Con l’avvento della globalizzazione, le catene di fornitura commerciali si sono trovate a dover affrontare una crescente complessità. Una sfida di fronte alla quale gli strumenti esistenti prima della blockchain hanno rivelato di essere inadeguati.

Con l’avvento di questa tecnologia, è stato invece possibile fornire risposte sempre più performanti. Le caratteristiche della blockchain, infatti, si sono rivelate ideali per riuscire a garantire dosi di maggiore trasparenza alle reti di approvvigionamento globale.

Tra le soluzioni in tal senso, OriginTrail è quella che ha saputo catturare grandi attenzioni da parte di osservatori e analisti. Motivate dai profili tecnologici adottati, che sono in effetti estremamente innovativi.

Origin Trail: di cosa si tratta

OriginTrail va a mixare la blockchain con la tecnologia dei grafici della conoscenza nel preciso intento di dare vita a un Decentralized Knowledge Graph (DKG), delegato a consentire lo scambio di dati affidabili tra sistemi e organizzazioni diversi.

Il DKG, infatti, è in grado di sfruttare la tecnologia dei registri distribuiti (DLT) per riuscire infine a dare garanzie in ordine all’integrità, alla provenienza e all’immutabilità dei dati. Il grafico decentralizzato della conoscenza rende in pratica i dati della catena di approvvigionamento globale strutturati, collegati, persistenti e comprensibili.

In tal modo diventa possibile una facile configurazione delle catene di approvvigionamento, in cui la blockchain è in grado di supportare i dati in vari formati, che possono comprendere quelli utilizzati per il monitoraggio, i documenti e i certificati ufficiali. A renderlo possibile è il fatto che il protocollo su cui è imperniato OriginTrail è blockchain-agnostic, ovvero in grado di funzionare con qualsiasi piattaforma di questo genere che supporti smart contract.

A chi si rivolge OriginTrail

OriginTrail è rivolto essenzialmente alle filiere commerciali. L’utilizzo della blockchain, infatti, si rivela prezioso nel rendere più facile, flessibile, rapido e sicuro il movimento delle informazioni, con costi più contenuti.

In particolare, The Food Safety Market lo sta sfruttando per la certificazione alimentare all’interno del territorio europeo. Il protocollo, infatti, rende possibile condividere dati trasparenti lungo tutte le stazioni della filiera, composta da produttori alimentari, certificatori, rivenditori e consumatori.

Church of Oak, a sua volta, utilizza l’OriginTrail Decentralized Knowledge Graph nel preciso intento di proteggere il commercio di vino biologico proveniente dalla Slovenia. Ogni bottiglia viene tracciata lungo il suo cammino dal produttore al consumatore, impedendone la contraffazione.

Grazie al protocollo, dopo la creazione di un prodotto e l’invio, con un procedimento che vede la presenza di cinque figure (produttore, addetto alla lavorazione, distributore, addetto al magazzino e rivenditore), è possibile un esame in contemporanea delle informazioni. Quelle collegate al prodotto, peraltro, non possono essere manomesse, proprio per la presenza di un libro mastro.

Per giungere a questo traguardo, OriginTrail ha creato ODN, un Knowledge Graph basato su Ethereum con due soluzioni interamente decentralizzate e open source. Grazie all’utilizzo della tecnologia dei grafici della conoscenza, infatti, i dati sono in grado di essere ridimensionati all’infinito. Per capirne al meglio l’efficacia, basterà ricordare che questa tecnologia è utilizzata da Amazon e Google.

ODN ha in pratica proceduto all’integrazione degli standard GS1, IoT e W3C, in modo da poter essere usato per una miriade di casi d’uso che prevedono la condivisione di dati pubblici e privati. Le connessioni necessarie sono il risultato di ODN Explorer, uno strumento di ricerca simile a quello di Google.

Le caratteristiche tecnologiche

Per garantire livelli di sicurezza adeguati, OriginTrail fa leva su un approccio multi-chain, connettendosi a diverse blockchain che ospitano i suoi smart contract. A protezione del protocollo di condivisione dei dati è stato ideato un sistema cui partecipa in particolare il meccanismo di consenso Zero Knowledge Proof. L’algoritmo in questione, infatti, permette all’utente di dimostrare la veridicità di una sua affermazione senza alcuna necessità di rivelare informazioni al riguardo.

Altro meccanismo essenziale in tale ottica è poi rappresentato dalla rete decentralizzata dei nodi, deputati ad archiviare e verificare i dati immessi. Per farlo utilizzano incentivi e meccanismi di reputazione tipici delle varianti Proof-of-Stake.

Il token di servizio della rete OriginTrail è TRAC, utilizzato per pagare i servizi di scambio dati e i depositi in staking. Chi lo possiede può anche partecipare ai processi decisionali interni alla blockchain. La tokenomics prevede un’offerta massima pari a 500 milioni di esemplari.

Le prospettive di OriginTrail

OriginTrail si presenta come una soluzione tecnologicamente evoluta e rivolta alle filiere commerciali. Fondato da Tomaž Levak, Žiga Drev e Branimir Rakić, è stato lanciato nel 2017 con un’Initial Coin Offering (ICO) che ha permesso di collezionare oltre 22 milioni di euro, cui si sono aggiunti i fondi dell’Unione Europea per il suo piano di sviluppo.

Proprio il prospettarsi come una risposta ad esigenze del mondo produttivo è il suo reale punto di forza. Non dipende cioè dalle fortune del mercato, bensì dalla sua penetrazione nel commercio globale. Proprio per questo il 238° posto detenuto al momento nella graduatoria di settore potrebbe rappresentare un semplice punto d’inizio.