Secondo giorno del Consiglio europeo, i temi sul tavolo oggi: immigrazione, guerra in Medio Oriente e lotta all’antisemitismo
Oggi, giovedì 15 dicembre 2023, secondo e ultimo giorno del Consiglio europeo. Il 14 e il 15 dicembre i leader dei Paesi della Ue sono riuniti a Bruxelles per discutere di alcuni temi fondamentali come l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione, gli sviluppi del conflitto contro la Russia, la la revisione del bilancio pluriennale. Oggi sul tavolo: la guerra in tra Israele e Hamas, la questione migratoria e la lotta all’antisemitismo.
Ieri, mercoledì 14 dicembre 2023, non è stata raggiunta un’intesa sulla revisione del bilancio Ue: “È stata sostenuta da 26 Stati membri. Torneremo dunque sulla questione all’inizio del prossimo anno e tenteremo di trovare l’unanimità“, ha affermato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, alla fine della prima lunga giornata del vertice.
È stato invece dato il via libera all’apertura ai negoziati di adesione dell’Ucraina e della Moldavia all’Unione europea. Ventisei paesi su ventisette hanno dato parere positivo, contrario il presidente ungherese Orban che che ha lasciato l’aula nel momento della decisione.
Un’assenza strategica. Orban, anche ieri, ha ribadito il no ai negoziati con l’Ucraina per l’ingresso nella Ue: “Siamo stati al tavolo dei negoziati per quasi otto ore. La posizione ungherese è chiara: l’Ucraina non è preparata per l’avvio dei negoziati di adesione. È una decisione completamente insensata, sbagliata e irrazionale e l’Ungheria non cambierà la sua posizione. Dall’altra parte, 26 Paesi hanno insistito che venga presa questa decisione“,
No dell’Ungheria alla revisione del bilancio comunitario, ma si tratta
Uno dei punti importanti di quest’ultimo Consiglio Europeo era la revisione del bilancio pluriennale 2021-2027.
I leader di 26 dei 27 paesi comunitari non sono riusciti a convincere l’Ungheria, il cui presidente Viktor Orbàn ha posto il veto ungherese fino a quando non saranno sbloccati i fondi europei legati al PNRR del paese magiaro.
Appuntamento a fine gennaio-inizi di febbraio, quando la revisione di bilancio sarà di nuovo argomento di discussione dei 27. In ballo i 50 miliardi di euro di fondi per l’Ucraina ma anche 9,6 miliardi per le migrazioni e 1,5 per la piattaforma Step per le imprese.
Meloni: “Contenta dei risultati del Consiglio Europeo”
Al termine di un importante Consiglio Europeo, la premier italiana Giorgia Meloni ha espresso la sua soddisfazione su ciò che l’Italia ha ottenuto dalla riunione dei 27:
Sono molto contenta sulla parte immigrazione dove è passato per intero un paragrafo proposto dall’Italia che ribadisce il lavoro che viene anche sintetizzato nelle lettere di Ursula von der Leyen prima di ogni Consiglio europeo ma che negli ultimi consigli non era entrato nelle conclusioni a 27. Oggi viene inserito nelle conclusioni a 27 e prevede il lavoro sulla dimensione esterna; il blocco dell’immigrazione illegale; la lotta contro i trafficanti; una più efficace politica di rimpatrio e tutta la visione che l’Italia ha contribuito a far diventare visione dell’intero Consiglio europeo.
Scholz: “No di Orban sul bilancio? Il Natale porterà riflessione”
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, incontrando la stampa al termine del Consiglio Europeo, commenta il mancato accordo sul bilancio a seguito del veto dell’Ungheria di Viktor Orban.
“Ieri abbiamo trovato una soluzione davvero concreta per il futuro quadro: 26 Paesi erano d’accordo, uno no“, ha detto Scholz, che ha poi ricordato il vertice straordinario fissato per l’inizio del 2024.
