Approvato il decreto legge “Anticipi” (Dl 145 del 2023) alla Camera con 175 volti a favore e 115 contrari, tra le misure del provvedimento figurano varie novità sulle pensioni, lo slittamento del secondo acconto 2023 delle partite Iva e dei liberi professionisti e lo slittamento della scadenza della Rottamazione delle cartelle. Sulle pensioni, in particolare, si fa riferimento all’anticipo del conguaglio della perequazione dei trattamenti erogati nel 2022, con conseguente incremento degli importi previdenziali (in attesa del recupero dell’inflazione del 2023 che arriverà con la legge di Bilancio 2024) e al recupero delle prestazioni pensionistiche indebite.
Numerose le altre misure di questo provvedimento che contiene misure urgenti in ambito economico e fiscale. Tra queste trova disciplina anche la proroga di un mese per il Reddito di cittadinanza, in merito alla comunicazioni di presa in carico dei servizi sociali da fare all’Istituto di previdenza.
Dl Anticipi approvato alla Camera, aumentano le pensioni con arretrati da percepire
Arriva il via libera della Camera al decreto legge “Anticipi” (Dl 145 del 2023), il provvedimento voluto dal governo per disciplinare alcuni interventi urgenti in materia di economia e fisco. Tra le misure, arriva la conferma del conguaglio della perequazione dei trattamenti erogati nel 2022 mediante una norma transitoria che fissa la perequazione automatica delle pensioni. Il provvedimento, più nel dettaglio, prevede che venga anticipato dal 1° gennaio 2024 al 1° dicembre 2023 la decorrenza degli arretrati spettanti per il calcolo dell’indicizzazione del 2022.
Conti alla mano, il conguaglio da calcolare è pari allo 0,8 per cento di differenza tra il tasso provvisorio calcolato dall’Istat per il 2022 (pari al 7,3%) e il tasso definitivo arrivato a gennaio scorso (pari all’8,1%). Lo scarto, pari allo 0,8%, dovrà essere recuperato a conguaglio, con decorrenza dal 1° gennaio 2023. Il calcolo in via retroattiva dal mese di decorrenza prevede undici mensilità arretrate più quella corrente. Quanto calcolato per lo 0,8% va a regime nel cedolino di pensione.
Dl Anticipi pensioni
Sempre in tema di pensione, il decreto “Anticipi” sposta in avanti – al 31 dicembre 2024 – il termine per l’invio, da parte dell’Inps, delle comunicazioni relative alle prestazioni di pensione percepite indebitamente. La non spettanza dei pagamenti previdenziali dovrà essere certificata dai controlli dei redditi relativi al periodo d’imposta del 2021, nonché a quello del 2020. Solo per questo ultimo periodo di imposta, la verifica è circoscritta ai dati trasmessi dal titolare del trattamento di pensione e non nella disponibilità di ciascun soggetto pubblico.
Secondo acconto Irpef scaduto il 30 novembre 2023, arriva la proroga al 16 gennaio 2024
Un’importante novità arriva per i lavoratori con partita Iva e liberi professionisti. Il decreto “Anticipi” conferma lo slittamento del versamento del secondo acconto del 2023 al nuovo anno. La misura è limitata solo ai pagamenti di quest’anno. Si potrà posticipare il relativo versamento al 16 gennaio 2024 con pagamento tutto in un’unica soluzione, oppure in cinque rate mensili decorrenti dal 16 gennaio al 16 maggio (con versamenti sempre il 16 del mese, a meno che non sia un giorno festivo).
Reddito di cittadinanza, più tempo per la comunicazione dei servizi sociali
Arriva anche un mese in più per i percettori del Reddito di cittadinanza (ormai fuorusciti dalla fruizione dell’indennità) affinché possano essere presi in carico dai servizi sociali. La scadenza, originariamente fissata al 31 ottobre 2023, viene posticipata dal decreto legge “Anticipi” al 30 novembre 2023, con la possibilità di riprendere l’erogazione del Reddito di cittadinanza per i soggetti tutelati. In assenza di comunicazione all’Inps di presa in carico dei servizi sociali, l’erogazione del Reddito di cittadinanza cessa entro il 30 novembre 2023.
Rottamazione quater delle cartelle 2023, proroga scadenza pagamento prime due rate
Trova conferma, inoltre, lo slittamento dei termini per il pagamento delle prime due rate della Rottamazione quater per i soggetti che abbiano inviato la domanda di definizione agevolata 2023, accettata poi dall’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader).
Chi non sia riuscito a pagare la prima rata del 31 ottobre 2023 (scadenza ultima il 6 novembre 2023 per i giorni di tolleranza) e/o la seconda rata del 30 novembre (scadenza ultima il 5 dicembre), può procedere con il pagamento entro il 18 dicembre 2023 evitando di perdere gli sconti su interessi, sanzioni e aggi e riprendendo il piano rateale che prevede altre 16 versamenti trimestrali.