Zara second hand Italia: il colosso internazionale del fast fashion dopo il fortunato tentativo nel Regno Unito lo scorso 2022 propone anche in altri Paesi, tra cui il nostro, una moda più sostenibile attraverso la riparazione dei capi e il riciclo. Scopriamo insieme come funziona.

Zara second hand arriva anche in Italia: le riparazioni degli abiti

Il marchio di abbigliamento e accessori di proprietà del gruppo spagnolo Inditex, Zara, si è lanciato in un progetto all’insegna del second hand: dopo il successo riscontrato in Inghilterra e in Francia nel 2022, arriva anche in Italia.

L’iniziativa è stata portata anche in altri 14 Paesi europei e tramite gli store, il sito web e l’app, a partire dal 12 dicembre 2023, i clienti potranno scegliere di vendereriparare e donare i propri capi. Un segnale forte e chiaro che sottolinea la volontà di Zara di allontanarsi dall’etichetta di fast fashion per arrivare ad un concetto di moda più sostenibile e rispettoso del pianeta.

Sul sito del marchio, prima del lancio del nuovo progetto in Italia è stata comunicata la nuova policy aziendale ai clienti, era stato scritto che:

“I capi più sostenibili sono quelli che possiedi già. Vogliamo espandere il ciclo di vita utile dei tuoi capi Zara grazie al nostro servizio di riparazione”.

Dietro il pagamento di una commissione, i clienti di Zara avranno la possibilità di usufruire del servizio di riparazione dei capi, che verranno sistemati nei laboratori e restituiti ai proprietari entro i dieci giorni lavorativi. L’obiettivo è quello di ridurre gli sprechi e di allungare la vita dei vestiti e degli accessori.

Zara punta alla moda sostenibile anche online

Grazie alla piattaforma Pre-owner, i clienti di Zara – brand indossato anche dalla principessa Kate Middelton – in Italia a partire dal 12 dicembre possono scegliere di vendereriparare e donare i propri capi. E’ stata prevista la possibilità di effettuare una donazione di vestiti e accessori – di qualsiasi brand – lasciandoli nelle ceste di deposito all’interno degli punti vendita fisici.

Gli articoli raccolti vengono consegnati alle organizzazioni locali per sostenere i progetti sociali di organizzazioni di beneficienza, come ad esempio la Croce Rossa e la Caritas. Per quanto riguarda la piattaforma, Zara ha deciso – sull’onda dell’attenzione che si è sviluppata negli ultimi anni per il vintage e il riciclo, soprattutto da parte delle nuove generazioni – di allontanarsi dal fast fashion.

L’intento è quello di puntare ad una moda più sostenibile consentendo ai customers di vendere ed acquistare articoli del brand come un qualsiasi altro sito di second-hand.

Ecco un approfondimento sulla capsule collection progettata da Zara quest’estate in occasione dell’uscita del film Barbie.