Guerra Israele-Hamas, Netanyahu: “Continueremo fino alla fine, anche senza sostegno del mondo”
Dopo le critiche ricevute dalla Casa Bianca, Netanyahu è determinato a portare avanti la guerra contro Hamas, anche se ciò significhi perdere il supporto del resto del mondo. Nel frattempo, il bilancio dei feriti e dei morti continua a salire. Questa mattina nuovi scontri.
Ieri negli scontri a Jenin, una roccaforte di fazioni armate in Cisgiordania, e a Gerusalemme sono morti diversi soldati israeliani e civili palestinesi, fra i quali un bambino. Le piogge che si sono riversate sugli accampamenti improvvisati hanno inasprito le già precarie condizioni degli sfollati.
Dalla Casa Bianca si chiede la riapertura del valico di Kerem Shalom e l’ONU spinge per il cessate il fuoco, ma Israele e Hamas non sono in trattativa.
Il presidente israeliano Herzog: non è il momento parlare di due Stati
Isaac Herzog, presidente israeliano, si è pronunciato contro la soluzione dei due Stati dopo la guerra a Gaza.
In un’intervista con l’Associated Press ha infatti dichiarato che non è il momento di parlare di uno stato palestinese indipendente, mentre il dolore per l’attacco di Hamas del 7 ottobre è ancora forte.
La mia nazione è in lutto. La mia nazione è traumatizzata
ha detto Herzog.
Per tornare all’idea di spartizione della terra, di negoziare la pace o di parlare con i palestinesi, bisogna fare i conti innanzitutto con il trauma emotivo che stiamo attraversando e con la necessità e la richiesta di un pieno senso della sicurezza per tutti
ha poi sottolineato.
Netanyahu a Comitato internazionale Croce Rossa: “Incontrare gli ostaggi”
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato la presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa, Miriana Sporljaric.
L’ha ringraziata per l’aiuto fornito nella liberazione degli ostaggi, ma ha anche chiesto che faccia pressione pubblica su Hamas per gli ostaggi ancora prigionieri nella Striscia di Gaza.
L’ufficio del Primo Ministro ha riferito che Netanyahu le ha presentato un pacco colmo di farmaci essenziali, chiedendo che vengano consegnati ai prigionieri a Gaza.
Biden: “Israele deve concentrarsi a salvare vite”
Joe Biden, rispondendo ad alcune domande dei giornalisti su Israele, come riportato dalla Cbs, ha affermato:
Voglio che si concentrino su come salvare vite civili, non smettano di dare la caccia ad Hamas, ma stiano più attenti.
Intanto Jake Sullivan, consigliere americano per la sicurezza nazionale, si recherà domani a Ramallah e incontrerà il Presidente palestinese Abu Mazen.
Nyt, USA a Israele: “Modificare le operazioni di terra”
Jake Sullivan, Consigliere per la sicurezza nazionale di Joe Biden, ha suggerito al governo israeliano di terminare la sua campagna di terra a Gaza, in modo da condurre un’offensiva più mirata.
Lo riporta il ‘New York Times‘. Secondo quanto riferito, Biden vuole che Israele passi a questa nuova fase entro tre settimane o anche prima.
La nuova fase proposta dagli americani – scrive sempre il Nyt – coinvolgerebbe gruppi più piccoli di forze che si muoverebbero a Gaza con l’obiettivo di stanare e uccidere i leader di Hamas, andando anche alla ricerca di ostaggi.
Questa richiesta arriva in un momento in cui le differenze tra Stati Uniti e Israele si sono ampliate.
Houthi: colpita nave Maersk con drone
Gli Houthi hanno comunicato di aver attaccato una nave Maersk con un drone e di averla colpita.
L’equipaggio si era infatti rifiutato di rispondere alle chiamate delle “forze navali yemenite”. La notizia è stata diffusa dai principali siti israeliani.
Un portavoce della Maersk ha in seguito smentito quanto affermato dagli Houthi.
Hamdan (Hamas): Usa tolgano veto all’Onu
Il dirigente di Hamas, Osama Hamdan, ha detto a Beirut che se gli USA volessero davvero porre fine alla guerra, ordinerebbero al loro inviato di togliere il veto alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza che chiedono un cessate il fuoco.
I continui appelli da parte dell’amministrazione Biden a Israele di ridurre le perdite di vite civili “dimostrano palese disprezzo e mancanza di rispetto per il sangue del nostro popolo”, ha dichiarato Hamdan.
