C’è l’accordo ufficiale sulla riforma del mercato dell’elettricità: membri e deputati dell’Ue hanno finalmente raggiunto l’intesa dopo una notte di difficili negoziati. Grazie a questo patto – promettono gli eurodeputati – il mercato sarà più stabile e si osserverà una veloce accelerazione nella diffusione delle energie rinnovabili.

Riforma del mercato dell’elettricità: Ue conclude l’intesa

La notizia dell’accordo sulla riforma del mercato dell’elettricità raggiunto dall’Ue ha iniziato a circolare nelle prime ore della mattinata di oggi, giovedì 14 dicembre 2023. L’intensa è arrivata infatti nella notte, dopo non facili faccia a faccia e discussioni. Il Consiglio europeo ha poi rilasciato un comunicato stampa ufficiale in merito a quanto avvenuto.

Ha riferito che gli Stati membri e gli eurodeputati hanno concluso un accordo sulla riforma, il quale si propone non solo di stabilizzare l’intero mercato europeo dell’elettricità, ma anche di incoraggiare gli investimenti nelle energie rinnovabili, riducendo così drasticamente le emissioni di carbonio.

Tra queste energie rinnovabili vi è anche il nucleare. E questo è un particolare che di certo farà discutere nei prossimi giorni e riaccenderà la discussione tra coloro che sono a favore e coloro che sono invece contro.

Al tempo stesso, l’intesa dovrebbe portare inoltre ad una moderazione delle bollette dei consumatori. Negli ultimi tempi infatti, in Italia e all’estero, cittadini e cittadine si stanno lamentando sempre di più a proposito del caro prezzi e dell’aumento dei costi legati all’energia.

A dare la notizia ufficiale è stata la ministra spagnola dell’Energia, Teresa Ribera Rodriguez, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell’Unione europea. La politica ha riferito che nella notte i vari membri hanno trovato un punto comune, dopo una serie di lunghe ed importanti discussioni. Ecco poi il suo commento:

L’accordo contribuirà a stabilizzare i mercati a lungo termine e ad accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e non fossili.

Cosa succede adesso?

Già lo scorso 17 ottobre il Consiglio aveva annunciato, tramite un comunicato ufficiale, di aver raggiunto un “orientamento generale” su una proposta volta a modificare l’assetto del mercato dell’energia elettrica dell’Unione europea.

Ciò aveva consentito di avviare negoziati per raggiungere un accordo definitivo. E così è stato. L’intesa è stata raggiunta. Da quando nuovi leggi e nuove disposizioni entreranno ufficialmente in vigore, i consumatori di tutta l’Ue dovrebbero poter beneficiare di prezzi dell’energia molto più stabili.

Inoltre si dovrebbe osservare anche una minore dipendenza dai costi dei combustibili fossili e una protezione maggiore riguardo a quelle che potrebbero essere future crisi. Gli Stati membri si impegneranno ad accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, più economiche per i cittadini e più pulite.

La riforma dovrebbe mantenere stabili i mercati dell’energia elettrica a lungo termine. A risentirne in maniera positiva dovrebbero essere tutti quanti gli Stati membri dell’Unione europea. Certo, i passi da fare sono ancora tanti ma a Bruxelles i politici sono soddisfatti per il patto raggiunto nella notte.

A Bruxelles il colloquio Meloni-Macron (e Scholz) di oltre due ore

Nel frattempo ieri, in una saletta del bar dell’hotel Amigo, nel centro di Bruxelles, c’è stato il colloquio tra la presidente del consiglio italiana Giorgia Meloni e il premier francese Emmanuel Macron. È durato oltre due ore.

Per circa mezz’ora si è aggiunto anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il vertice era inizialmente previsto per oggi ma è stato anticipato ieri sera, mercoledì 13 dicembre 2023, al termine del vertice Ue-Balcani occidentali.

I due leader si sono seduti in un tavolino davanti ad una bottiglia di vino rosso francese. Secondo quanto riferito da giornalisti e addetti allo staff di Macron e da Meloni, l’incontro si è svolto in un’atmosfera rilassata tra sorrisi e strette di mano. È andato avanti fino all’una di notte circa.

Non sappiamo quali siano stati i temi affrontati, anche se è molto probabile che abbiano parlato dei dossier più complessi che saranno al centro del Consiglio che si apre oggi: dal Patto di stabilità, alla revisione del Quadro finanziario fino al possibile ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea.