Sarà un processo lungo ma costituisce un’importante sconfitta per Putin“, così il commissario europeo agli Affari economici dell’Ue Paolo Gentiloni ha parlato del graduale ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea nel corso dell’evento ‘L’Europa che vogliamo‘ organizzato dal Pd a Roma oggi.

Gentiloni su Putin e sull’Ucraina

Una lunga attesa che però suona già come una sconfitta per il presidente russo Vladimir Putin. Con l’apertura dei negoziati per l’ingresso nell’Ue inizia un processo che impiegherà molti anni e tante riforme, a dirlo è Paolo Gentiloni durante l’evento ‘L’Europa che vogliamo‘. Il commissario europeo poi chiosa sul rinvio del bilancio dicendo che corrisponde al rinvio del sostegno economico all’Ucraina. Secondo Gentiloni la difesa comune, le politiche industriali e l’architettura internazionale sarebbero da ridisegnare:

“Dico no al mesto corteo dei sonnambuli: il sostegno all’Ucraina è necessario per evitare le minacce che incombono sull’Europa, perchè oggi in Ucraina e domani in Europa”

La riduzione del debito e la crescita

Gentiloni sostiene che l’Europa desiderata è quella della crescita sostenibile dove welfare, economia sociale di mercato non solo uno slogan. Una situazione che potrà essere raggiunta con un’efficace risposta alla più importante crisi dal dopoguerra. Secondo il commissario europeo agli Affari economici il meccanismo Sure ha contribuito a salvare 42 milioni di posti di lavoro:

“Alle crisi degli ultimi quattro anni l’Europa ha risposto sospendendo le regole e con il sostegno al lavoro. Abbiamo risposto e siamo riusciti a evitare la recessione. Abbiamo bassa crescita, ma reggono gli investimenti pubblici e i livelli di occupazione sono fra i più alti”.

La sfida principale è la riduzione del debito e renderla compatibile con la crescita sostenibile. Un discorso che arriva nei giorni in cui si torna a parlare di Meccanismo europeo per la stabilità.

Elezioni europee: “Il Pd gioca in casa”

Non può mancare un intervento sulle elezioni europee del 2024. Secondo il commissario agli Affari economici il Pd gioca in casa perché la sua è una vocazione europea e fa parte di una sinistra europea di governo. Non mancano poi elogi al ruolo dell’Ue negli ultimi anni, capace a detta di Gentiloni di accelerare il corso della storia:

“Possiamo camminare a testa alta, davanti a questo. Da Spinelli, a De Gasperi a Giorgio Napolitano, la storia dell’Europa è la nostra storia. Io sono convinto che il Pd ha le carte in regola per fare la sua parte e la farà con orgoglio e con grande forza”