Ogni goccia di sangue versata da un bambino, da un neonato, da una donna o da una persona anziana è responsabilità dell’occupazione israeliana e dell’amministrazione statunitense
ha poi aggiunto. Hamdan ha ccolto favorevolmente la risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che chiede un cessate il fuoco, sostenuta dalla stragrande maggioranza del mondo, evidenziando quindi l’isolamento di Israele.
Il dirigente di Hamas ha respinto le discussioni sul futuro di Gaza dopo la guerra: il destino del territorio, ha evidenzato, spetta ai palestinesi.
Diciamo a tutti coloro che sognano e analizzano il futuro di Gaza: risparmiate sforzi e tempo e usateli per discutere il futuro dell’entità sionista dopo la sua aggressione. Il futuro di Gaza è nelle mani del suo popolo paziente e degli eroi della resistenza, e Gaza rimarrà una parte essenziale di uno Stato palestinese pienamente sovrano con Gerusalemme come capitale
ha spiegato. Hamdan ha conluso dicendo che Netanyahu sta perdendo la guerra.
USA: la guerra finisca presto
Gli Stati Uniti vogliono che la guerra tra Israele e Hamas “finisca quanto prima possibile”. A ribadirlo è il portavoce del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, dopo la visita in Israele.
Kirby ha precisato che Sullivan, insieme ai vertici israeliani, hanno discusso di “operazioni a bassa intensità” per il prossimo futuro.
Stiamo ancora lavorando di ora in ora per cercare di ripristinare una pausa in modo che gli ostaggi possano essere rilasciati
ha detto ai giornalisti.
Ha poi aggiunto:
Se avete bisogno di prove che vogliamo ancora vedere una pausa, guardate dove si trova oggi il consigliere per la sicurezza nazionale. Voglio dire, ci stiamo impegnando a tutti i livelli per cercare di rimettere tutto a posto – e crediamo ancora che sia possibile.
Otto americani risultano ancora dispersi: si ritiene siano prigionieri di Hamas.
Intanto i leader sindacali statunitensi hanno promesso di sfruttare il loro potere elettorale per chiedere il cessate il fuoco a Gaza.
Colloquio telefonico tra Erdogan e Biden
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato al telefono questa sera con Joe Biden, presidente USA.
Al centro del dialogo la guerra e Gaza e la crisi umanitaria che attanaglia la popolazione civile palestinese. Erdogan ha messo in guardia Biden dai rischi, per l’intera regione, nel caso Israele decida di prolungare e intensificare gli attacchi su Gaza.
Il presidente turco ha evidenziato al Capo della Casa Bianca l’urgenza di un cessate il fuoco e la necessità di rilanciare un processo politico affinché venga creato uno stato palestinese. I due leader, stando a quanto riferito dalla presidenza turca, hanno parlato anche dell’allargamento Nato alla Svezia.
l parlamento turco sta ritardando la ratifica del protocollo di accesso, ma gli Stati Uniti premono per il via libera di Ankara.
Stando a quanto riferito dalla Casa Bianca, Biden ha ribadito il sostegno al diritto di Israele di difendersi.
Hamas: 18.886 i palestinesi uccisi
Il Ministero palestinese della Salute, guidato da Hamas, ha affermato in un comunicato stampa che il numero di vittime nella Striscia di Gaza ha raggiunto quota 18.600; 286 le persone uccise in Cisgiordania.
Inoltre, ha affermato il Ministero, 51mila palestinesi sono stati feriti a Gaza e quasi 3.430 in Cisgiordania. Le autorità hanno inoltre comunicato che il sistema sanitario a Gaza sta affrontando una grave crisi: moltissimi centri hanno cessato le operazioni a causa dei bombardamenti e della carenza di carburante.
Il Ministero della Sanità ha riferito che più del 60% delle case a Gaza sono state distrutte, mentre 224.000 unità risultano parzialmente danneggiate.
Stando alle loro parole, c’è stata una tendenza crescente da parte di Israele a prendere di mira ospedali, centri sanitari, ambulanze ed équipe mediche in Cisgiordania.
Gli attacchi dei coloni avanzano con 308 incidenti registrati dal 7 ottobre, provocando feriti e danni alle proprietà di proprietà dei palestinesi.
Inoltre, almeno 143 famiglie palestinesi, ossia 1.014 persone, tra cui 388 bambini, sono state sfollate a causa della violenza dei coloni e delle restrizioni di accesso.
