c’è sul mercato. Dall’altra parte però è giusto ripartire dai giovani come abbiamo fatto noi.
Le parole di Volandri sul Milan
Volandri si è intrattenuto con i giornalisti parlando anche di calcio, in particolare del Milan e di Stefano Pioli. Poi un commento su Zlatan Ibrahimovic, entrato ufficialmente a far parte della società. Lo svedese, come scritto nel comunicato del club, svolgerà un ruolo attivo nelle operazioni sportive e commerciali e contribuirà a rafforzarne la cultura vincente. Il suo mandato includerà lo sviluppo dei giocatori e la formazione per alte prestazioni.
Milan? Ci sono dentro non da tanto ma da abbastanza, per capire che c’è bisogno di tempo per arrivare ai risultati e per lavorare in serenità. Non si può cambiare idea da un giorno all’altro l’ho vissuto sulla mia pelle. Ci vogliono tutte le informazioni e quelle le ha solo Pioli. Ibrahimovic è stato un grande ruolo, in qualsiasi ruolo lui performa alla grande.