Draymond Green ha trovato nuovamente il modo di far parlare di sé in giro per il mondo, non solo nella NBA: il numero 23 di Golden State è stato espulso per la terza volta in stagione e, come riportato da Adrian Wojnarowski, è stato sospeso a tempo indeterminato. Il motivo è la manata/pugno verso Jusuf Nurkic. Il 29enne cestista dei Suns si trovava infatti in pressione su Green che si è girato e gli ha sferrato un colpo in faccia. L’allontanamento dal campo da parte degli arbitri è arrivato subito e ora non si sa quando potrà tornare in campo. Nella sua carriera, però, non è nuovo a questi gesti: vediamo quindi chi è e tutti gli episodi discutibili che lo hanno reso protagonista.
NBA, chi è Green
Draymond Green da tempo è uno dei giocatori più discussi della Lega. In totale le espulsioni sono 18 da quando gioca in NBA (tre nell’attuale stagione 23-24): solo Rasheed Wallace è stato squalificato più volte negli ultimi 25 anni. Nonostante questo, però, è uno dei giocatori più forti a livello difensivo delle varie franchigie. In carriera ha giocato solo ed esclusivamente per i Golden State Warriors quando nel 2012 lo hanno scelto al Draft. Con la squadra di San Francisco ha vinto 4 volte l’anello. Nel 2016-2017 è anche stato nominato difensore dell’anno e ha anche preso parte all’All-Star Game, all’All-NBA Team e all’NBA All Defensive Team. Con la Nazionale americana, poi, ha anche vinto l’oro alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016 e in quelle di Tokyo del 2020. Per quanto riguarda il campo, si è guadagnato la reputazione di uno dei migliori giocatori della Lega a livello difensivo, ma spesso è stato protagonista di falli tecnici e flagrant foul (fallo antisportivo). Inoltre, fuori dal campo, nel 2016 ha subito un arresto a causa di una aggressione. Alla fine, comunque, è uscito per una cauzione di 200 dollari.
Draymond Green sospeso a tempo indeterminato: il motivo
Il motivo della sospensione di Green è piuttosto semplice quanto grave. Il centro di Golden State ha infatti sferrato una manata/pugno a Nurkic mentre il giocatore dei Suns lo stava pressando da dietro. Per questo è arrivata la sospensione a tempo indeterminato. In conferenza stampa, poi, sono arrivate anche le scuse del numero 23 che ha detto che non avrebbe voluto colpire Nurkic. Un episodio però simile, e che già aveva fatto discutere qualche settimana fa, è successo con Rudy Gobert. Dopo pochissimi secondi dall’inizio della partita, infatti, era scoppiata una rissa tra Minnesota e Golden State a causa di un litigio tra Klay Thompson e McDaniels. Per dividere i due giocatori, infatti, sono intervenute entrambe le squadre e le panchine. Gobert ha provato a prendere Thompson per allontanarlo dal compagno ma come una furia Draymond Green si è lanciato sul francese afferrandolo da dietro al collo per diversi secondi. Da lì la situazione è degenerata e sono stati fischiati 4 falli tecnici dagli arbitri oltre a tre espulsioni. In quel caso il numero 23 ha ricevuto 5 giornate. Lo scorso anno, invece, la squalifica in campo era arrivata per un pestone su Domantas Sabonis dei Sacramento Kings.