“Attendo con impazienza quella opportunità. Il Natale sta arrivando – ha concluso con una battuta rivolta al premier ungherese – e per le persone è un tempo di contemplazione e riflessione sulle cose veramente importanti“.
Parlando, poi, dell’accordo sui migranti tra Italia e Albania, Scholz ne sottolinea il carattere eccezionale, legato a situazioni molto particolari.
“Ci sono traghetti che vanno avanti e indietro, scambi e legami storici, una fiducia reciproca, l’Albania vuole diventare membro dell’Ue“.
Michel: “Prossimo vertice straordinario tra gennaio e febbraio 2024”
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, incontra i giornalisti nella conferenza stampa al termine del Consiglio Europeo.
Michel conferma il vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dell’Ue per il prossimo anno, richiesto per affrontare la questione del bilancio pluriennale. In merito alla data, Michel dice che “non è stata ancora fissata, ma direi che sarà tra fine gennaio e inizio febbraio“.
Sulla guerra in Medio Oriente, pur di fronte a “diverse sensibilità, sulla pausa umanitaria o il cessate il fuoco“, il presidente del Consiglio Ue non nasconde un atteggiamento positivo, dicendo che la differenza di vedute “non deve nascondere l’essenziale, che è la determinazione comune e condivisa di essere mobilitati sul piano umanitario e del processo politico per arrivare alla soluzione dei due Stati“.
Infine, Michel esprime l’importanza che la voce dell’Europa sul conflitto sia forte, ribadendo la posizione degli Stati membri: “Abbiamo condannato più volte, e continuiamo a farlo, gli attacchi di Hamas. Chiediamo il rilascio degli ostaggi e ripetiamo che il diritto alla difesa di Israele deve essere esercitato all’interno del diritto internazionale e che deve essere garantito l’accesso umanitario“.
Meloni: “Su Medio Oriente no conclusioni per evitare divergenze”
Giorgia Meloni, al termine del Consiglio Europeo, spiega perché non siano state espresse conclusioni sulla guerra in corso nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas.
“Si è preferito ribadire le conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo perché se avessimo in qualche maniera rinnovato quelle conclusioni probabilmente alcune divergenze avrebbero reso il lavoro difficile“, ha dichiarato la presidente del Consiglio italiana.
Meloni poi prosegue: “Siamo tutti d’accordo sul fatto che occorra continuare a condannare gli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre. Ribadire il diritto di Israele a difendersi e a farlo nell’ambito delle norme internazionali; lavorare su una soluzione di lungo periodo ‘due popoli in due Stati’“.
Von der Leyen risponde a Orban: “Fondi Pnrr a Budapest? Se fa le riforme”
Ursula von der Leyen incontra i giornalisti nella conferenza stampa al termine del Consiglio Europeo.
A chi le chiede se sia possibile uno sblocco dei fondi del Pnrr per l’Ungheria, se questa riuscisse a fare le riforme necessarie entro il prossimo vertice Ue, la presidente della Commissione Europea risponde: “Tutti gli Stati membri sanno quali sono le regole e come funziona il processo: se ci sono passi avanti, arrivano i pagamenti. Per quanto riguarda l’Ungheria – prosegue – abbiamo il Pnrr, il meccanismo di condizionalità e i fondi di coesione. In quest’ultimo caso ci sono stati passi avanti e i finanziamenti sono stati sbloccati“.
La von der Leyen chiarisce anche l’obiettivo per la revisione del bilancio europeo: “Noi stiamo lavorando per ottenere un risultato per un accordo con 27 membri, ma penso che sia necessario lavorare ad alternative nel caso l’unanimità non sia possibile“.
Meloni: “Italia protagonista” ma su Patto di stabilità “ancora distanti”
Giorgia Meloni ha incontrato i giornalisti al termine dei lavori del Consiglio Europeo, sottolineando come, dal suo punto di vista, l’Italia abbia giocato “un ruolo da protagonista“ nel vertice.
