L’asportazione della prostata è una procedura a cui molti uomini si sottopongono per superare alcune patologie. Ci si chiede se questo intervento, però, possa essere collegato all’impotenza.
Scopri se esiste davvero questa connessione e analizza i potenziali rischi di impotenza come effetto collaterale di questo intervento chirurgico.
L’asportazione della prostata e impotenza sono collegate?
Il cancro alla prostata è il tipo di tumore più comune negli uomini. Se viene riconosciuto troppo tardi, purtroppo, in molti casi la prostata deve essere asportata.
Dopo questa operazione, purtroppo, molti pazienti soffrono di alcune conseguenze a lungo termine. Dopo un anno dall’intervento, dal 16 al 20% degli uomini lamenta incontinenza urinaria. L’80% ha dichiarato addirittura di soffrire di impotenza.
In Italia a circa 44.000 uomini viene diagnosticato il cancro alla prostata ogni anno. Questo tipo di tumore può svilupparsi inosservato per molto tempo, senzas sintomi.
Se è in uno stadio avanzato, però, la rimozione completa della prostata è spesso l’ultima risorsa per salvare la vita all’uomo colpito.
Se il cancro viene scoperto precocemente, può essere trattato, si può guarire e il rischio di soffrire di disfunzione erettile scende quindi al 10%. La procedura Da Vinci, ad esempio, offre un intervento delicato, che preserva i nervi. Il carcinoma viene rimosso utilizzando una laparoscopia o un assistente robot.
I nervi cruciali di solito rimangono intatti e l’erezione può essere mantenuta.
Quindi l’impotenza non causata dall’asportazione della prostata, ma dal fatto che durante l’intervento chirurgico vengono danneggiati i nervi fondamentali per l’erezione.
Dopo una prostatectomia radicale, la disfunzione erettile può regredire da sola dopo un breve periodo oppure persistere per un lungo periodo. L’impotenza spesso dura solo poche settimane o mesi. Ciò che conta è la causa della disfunzione erettile.
Se i fasci vascolari e nervosi dovessero essere recisi durante l’intervento, dopo l’operazione alla prostata si verificherebbe inevitabilmente l’impotenza. La recisione delle fibre nervose non può essere evitata se il cancro alla prostata è già in stadio avanzato e il tumore ha sfondato la capsula prostatica.
È quindi necessario rimuovere ulteriore tessuto per garantire la completa rimozione del tumore.
Dopo una prostatectomia radicale, la disfunzione erettile può regredire da sola dopo un breve periodo oppure persistere per un lungo periodo. L’impotenza spesso dura solo poche settimane o mesi. Ciò che conta è la causa della disfunzione erettile.
Se i fasci vascolari e nervosi vengono recisi durante l’intervento, dopo l’operazione alla prostata si verificherebbe inevitabilmente l’impotenza e, sarebbe, purtroppo, una cosa definitiva.
La recisione delle fibre nervose non può essere evitata se il cancro alla prostata è già in stadio avanzato e il tumore ha sfondato la capsula prostatica. È quindi necessario rimuovere ulteriore tessuto per garantire la completa rimozione del tumore. Ne va della propria vita.
Ma anche se i fasci nervosi non vengono recisi, la pressione o la tensione esercitata sulle strutture nervose sensibili durante l’operazione può portare ad un’interruzione, questa volta temporanea, della funzione erettile, che può migliorare con il passare del tempo.
Disfunzione erettile dovuta all’asportazione della prostata, cosa fare?
Se accade ciò che molti uomini temono e durante un intervento chirurgico alla prostata vengono danneggiati i nervi cruciali per l’erezione, purtroppo, l’erezione non potrà più svilupparsi senza aiuto.
Per molti uomini si tratta di una perdita dolorosa che il 40% trova molto difficile superare e cade in depressione. Ma esistono anche terapie mirate.
La disfunzione erettile generale può essere trattata, ad esempio, con il Viagra o il Cialis. Un’altra opportunità e la “terapia con autoiniezione dei corpi cavernosi” ed è effettuato dal paziente stesso. La puntura è appena percettibile, paragonabile alla siringa per i diabetici.
Prima del rapporto sessuale, il farmaco viene iniettato nel pene, si attiva un riflesso e il pene si gonfia. Per molti malati, questa procedura è l’unico modo per avere un’erezione e continuare ad avere una vita sessuale.
Quali sono le conseguenze dell’impotenza
Una sessualità sana è fondamentale non solo per l’individuo, ma anche per la relazione di coppia. La disfunzione erettile può causare stress nella relazione, poiché ha conseguenze su entrambi i partner.
Chi soffre di disfunzione erettile può provare vergogna e paura di deludere il proprio partner, arrivando addirittura ad evitare del tutto il contatto. D’altro canto, il partner può sentirsi ferito nell’orgoglio dalla mancanza di un’erezione, alimentando pensieri negativi che possono portare a reazioni controproducenti come rabbia o tristezza.
Queste dinamiche possono aumentare il senso di vergogna e colpa nel soggetto con disfunzione erettile, aggravando i problemi di erezione e portando ad un circolo vizioso senza uscita.
È importante promuovere una comunicazione aperta e rispettosa per affrontare i problemi di coppia legati alla disfunzione erettile.
Come abbiamo già accennato sopra, ci sono per fortuna farmaci per la disfunzione erettile, come il Viagra o il Cialis, che possono contribuire a ritrovare un’erezione soddisfacente e ritrovare la propria autostima.
Questi farmaci vanno assunti solo sotto prescrizione medica.