Raid contro Hamas anche in Germania
La polizia tedesca ha arrestato tre sospetti membri di Hamas a Berlino.
Sono stati accusati di preparare un attacco contro obiettivi ebraici in Europa. Lo hanno riferito le autorità giudiziarie, precisando che i fermati avevano cercato di raccogliere armi in vista di “potenziali attacchi terroristici contro le istituzioni ebraiche in Europa”.
Nuovo blackout a Gaza
La Paltel ha fatto sapere che le comunicazioni sono bloccate nella Striscia di Gaza.
I servizi di Internet e telefonia sono interrotti nell’enclave palestinese.
Ci dispiace annunciare che tutti i servizi di telecomunicazione sono stati interrotti a causa dell’offensiva in corso, a Gaza c’è di nuovo il black out
hanno dichiarato dalla compagnia.
Sullivan a Riad prima della visita in Israele
Il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha fatto tappa in Arabia Saudita per un colloquio on il principe ereditario Mohammed bin Salman prima di volare in Israele.
Sullivan e MbS hanno discusso degli “sforzi per creare nuove condizioni per una pace duratura e sostenibile tra israeliani e palestinesi“. Lo ha riferito la Casa Bianca, dopo l’arrivo di Sullivan a Tel Aviv.
Nell’incontro si è parlato anche degli aiuti umanitari da garantire a Gaza.
Gallant a Sullivan: “La guerra durerà diversi mesi, distruggeremo Hamas”
La guerra tra Israele ad Hamas a Gaza durerà “più di qualche mese” e Hamas “sarà distrutto”.
Queste le parole del ministro della Difesa israeliano, Yova Gallant, a Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza USA, in visita nello Stato ebraico.
Hamas è un’organizzazione terroristica che si è costruita nell’arco di un decennio per combattere Israele, e ha costruito infrastrutture sopra e sottoterra e non è facile distruggerle. Richiederà un periodo di tempo, ma vinceremo e li distruggeremo
ha garantito Gallant.
Here’s what Israel’s Defense Minister Yoav Gallant told NSA Jake Sullivan about the war in Gaza:
— Trey Yingst (@TreyYingst) December 14, 2023
“It will last more than several months, but we will win and we will destroy them [Hamas].” pic.twitter.com/9TRwOkCGGt
Alto esponente Hamas: “Potremmo riconoscere lo stato di Israele”
Mousa Abu Marzouk, alto esponente di Hamas, ha affermato in un’intervista che il gruppo terroristico potrebbe riconoscere lo Stato di Israele, in modo da porre fine al conflitto.
Marzouk ha suggerito di seguire la posizione dell’Olp, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, che ha riconosciuto lo Stato di Israele nel 1993 nell’ambito degli Accordi di Oslo.
Ieri il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, aveva invece dichiarato che qualsiasi accordo a Gaza senza il Movimento islamico era semplicemente una “illusione”.
Sullivan è arrivato in Israele
Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale Usa è appena arrivato in Israele, dove è atteso per un colloquio con il premier Netanyahu.
Lo ha riferito Barak Ravid postando una foto della stretta di mano tra i due.
Israeli Prime Minister Netanyahu meets White House National Security Adviser Jake Sullivan pic.twitter.com/uNDPCGhQJ4
— Barak Ravid (@BarakRavid) December 14, 2023
Lo scorso martedì, colloquio anche con il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. Durante l’incontro, Gallant avrebbe detto che per sconfiggere Hamas sono necessari “più di qualche mese“.
Guerra Israele-Hamas a colpi di telefono
Il conflitto fra Israele e Hamas si combatte anche a colpi di telefono.
L’ambasciatore israeliano Gilad Erdan ha mostrato all’Assemblea dell’ONU il numero di telefono del leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar. Erdan ha invitato a una telefonata per porre fine al conflitto.
Dal canto suo, Sinwar ha risposto diffondendo il numero telefonico del diplomatico israeliano, che da quel momento ha iniziato a ricevere numerose minacce di morte.
Incidente nel Mar Rosso
Un incidente si è verificato all’ingresso del Mar Rosso, nello stretto Bab al-Mandab. Questo è quanto riportano l’agenzia britannica United Kingdom Maritime Trade Operations e la società britannica di sicurezza marittima Ambrey.
Attualmente le indagini sono in corso.
