Sei Nazioni: Netflix annuncia dopo tanta attesa quando uscirà sulla famosa piattaforma di streaming la docuserie dedicata al più antico torneo di rugby. Sono stati svelati ufficialmente data di rilascio e titolo del documentario che sarà disponibile a partire dal 2024.

Sei Nazioni: Netflix svela i dettagli

Il documentario si chiamerà Six Nations: Full Contact e arriverà dal prossimo 24 gennaio, dieci giorni prima dell’inizio dell’edizione 2024 del Sei Nazioni (gli Azzurri esordiranno in casa, allo Stadio Olimpico di Roma, contro l’Inghilterra il prossimo 3 febbraio).

Il titolo continua così il filone delle docuserie di approfondimento sportivo sul quale si sta specializzando Netflix nel corso degli ultimi anni. Basti ricordare il successo di The Last Dance, documentario cestistico che narra cos’è successo nell’ultimo anno di Michael Jordan ai Chicago Bulls. Senza dimenticare Drive to Survive, serie che mostra cosa accade nel backstage del mondo della Formula 1, inoltre Break Point che segue le storie di alcuni dei migliori tennisti e delle migliori tenniste al mondo, infine Tour de France: Unchained, che racconta l’edizione 2022 della corsa a tappe transalpina.

Proprio Six Nations: Full Contact mostrerà il dietro le quinte dell’edizione 2023 con le sei squadre negli spogliatoi, sul campo e negli altri ambienti in cui generalmente il pubblico non può accedere. Secondo la Federugby italiana si tratta di una scommessa importante per avvicinare nuovi target/pubblici soprattutto in ambito giovanile. Il Sei Nazioni maschile di quest’anno si è concluso con il trionfo dell’Irlanda con il Grande Slam. La Francia si è piazzata al secondo posto, mentre il nostro Paese ha chiuso al sesto posto per la diciassettesima volta, la dodicesima in cui è rimasta senza vittorie.

Cos’è il torneo Sei Nazioni

Il torneo internazionale di rugby a 15 che si tiene annualmente tra le squadre nazionali maschili di Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Italia e Scozia, è nato nel 1883 come una gara interbritannica tra le quattro nazionali di Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia. L’Italia è entrata a far parte della competizione nel 2000, stesso anno in cui la gara ha preso il nome attuale.

Ad oggi ci sono state 129 edizioni di torneo con 123 assegnazioni di titolo: in cima al palmarès della gara, con 39 vittorie ognuno, troviamo il Galles (di cui 28 in solitaria e 11 condivise) e l’Inghilterra (rispettivamente 29 e 10); poi, con 26, la Francia (rispettivamente 18 e 8), con 23 l’Irlanda (15 e 8) e con 22 la Scozia (14 e 8). L’Italia non ha ancora mai vinto la competizione.

Ricordiamo che la Federazione Italiana Rugby e Kieran Crowley hanno separato le proprie strade alla fine della Rugby World Cup Francia 2023, così al suo posto a partire dal 1° gennaio troveremo Gonzalo Quesada:

Oggi che abbiamo deciso di chiudere il rapporto con Crowley dopo il prossimo Mondiale è il momento dei bilanci. E quello di Kieran con il rugby italiano è molto positivo. Ha cresciuto un gruppo di ragazzi, facendoli diventare uomini e giocatori di alto livello internazionale, e di questo gli saremo eternamente grati. Ma il nostro lavoro insieme non è ancora finito, ci resta una esaltante avventura da vivere in Francia il prossimo settembre e sono certo che Kieran e la sua squadra lasceranno la loro indelebile impronta nella storia del rugby italiano.

In merito al termine della sua avventura sulla panchina azzurra Crowley ha invece commentato:

Mi sarebbe piaciuto essere coinvolto con la Nazionale italiana anche per il prossimo ciclo di Rugby World Cup e sono dispiaciuto della scelta della FIR di non estendere il mio contratto. (…) Ci mancherà tutto questo, ma l’Italia avrà sempre un posto speciale nei nostri cuori.