Da una parte Mourinho che se ne va negli spogliatoi prima del triplice fischio, dall’altra Gasperini che invece in panchina rimane fino alla fine, entrambi uniti nel segno dei giovani. Quelli che Roma e Atalanta si stanno godendo. Stanno dando risposte più che soddisfacenti, emozione mista a convinzione che permettono ai promettenti virgulti di poter dire la loro.

La faccia di Pisilli è stata tutto un programma: “Ma chi, io?“, sembra quasi dire dopo il gol allo Sheriff. Così come Bonfanti contro il Rakow, della serie “non ci sto capendo più niente“. Esordio europeo per entrambi assolutamente indimenticabile, in due realtà come Roma e Atalanta che sui giovani non hanno dubbi.

Mourinho e Gasperini, missione giovani

C’è materiale, ben venga sfruttarlo. E’ il pensiero comune che uniscono Roma ed Atalanta. La Capitale e Bergamo distano 598,8 km, distanza che si annulla quando le correnti di pensiero risultano identiche. In questo caso lo sono, basti vedere ciò che è successo in Europa League.

A portare avanti il pensiero giovanile sono Pisilli e Bonfanti, rispettivamente giallorosso e nerazzuro. Per entrambi prima volta dal primo minuto in Europa, non poteva essere più dolce. Trentanove anni in due e voglia di fare, Roma e Atalanta non hanno paura ad attingere nei propri vivai.

Mourinho da sempre ha avuto questo pensiero. Dal Porto al Chelsea fino all’Inter, passando poi al Real Madrid, Manchester United e Tottenham. Non c’è stato posto dove lo Special One non abbia scoperto talenti nei rispettivi vivai. Non ha paura Mou, quando vede del talento gli offre chance. Nel segno dell’umiltà, ovviamente. Niente voli pindarici, solamente voglia di divertirsi. E i suoi pupilli hanno sempre risposto presente in tal senso.

Specie a Roma, dove la lista dei giovani lanciati dal tecnico portoghese è bella lunga. Ha fatto tredici, ma il Totocalcio non c’entra nulla. A fare capolino è il coraggio di credere. In questo caso alla beata gioventù. All’inizio usata per sopperire alle assenze dei big, adesso una risorsa da cui attingere.

Tredici giallorosso

In principio fu Felix Afena Gyan a fare il grande salto in un Cagliari-Roma del 27 ottobre 2021, per poi passare a Filippo Missori un mese dopo: per lui esordio in prima squadra in Conference contro lo Zorya. In seguito Volpato, per lui esordio in un Roma-Inter del 4 dicembre del 2021, fino a Keramistis, prima volta contro il Cagliari il 16 gennaio del 2022.

Giacomo Faticanti è un altro baby che ha goduto del palcoscenico europeo: per lui si aprirono le porte dei grandi in Europa League contro l’Helsinki il 27 ottobre 2022, per poi arrivare al 13 novembre dello stesso anno con l’esordio di Tahirovic in Torino-Roma.

Si passa poi a Jordan Majchrzak, che assaggia il campo della Serie A il 13 marzo del 2023 contro il Sassuolo. Toccherà poi proprio a Pisilli il 6 maggio del 2023 in Roma-Inter, fino alla stagione corrente con Riccardo Pagano (esordio in Roma-Salernitana), Francesco D’Alessio (Roma-Servette di Europa League), Luigi Cherubini (Roma-Slavia Praga), Joao Costa (Slavia Praga-Roma), e ieri sera Mattia Mannini contro lo Sheriff.

Un atto di coraggio che lascia il segno di chi li allena, Mourinho la interpreta così: “Sono dovuto andare prima negli spogliatoi sennò piangevo anche io“, le parole del mister, che ad ogni esordio si emoziona allo stesso modo.

Atalanta tinta di verde

Il principio sui giovani di Mourinho è lo stesso che viene seguito anche in casa Atalanta con Gasperini. Ieri il gol di Bonfanti, ma le doti di talent scout del tecnico non si scoprono di certo nel match contro il Rakow. Gasp è un convinto primaverista, gli piace lavorare con i giovani e responsabilizzarli. I risultati parlano per lui, non solo vedendo in campo ad oggi Scalvini e Ruggeri, ma anche quelli che sono stati i nomi del passato che grazie a lui hanno avuto di poter vivere il calcio dei grandi con regolarità.

Gasperini osserva sempre con grande interesse l’Under 23, non tralascia nulla. E’ successo con Alessandro Bastoni, che esordì in A il 22 gennaio del 2017. Da lì parti la sua storia che ad oggi lo vede come perno della difesa dell’Inter. E’ il turno poi di Kessie, che di strada ne ha fatta ma prima è passato a Zingonia. Per l’ivoriano l’esordio fu con il botto: 21 agosto 2016 contro la Lazio, dove siglò la sua prima doppietta. Insieme a lui esordì anche Gagliardini, per poi arrivare a Barrow (esordio il 10 febbraio 2018), per poi passare a Diallo. Energia allo stato puro mostrata a soli 17 anni durante la sua prima volta il 27 ottobre del 2019 contro l’Udinese, per poi finire in Premier League al Manchester United.

Si arriva a Kulusevski, fatto esordire il 20 gennaio del 2019 contro il Frosinone. Tre mesi dopo è il turno di Piccoli, il 15 aprile del 2019 per l’esattezza. Infine si arriva ad oggi, con Scalvini e Cissè. Il centrale è un punto fermo della retroguardia della squadra bergamasca, dopo l’esordio il 24 ottobre del 2021 contro l’Udinese non è più uscito dal campo. Quello che vuole continuare a vedere spesso Cissè: il suo esordio è di quelli romantici, ingresso in campo contro il Bologna e gol. Con la promessa di fare bene per il futuro. Quello che Mourinho e Gasperini vogliono dare ai loro pupilli.