Dopo quanto tempo si può riprendere il Covid? È un’esperienza comune trovarsi di fronte a ripetuti episodi di infezione da coronavirus, anche se spesso, grazie all’immunità precedentemente acquisita e alla presenza di varianti non particolarmente aggressive, questi episodi risultano fortunatamente lievi.
Dopo quanto tempo si può riprendere il Covid?
Non è semplice prevedere quando si possa contrarre nuovamente il virus, ma di solito la protezione naturale dura almeno alcuni mesi.
Tuttavia, la risposta immunitaria generata dall’essere stati infettati in passato (o attraverso il vaccino) può sfortunatamente diminuire nel tempo, specialmente per individui con un sistema immunitario compromesso. Questi soggetti, se contraggono nuovamente il virus, potrebbero manifestare una risposta immunitaria limitata o addirittura inesistente.
Al contrario, sembra che un’infezione più grave in un individuo altrimenti sano possa garantire una protezione prolungata nel tempo.
Con l’evoluzione del virus, possono emergere nuove varianti in grado di sfuggire all’immunità già esistente, aumentando il rischio di reinfezione precoce, talvolta verificandosi anche solo alcune settimane dopo l’ultimo episodio. Una recente analisi condotta e pubblicata sulla rinomata rivista scientifica The Lancet ha concluso quanto segue:
La protezione da infezioni pregresse contro la reinfezione da varianti pre-omicron era molto elevata e rimaneva elevata anche per 40 settimane. A partire dalla variante omicron BA.1 la durata della protezione è tuttavia diminuita e soprattutto ha mostrato di ridursi più rapidamente che in passato. A rimanere elevata è la protezione verso le forme più severe e il rischio di ospedalizzazione.
Infezioni successive più lievi
I ricercatori concordano sul fatto che nuove infezioni siano inevitabili. La buona notizia è che, sebbene non esista un’immunità totale dal COVID-19, le varianti più recenti, a partire dall’Omicron, sembrano essere meno pericolose rispetto alle ondate iniziali. Nei pazienti che hanno già avuto il virus o sono stati vaccinati, le infezioni successive si sono dimostrate altrettanto o più lievi delle prime, tranne che per i soggetti fragili che rimangono a rischio e potrebbero richiedere dosi di richiamo periodiche del vaccino.
Anche se questa situazione potrebbe far pensare a un atteggiamento fatalista del tipo “è destino contrarre nuovamente il virus, quindi non ha senso proteggersi”, è importante non trascurare il rischio di possibili complicazioni.