Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri interviene a proposito dell’annoso problema delle risorse a disposizione della Capitale, reclamando un deficit di 130 milioni di euro l’anno. Per il primo cittadino si tratta di un problema di attribuzione di poteri, una battaglia per cui anche i suoi predecessori si sono battuti.

Gualtieri e il problema delle risorse per Roma: “Termovalorizzatore solo perché sono commissario”

Roma e i suoi mille problemi, dai mezzi pubblici che non funzionano, ai rifiuti ammassati lungo i marciapiedi di centro e periferia. Una narrazione colma di critiche – arricchita di recente dalla sconfitta nella corsa per Expo 2030 – che il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri deve aver sentito fin troppe volte.

Ecco perché, appena ne ha l’occasione, il primo cittadino ne approfitta per fornire la propria versione dei fatti, mettendo anche qualche puntino sulle ‘i’ dove necessario.

Ospite della redazione del quotidiano ‘Il Messaggero’, Gualtieri si è trovato, quindi, nelle condizioni di rispondere a una domanda relativa all’annosa questione dei poteri speciali da riconoscere al sindaco della Capitale.

Un ‘braccio di ferro’ con il governo centrale portato avanti anche dai predecessori di Gualtieri e che lui affianca al tema dei finanziamenti, denunciando un deficit costante nel bilancio di Roma.

“I poteri servono, ma servono anche le risorse. C’è però il tema di sottofinanziamenti di Roma perché la Capitale non è solo una città ma ha valore nazionale ed europeo. Per intenderci, mancano 130 milioni di euro l’anno di finanziamenti a Roma di quello che le spetterebbe solo come città, togliendo il fatto che sia Capitale o che gli abitanti effettivi siano molti di più di quelli ufficiali. Perché ce li danno spalmati”.

Gualtieri cita, a titolo esemplificativo, l’impegno preso dalla sua giunta per il termovalorizzatore, e sottolinea:

“Il termovalorizzatore si fa perché io sono commissario, perché ho poteri straordinari”.

La bassa qualità dei servizi: “Per i trasporti pubblici Roma prende la metà di Milano”

Gualtieri non si è mai tirato indietro di fronte all’ammissione degli investimenti necessari per rendere finalmente moderna una città come Roma.

Come nell’ultimo ‘Rapporto alla città 2023’, nel quale ha rivendicato i 1322 cantieri attualmente aperti nella Capitale. Pur riconoscendo il disagio per i cittadini, il sindaco ha difeso la scelta perché senza cantieri non ci sono disagi ma non c’è neanche futuro.

Tuttavia, per poter avviare questi processi di ammodernamento sono essenziali le risorse e i finanziamenti e, in questo senso, Gualtieri denuncia le risorse sottratte alla Capitale.

“Gli investimenti sono le risorse con cui fare infrastrutture. Se con quelle mettiamo a posto le rotaie, per esempio, poi non avremo i soldi per far girare i treni. Senza la spesa corrente per mandare avanti i servizi, è ovvio che la qualità di questi sarà bassa“.

In definitiva, Roma e Gualtieri chiedono ciò che gli spetta. E fa l’esempio del confronto con Milano sul fronte dei trasporti pubblici.

“Se per il trasporto pubblico pendiamo come finanziamenti la metà di Milano, c’è un problema”.

Una differenza drammatica se si confronta anche il numero di residenti del capoluogo lombardo con quelli della Capitale: poco più di 1 milione e 300 mila per Milano, contro gli oltre 2 milioni e 700 mila di Roma. Le cifre parlano chiaro.