A un anno dalla tragica notte fra l’1 e il 2 novembre, il pm di Genova ha chiesto l’ergastolo per Evaristo Scalco, il maestro d’armi che ha ucciso con una freccia Javier Alfredo Miranda Romero, il 41enne di origine peruviana.

Genova, il pm chiede ergastolo per Evaristo Scalco

La condanna per il 63enne genovese, accusato dell’omicidio di Javier Romero, si inasprisce. Il pm ha chiesto l’ergastolo, sottolineando le evidenti discordanze nelle dichiarazioni rilasciate dall’artigiano. Lo scorso aprile la Procura di Genova aveva richiesto il rinvio a giudizio immediato.

Nel corso dei suoi interrogatori, sarebbe emersa una chiara e malintesa idea di supremazia morale e civile. Da qui, la convinzione che il degrado del centro cittadino di Genova fosse causato dalla presenza degli stranieri. Il pm ha affermato che:

Ha l’idea che la mera appartenenza a un certo gruppo etnico sia espressione di una qualche forma di inferiorità, che essere straniero si accompagni a un modo di vivere irrispettoso che porta all’esasperazione dei cittadini

Il magistrato ha messo in luce, soprattutto, l’atteggiamento di Scalco in relazione all’aver scoccato la freccia:

Perché denota noncuranza della sorte della vittima: sapeva benissimo che cosa aveva lanciato nell’addome e tanto bene lo sapeva che l’unica cosa che aveva in mente era di estrarre quella freccia che lo inchiodava a quel delitto. È questa la fase più riprovevole. E lui invece non ci ha pensato a chiamare i soccorsi. Ha provato fino all’ultimo, contro ogni pietà umana, di estrarre la freccia senza nemmeno pensare che l’emorragia interna sarebbe dilagata e che la vittima non sarebbe nemmeno arrivata in ospedale