“Sono qui in sostituzione della collega Elly Schlein“. Matteo Renzi strappa così le prime risate e i primi applausi in quel di Atreju, l’appuntamento organizzato da Fratelli d’Italia a Castel Sant’Angelo. Nel corso del delicato dibattito “Una giustizia giusta: dialogo sulle riforme” in cui il direttore dell’Adnkronos, Davide Desario, introduce il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, la presidente della Commissione Giustizia, Giulia Bongiorno, e il sottosegretario Andrea Delmastro, il leader di Italia Viva dimostra di cavarsela con disinvoltura. Anche al cospetto di una platea in cui i più giovani intonano “Uno di noi, Delmastro uno di noi”. Ma va anche oltre.
Renzi applaudito ad Atreju dove parla di giustizia: “Abbiate il coraggio con la riforma”. Su Donzelli: “Non sa tenere un cecio in bocca”
Grazie per l’invito – dice dal palco il senatore Renzi, oggi cliccatissimo per via del suo primo posto nella “classifica” dei parlamentari più ricchi – Orgogliosamente non sono uno di voi, ma apprezzo che ci siano qui tante donne e uomini, ragazze e ragazzi, che si impegnano nella cosa pubblica, anche se non abbiamo le stesse idee. È l’essenza del confronto e del dialogo.
Applausi. Che si aggiungono alle risate quando c’è da prendere in giro il parlamentare di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, tornando sul caso Cospito.
Sul tema della giustizia siamo piuttosto vicini, ma su altre posizioni siamo diametralmente opposti. Perché se fossimo sulle stesse posizioni direi a Delmastro: “Tra tutti come hai fatto a dare a Donzelli quel materiale”. Io lo conosco da una vita, non tiene un cecio in bocca!
“Garantismo e giustizialismo non sono sullo stesso piano”
L’ex premier vuole poi mettere “la giusta distanza” tra garantismo e giustizialismo, partendo dalla Costituzione, e sulla presunta magistratura politicizzata denunciata da Crosetto.
Garantismo e giustizialismo non sono sullo stesso piano. Quando Conte arrivò a Palazzo Chigi e disse “Questi -ismi proprio non li sopporto”, gli chiesi: “Dove hai preso la laurea, dalle patatine?” Il garantismo è un principio costituzionale, un pilastro. Il giustizialismo tradisce i principi costituzionali, è la stessa differenza tra dittatura e democrazia. Se qualche magistrato decidesse di condurre indagini di carattere politico tradirebbe la propria missione.
“Date retta a Nordio, non fate come me”
Notevole la “pacca sulle spalle” che Renzi allunga a Nordio.
Noi non le mandiamo a dire. E sulla legge di bilancio ne dirò anche di più perché è impossibile che siamo a Natale e non ne abbiamo ancora una. Però, sul tema che affrontiamo oggi, la presidente del consiglio ha compiuto una scelta bella: ha optato per un galantuomo come ministro della Giustizia.
Altri applausi. La condizione migliore per l’affondo che segue.
La vera questione è quella di lasciarlo lavorare. In questo primo anno non avete fatto niente e ve lo dico con la libertà di chi non scappa dai confronti: mi aspettavo di più. Abbiamo l’occasione storica di chiudere la pagina della guerra giustizialismo contro garantismo e per farlo dovete avere il coraggio di andare fino in fondo, con quello che dice Nordio. Ma non sto facendo la morale agli altri, perché anch’io, da presidente del Consiglio, avrei dovuto dargli retta. In vita mia, ho presentato ricorsi e denunce perché bisogna avere il coraggio di replicare passo a passo e denunciare i pm che hanno sbagliato se sei convinto di subire un’ingiustizia. Abbiate il coraggio di fare una riforma della giustizia vera.
L’applauso più fragoroso quando Renzi cita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Questa legislatura – conferma Renzi – deve essere utile a trovare la verità su cosa è successo a Falcone e Borsellino e fare luce sullo scandalo delle prime indagini.
Manovra, caso Delmastro, assenza Schlein e Mes nelle interviste a margine raccolte dall’inviato di Tag24 Thomas Cardinali: