Cos’è il valico di Kerem Shalom? Si tratta di un passaggio che attraversa i confini della Striscia di Gaza, Israele e Egitto.

Il valico è gestito esclusivamente da parte dello Stato di Israele, le cui regole severe impediscono ai civili di abbandonare così il territorio di guerra.

Su pressione del governo degli Stati Uniti, presto il passaggio potrebbe però essere riaperto. L’accesso al valico di Rafah infatti non è sufficiente per garantire aiuti umanitari e approvvigionamento alla popolazione civile palestinese.

Il valico di Kerem Shalom è meno conosciuto di quello di Rafah ma, almeno fino a prima del 7 Ottobre, era attraversato da mezzi di rifornimento che trasportavano merce a Gaza dall’Egitto. Dopo questa data il passaggio di frontiera è finito sotto attacco missilistico, impedendo così il regolare attraversamento.

Cos’è il valico di Kerem Shalom: dove si trova e per cosa è usato

Il valico di Kerem Shalom è un punto di passaggio nel sud-occidentale dello Stato di Israele.

Il check point di controllo al varco è posizionato alla convergenza tra i confini di Egitto, Gaza ed Israele. Si tratta di un presidio controllato militarmente a pochissimi chilometri dall’omonima cittadina.

Dallo scoppio del conflitto armato tra Hamas e lo Stato di Israele, il passaggio attraverso il varco è stato progressivamente limitato. Molti dei rifornimenti che dall’Egitto arrivavano alla Striscia di Gaza sono stati interrotti, con l’obiettivo da parte di Israele di sfiancare il nemico impedendogli approvvigionamenti.

Purtroppo il valico è interdetto non solo ai rifornimenti militari ma anche al fabbisogno alimentare e sanitario della popolazione civile.

La mediazione per la riapertura del passaggio

L’esortazione degli Stati Uniti è quella di sbloccare questa critica situazione. Già nella giornata di ieri, per la prima volta dall’inizio dei bombardamenti, a 180 camion è stato permesso di attraversare il confine.

Altri 200 mezzi umanitari carichi di medicinali e prodotti alimentari di prima necessità sono stati ispezionati per l’autorizzazione ad entrare a Gaza, ma sono stati dirottati al valico di Rafah.  

Sembra che il Governo di Israele possa confermare questa decisione per ogni altra richiesta di passaggio a Kerem Shalom.

L’intenzione è infatti intensificare i controlli per ogni camion in transito e dare effettiva autorizzazione a varcare il confine solo a Rafah. L’obiettivo, almeno teorico, sarebbe quello di snellire le procedure di analisi dei mezzi. Oltre al valico di Kerem Shalom, le ispezioni sono effettuate anche a Nitzana.

La spiegazione però potrebbe essere puramente politica. Dal valico di Kerem Shalom i camion umanitari arriverebbero alla Striscia di Gaza dovendo attraversare un pezzo di territorio islamico. C’è chi pensa che il passaggio su suolo israeliano sia mal visto e pertanto il governo sta imponendo il dietrofront con l’accesso diretto tramite il valico di Rafah.

Storia e recenti avvenimenti

La zona di Kerem Shalom è nota anche per la cattura del caporale israeliano Gilad Shalit in un attacco armato da parte di Hamas nel Marzo del 2006. In quella circostanza due giovani soldati israeliani vennero uccisi e un terzo gravemente ferito.

Il 19 Aprile 2008 le Brigate Ezzedin al-Qassam eseguirono un blitz militare contro il valico. Uno dei tre veicoli arrivati al check point esplose provocando un passaggio alla barriera armata e permettendo agli altri mezzi di arrivare su territorio israeliano. Nella successiva sparatoria morirono almeno tre palestinesi e tredici militari israeliani subirono ferite importanti.

Negli anni successivi si sono susseguiti diversi tentativi di ingresso non autorizzato, come l’attentato terroristico avvenuto nell’Agosto del 2012 che causò l’uccisione di 16 agenti di polizia.

Israele ha di conseguenza aumentato sempre più i controlli in questa zona di confine fino alla temporanea chiusura nel Maggio 2023 all’interno dell’Operazione Scudo e Freccia.

Il transito ad ogni mezzo è stato poi bloccato dal 10 Ottobre 2023 con il riaccendersi della guerra con Hamas.