Un bilancio “in chiaro scuro“ per la presidente del Consiglio, che si dice “molto soddisfatta” per quanto fatto su Ucraina e Balcani. “Sono molto soddisfatta per l’allargamento, con un obiettivo che molti di noi consideravano difficile“.
Per quanto riguarda il bilancio dell’Ue, la decisione è stata rinviata ma, secondo la Meloni, “la soluzione è alla portata. Per la migrazione – spiega – all’inizio non era previsto niente e ora ci sono quasi 10 miliardi di euro“.
Più difficile, invece, il confronto sul Patto di stabilità, sul quale ammette: “Le posizioni sono abbastanza distanti, bisogna lavorare ancora“. E a chi le chiede se metterà un veto alla ratifica, risponde: “Non la metterei così, ma io non posso dare l’ok a un Patto che non solo io, ma nessun governo, può rispettare“. Inoltre sottolinea come, proprio sul patto, ci siano “molti punti di convergenza comune” con la Francia di Emmanuel Macron.
No conclusioni su Medio Oriente, si passa all’immigrazione
Fonti di Bruxelles riferiscono che i leader europei hanno terminato il loro confronto sulla guerra in Medio Oriente.
Un dibattito che andrà avanti in futuro ma dal quale “non sono state messe conclusioni sul tavolo, né erano previste“.
Ora il Consiglio passerà a discutere del tema immigrazione.
Giorgetti: “Ue incapace di decidete, sembra riunione di condominio”
Da Atreju, la manifestazione di Fratelli d’Italia, arrivano le parole decisamente dure del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, contro l’Unione Europea, da lui paragonata a una riunione di condominio.
“L’Europa è incapace di prendere qualsiasi decisione in termini tempestivi e strategici” dichiara Giorgetti, sostenendo che l’Ue “corre dietro alla Cina, agli Usa, e così è impossibile decidere. Chiunque ha esperienza di assemblee di condominio può capire – conclude il minisro della Lega – quella è l’immagine di come funziona l’Europa“.
Gentiloni: “Giornata storica per Ucraina ma rinvio bilancio grave”
Paolo Gentiloni, commissario agli Affari Economici dell’Unione Europea, commenta l’apertura dei negoziati per l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea con un misto di entusiasmo e realismo.
“Oggi è una giornata storica“, sottolinea per poi precisare: “L’inizio dei negoziati non è l’ingresso dell’Ucraina nell’unione Europea. Ci vorranno molti anni e tante riforme per l’ingresso di un Paese delle dimensioni dell’Ucraina“, ma si tratta di “una sconfitta molto pesante per Putin“.
Tuttavia, il commissario agli Affari economici, dal forum del Pd ‘L’Europa che vogliamo’, in corso a Roma, striglia l’Europa sul mancato accordo per il bilancio, rinviato a gennaio 2024. “Il rinvio del bilancio significa il rinvio del sostegno economico all’Ucraina e questa decisione è molto grave. Si parla molto di autonomia strategica dell’Unione – conclude Gentiloni – e questo oggi vuol dire sostegno economico, militare, all’Ucraina, senza i tentennamenti che abbiamo avuto stanotte“.
Varadkar (Irlanda): “No di Israele a soluzione dei due Stati avrà ricadute nelle relazioni con Ue”
All’arrivo al Consiglio Europeo, Leo Varadkar, primo ministro irlandese, ha affrontato uno dei temi più importanti che saranno discussi in questo secondo e ultimo giorno del vertice: la guerra nella Striscia di Gaza.
La posizione di Varadkar è netta: “L’Ue dovrebbe insistere sulla soluzione dei due Stati in Medio Oriente“. In questo senso, sottolinea l’importanza di un’azione di pressione decisa su Israele: “Il suo fallimento nel permettere la costruzione di uno Stato palestinese avrà ricadute sulle relazioni con l’Ue nel futuro. Non potrà ritornare a com’era prima della guerra“.
