Non ci sarà una proroga del superbonus alle percentuali di agevolazioni del 110% o del 90% nella legge di Bilancio 2024 ma, con tutta probabilità, qualcosa si potrà fare nel decreto “Milleproroghe”. È quanto trapela da ambienti della maggioranza e, in particolare, da Forza Italia, sempre più in pressing per arrivare a un “tempo di recupero”, di qualche mese, nel 2024 per completare i lavori e chiudere i cantieri. 

Cosa succede agli interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico se non si dovesse arrivare a una proroga è già al centro del dibattito politico delle scorse settimane. A rischiare maggiormente sono i condomini, dal momento che quelli che sono riusciti a ottenere una proroga del bonus al 110%. Senza maggiore tempo per chiudere i cantieri, i condomini pagherebbero un dimezzamento dal 1° gennaio 2024 al 70%, per poi continuare l’ulteriore discesa nel 2025, anno in cui il superbonus sarà al 65%. 

Meno rischi corrono le villette il cui superbonus è dato per finito alla data del 31 dicembre 2023. Per queste tipologie di immobili, nel prossimo anno, non si proseguirà sulla strada del superbonus. 

Superbonus, le ipotesi di proroga al 2024: novità in arrivo nel decreto ‘Milleproroghe’

Qualche possibilità di proroga del superbonus oltre il 31 dicembre 2023 con le spese agevolate ancora al 110% o al 90% potrebbe emergere dal decreto “Milleproroghe”. Di certo, la novità che stanno attendendo tanti committenti dei lavori e le stesse imprese non arriverà nella legge di Bilancio 2024. 

A più riprese la stessa Giorgia Meloni e il ministero dell’Economia e delle Finanze hanno escluso interventi che possano prorogare la scadenza di un’agevolazione a percentuali così alte. 

Tuttavia, un tempo di recupero potrebbe arrivare dal decreto “Milleproroghe” e, su questo provvedimento, si stanno facendo alcuni ragionamenti. Forza Italia, spinge per arrivare a fine marzo con il bonus del 110%, ma solo se i lavori hanno raggiungo lo stato di avanzamento dei lavori del 70 per cento alla fine del 2023. 

Con un Sal così alto, dunque, si darebbe un colpo di spugna a tutte quelle imprese che sono a buon punto con la chiusura dei cantieri in tempi relativamente brevi. 

Superbonus proroga 2024, la proposta di comprendere tutte le spese fatturate entro il 12 gennaio

L’esigenza di trovare una soluzione per i cantieri in chiusura nel 2023 ha prodotto anche un’altra ipotesi, quella del senatore Guido Quintino Liris di Fratelli d’Italia. Si tratterebbe di fissare uno stato di avanzamento degli interventi (Sal) straordinario al 31 dicembre 2023 che permetta di ottimizzare le spese rientranti nel 2023 con le percentuali di agevolazioni più convenienti. Alla scadenza di quest’anno verrebbero fatte rientrare tutte le fatture che verranno trasmesse al Sistema di Interscambio (Sdi) dell’Agenzia delle entrate entro il 12 gennaio 2024.

Bonus edilizi 110% e 90%, cosa succede ai lavori non completati entro il 2023? 

Secondo le ultime stime, sarebbero circa 36mila i condomini che, con molta difficoltà, riusciranno a concludere i lavori entro il 31 dicembre 2023, mentre avrebbero un computo di circa 13 miliardi di euro gli interventi che, pur essendo stati ammessi alle agevolazioni del superbonus, rimarrebbero in attesa di essere realizzati. 

Senza proroghe, i condomini perderebbero fino a 40 punti percentuali passando dal 110% al 70% dal 31 dicembre 2023 al 1° gennaio 2024. Un taglio di agevolazioni che potrebbe bloccare numerosi cantieri dal momento che poco meno di un terzo delle spese (il 30% per arrivare al 100% del costo) dovrebbe essere anticipato e tutto a carico dei condomini.