Dopo alcuni mesi di accertamenti, l‘Antitrust ha deciso di sanzionare per quasi un milione e mezzo di euro l’azienda dolciaria Balocco e due imprese di Chiara Ferragni, responsabili di aver attuato una “pratica commerciale scorretta” nella vendita del Pandoro Pink Christmas lanciato sul mercato in occasione delle festività natalizie dell’anno scorso.

Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, infatti, nella vendita del pandoro griffato Ferragni le società coinvolte hanno utilizzato una comunicazione ingannevole circa le modalità della donazione filantropica compresa nell’operazione.

Ai consumatori, come si legge nel provvedimento, si sarebbe fatto intendere come l’acquisto di ogni pandoro avrebbe contribuito direttamente alla raccolta fondi destinata all’Ospedale Regina Margherita di Torino per l’acquisto un macchinario necessario alle cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.

L’accertamento dell’Antitrust ha permesso tuttavia confermare – come già suggerito dall’inchiesta di Selvaggia Lucarelli – come questa donazione fosse in realtà slegata dal volume di vendita dei pandori. Il versamento di denaro a favore dell’Ospedale, infatti, sarebbe avvenuto addirittura ben sei mesi prima dell’avvio della vendita dei prodotti sul mercato.

Multa dell’Antitrust a Balocco e Chiara Ferragni, avv. Nanna: “Da Federconsumatori un giudizio negativo della vicenda”

La redazione di TAG24 ha approfondito la notizia della multa dell’Antitrust a Balocco e alle due società riferibili a Chiara Ferragni con l’avvocato Antonella Nanna, responsabile della consulta giuridica di Federconsumatori.

Avvocato Nanna, come commenta il provvedimento preso dall’Antitrust nei confronti di Balocco e delle due società di Chiara Ferragni?

«Come Federconsumatori il nostro giudizio è ovviamente negativo. I consumatori hanno diritto alla trasparenza e alla correttezza nei rapporti commerciali, soprattutto laddove si richiede una liberalità o una donazione. Diritti che, nel caso di cui discutiamo, non sembra che le società coinvolte abbiano assicurato.

Affidandoci alle conclusioni scritte nel provvedimento dell’Antitrust, ci dispiace che si sia andata a toccare la sensibilità delle persone, convinte che la somma in più versata per l’acquisto del pandoro fosse destinata all’acquisto di macchinari per ospedali oncologici.

In questo caso, dunque, è come se ci fosse una doppia violazione. Da un lato, infatti, si è messa in essere una pratica commerciale scorretta vietata dal Codice del consumo. Dall’altro lato, con l’ingannevolezza si è andata a minare la libera scelta del consumatore facendo leva sulla sensibilità verso le iniziative benefiche».

Pandoro Pink Christmas, avv. Nanna (Federconsumatori): “Violato il diritto dei consumatori a pratiche trasparenti”

Leggendo il provvedimento e i comunicati delle parti interessate, ritiene vi sia uno spazio per la “buona fede”? O crede che l’iniziativa sia stata costruita in modo apertamente ingannevole?

«Noi ci atteniamo alle rilevazioni dell’Antitrust, il quale ha accertato come le somme che si sarebbero dovute destinare all’Ospedale siano state versate dalla società anticipatamente rispetto alla vendita effettiva dei pandori.

Noi non possiamo giudicare la buona fede o meno. Da quello che abbiamo letto, la società Balocco ha annunciato in un comunicato stampa l’intenzione di ricorrere per vie legali per accertare se l’Antitrust abbia compiuto l’istruttoria in linea con i fatti.

Dal punto di vista dei consumatori, leggendo questa notizia viene da pensare a una lesione del diritto degli stessi a pratiche commerciali corrette e trasparenti, oltre che il diritto di chiarezza rispetto alla destinazione delle somme in caso di erogazioni benefiche».

Avv. Nanna (Federconsumatori): “Per la beneficienza è bene affidarsi ad associazioni sicure e credibili”

Quale consiglio possiamo dare ai consumatori per difendersi da questo tipo di pratiche scorrette?

«Consigliamo ai consumatori di essere molto attenti, perché tutte le associazioni di promozione sociale o le onlus che portano avanti queste iniziative dovrebbero avere dei siti trasparenti, offrendo informative chiare sulle attività benefiche e presentando alla fine le rendicontazioni su quanto svolto.

È bene ci si affidi sempre ad associazioni sicure sotto il punto di vista benefico, prestando attenzione alla credibilità e alla presenza di dati (la sede, gli organi) che diano certezza circa l’avere a che fare con persone corrette».

Nella sua esperienza, quanto sono frequenti queste iniziative “ingannevoli” nell’ambito della beneficienza?

«Iniziative ingannevoli sono già accadute in passato.

Come Federconsumatori, il nostro compito è intervenire non appena ci vengono sottoposte situazioni non chiare e trasparenti.

Laddove individuiamo numeri che ci inducono a pensare si tratti di fenomeni diffusi, siamo sempre pronti a fare comunicazioni all’Autorità che vigila sulla correttezza di queste pratiche commerciali segnalando i fatti, ove necessario, anche alla Guardia di finanza».