Infine, Varadkar insiste affinché l’Unione abbia una voce comune sulla crisi di Gaza: “Abbiamo una chiara maggioranza di Paesi, qui nell’Ue, che chiedono un cessate il fuoco. Penso che questo sia il punto di vista delle persone in Europa“.
Premier belga De Croo: “Ue abbia posizione comune su Gaza”
Tra i temi che saranno dibattuti in questa seconda giornata del Consiglio Europeo, quello più drammatico riguarda certamente il conflitto in corso tra Israele e Hamas.
Sulla questione il premier del Belgio Alexander De Croo ha le idee chiare e le espone al suo arrivo al vertice ai giornalisti presenti.
“L’obiettivo comune deve essere la fine della sofferenza da entrambe le parti – dice – e serve un accesso completo degli aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi e un cessate il fuoco duraturo. Per ottenere tutto questo è fondamentale che l’Europa abbia una posizione comune, se vuole avere un ruolo serio nel conflitto. Dobbiamo farlo altrimenti ne pagheremo le conseguenze“.
De Croo poi conclude dichiarando che “l’uccisione di civili innocenti a Gaza davvero deve essere fermata“.
Incontro Meloni-von der Leyen prima del Consiglio Ue
Fonti di Bruxelles riferiscono che prima dell’inizio dei lavori per la seconda giornata del Consiglio Europeo, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha avuto un incontro con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Bonino: “Europa a un bivio, subito gli Stati Uniti d’Europa”
Emma Bonino, in un’intervista a ‘La Stampa’, commenta il Consiglio Europeo in corso e avverte: “L’Europa è a un bivio. O assume un ruolo centrale nel panorama politico mondiale, o resterà una regione ad alta concentrazione di bellezza, saperi e opportunità, ma marginale e incapace di giocare tra i protagonisti del XXI secolo“.
La leader di +Europa indica quella che, a suo giudizio, dovrebbe essere la strada da intraprendere affinché il Vecchio Continente assuma un ruolo centrale nella gestione delle sfide e delle crisi del nostro tempo: quella di una vera e propria Federazione Europea.
“Un progetto – spiega la Bonino – che doti l’Unione di un governo responsabile del proprio operato di fronte al Parlamento, capace di avere una politica estera unitaria e una difesa comune, una politica economica e fiscale federali, un sistema di welfare universale, politiche migratorie e ambientali che siano davvero comuni e pensate nell’interesse primario dei cittadini di oggi e di domani. In pratica – conclude – il progetto degli Stati Uniti d’Europa“.
Giorgia Meloni arriva al Palazzo Europa
La presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni è arrivata al Palazzo Europa a Bruxelles per i lavori della seconda giornata del vertice Ue.
Rutte: “Abbastanza fiducioso su accordo nel 2024”
Nonostante le difficoltà del primo giorno del Consiglio Ue, il premier olandese, Mark Rutte, non perde la fiducia sull’esito dell’accordo.
Rutte si è detto, infatti, “abbastanza fiducioso” che le parti troveranno un compromesso nel Consiglio straordinario previsto all’inizio del 2024.
Orban: “Sbloccare fondi europei a Ungheria o stop aiuti a Kiev”
Il primo ministro ungherese Viktor Orban è intervenuto a Kossuth Radio dove ha spiegato le sue mosse politiche al Consiglio Europeo.
Orban ha legato i finanziamenti all’Ucraina per la guerra allo sblocco dei fondi europei per l’Ungheria, bloccati a causa delle violazioni dello Stato di diritto. “Ho sempre detto che se qualcuno vuole modificare il bilancio – ha spiegato – allora è una grande opportunità per l’Ungheria per chiarire che deve ottenere ciò a cui ha diritto. Non la metà, o un quarto“.
Summary of the nightshift:
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) December 15, 2023
🚫 veto for the extra money to Ukraine,
🚫 veto for the MFF review.
We will come back to the issue next year in the #EUCO after proper preparation.