L’International Rescie Commitee (IRC), ha pubblicato oggi, 14 dicembre 2023, il rapporto annuale “Emergency Watchlist”. L’IRC mette in evidenza la situazione attuale nel mondo e avverte che le crisi umanitarie peggioreranno.

Rapporto IRC, le crisi umanitarie si aggraveranno in tutto il mondo

Il riscaldamento climatico, i conflitti armati, la crescente impunità, la povertà estrema e il calo del sostegno internazionale sono alcuni delle ragioni delle crisi umanitarie che continueranno a peggiorare in tutto il mondo.

L’IRC nel suo rapporto ha identificato le 20 nazioni che sono più a rischio di un peggioramento della situazione di crisi umanitaria del prossimo anno. La maggior parte di queste nazioni sono in Africa. Questi paesi rappresentano circa il 10 per cento della popolazione mondiale, di cui circa il 70 per cento sono sfollati e circa l’86 per cento hanno bisogno di aiuti umanitari.

La lista di emergenza dell’IRC

Il Sudan è in cima alla lista del Comitato internazionale, seguito dai Territori palestinesi occupati e Sud Sudan. Il Sudan è entrato nella lista nel 2023 dopo 10 anni. Nel mese di aprile è scoppiata una guerra urbana, che ha causato 6 milioni di sfollati.

I Territori palestinesi occupati sono al secondo posto della lista. Secondo l’IRC, gli impatti della guerra Israele – Hamas peggioraranno per i civili nel 2024, il che significa che 3 milioni di persone avranno bisogno di aiuti umanitari.

Il Sud Sudan continua ad affrontare gli impatti dei conflitti e delle inondazioni causate dal fenomeno meteorologico El Nino.

Nella lista si classificano altre nove nazioni dell’Africa subsahariana, Myanmar e Afghanistan in Asia, Siria, Libano e Yemen nel Medio Oriente, Ucraina in Europa, Ecuador in Sud America e Haiti nei Caraibi. Questi paesi sono colpiti, nello specifico, da conflitti, colpi di stato, eventi climatici estremi (come appunto El Nino), criminalità violenta e dagli impatti economici causati dalla pandemia.

Attualmente, in tutto il mondo, 300 milioni di persone hanno bisogno di aiuti umantari e 110 milioni di persone hanno dovuto lasciare le loro case.