UKMTO 008/DEC/2023
— United Kingdom Maritime Trade Operations (UKMTO) (@UK_MTO) December 14, 2023
INCIDENT
Warnings – 2023 (https://t.co/5An1YH0JyE)#MaritimeSecurity #MarSec pic.twitter.com/wFrDGsBjzY
Un nuovo incidente ha avuto luogo nello stretto. Stavolta, causato da un missile lanciato dallo Yemen che ha mancato una nave portacontainer, battente bandiera di Hong Kong.
I soldati dell’Idf si appropriano dell’alto parlante della mosche di Jenin
Lo scorso mercoledì 13 dicembre 2023 sono stati pubblicati video di soldati dell’IDF che usano l’altoparlante di una moschea nel campo profughi di Jenin per rivolgersi ai residenti. Nel post su X è possibile acoltare una voce che dice:
“Nel nome di Dio misericordioso. Ecco il portavoce dell’IDF”, ha detto il soldato in un annuncio in uno dei video, “Per i residenti del campo, la storia è finita, non permetteremo la presenza di uomini armati all’interno del campo. Il futuro sarà pulito, vogliamo che tu viva con dignità nel campo, non c’è potere oltre il potere di Allah.”
Un portavoce dell’IDF ha dichiarato in risposta ai video che:
“I soldati sono stati rimossi dal servizio operativo immediatamente, dopo aver ricevuto i video e una prima ispezione dell’incidente da parte dei comandanti. Il comportamento dei soldati nei video è grave e si oppone completamente ai valori dell’IDF, i soldati saranno disciplinati di conseguenza.”
חיילי צה"ל שרים בכריזה של מואזין בג'נין pic.twitter.com/VD822DSOPs
— הארץ חדשות (@haaretznewsv) December 14, 2023
L’esercito di Israele distribuisce volantini con offerte per chi ha informazioni su i leader di Hamas
Gli abitanti della Striscia di Gaza riferiscono che l’IDF ha distribuito volantini con offerte di 400.000 dollari a coloro che forniscono informazioni sul capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar.
Nel volantino sono stati offerti 300.000 dollari per suo fratello Mohammed Sinwar, 200.000 dollari per Rafa’a Salameh e 100.000 dollari per Mohammed Deif.
Idf: “36 soldati feriti durante le ultime 24 ore, 7 in gravi condizioni”
L’Idf ha annunciato che 36 soldati sono rimasti feriti nei combattimenti nelle ultime 24 ore. Sono stati portati in ospedale e 7 di loro si trovano in gravi condizioni.
Secondo un comunicato dell’esercito israeliano dall’inzio del conflitto, il 7 ottobre 2023, sarebbero stati feriti oltre 1740 militari.
In quindici protestano davanti alla Camera dei Deputati italiana
Circa quindici membri di Unione Popolare si sono presentate di fronte alla Camera dei Deputati con bandiere della Palestina e cartelli per chiedere il cessate il fuoco immediato. Polizia e Carabinieri sono subito arrivati a controllare la situazione, e poi hanno identificato i partecipanti prima che lasciassero la piazza.
Turchia intensifica l’azione diplomatica
La Turchia intensifica l’azione diplomatica per il cessate il fuoco.
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan si recherà domani a Oslo per parlare con Norvegia, Danimarca, Svezia, Finlandia, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Islanda.
La notizia è stata diffusaa dal quotidiano Sabah. Ad accompagnare il ministro, una delegazione di rappresentanti di Giordania, Qatar, Egitto, Arabia Saudita, Indonesia, Nigeria e Palestina.
La settimana scorsa, Fidan ha incontrato Blinken, Segretario di Stato americano, ma il veto degli USA al cessate il fuoco ha indignato Erdogan e Fidan. Quest’ultimo ha commentato: “Fallimento totale dell’Onu”.
La Turchia mira alla leadership dei Paesi islamici e, per questo, sta lavorando per trovare una posizione comune da parte del mondo musulmano.
IDF, arrestati più di 70 militanti all’ospedale Kamal Adwan a Gaza City
Il portavoce dell’IDF ha annunciato l’arresto di oltre 70 militanti in una operazione combinata con Shin Bet, presso l’ospedale Kamal Adwan a Gaza City.
Nel video che accompagna la notizia, si vedono diversi detenuti uscire dall’edificio senza maglietta e posizionare le armi a terra all’ingresso dell’ospedale.
יוצאים מבית החולים עם נשקים: לוחמי צה״ל מצוות קרב חטיבה 460 ולוחמי שב״כ עצרו עשרות פעילי טרור שיצאו מבית חולים ברצועת עזה ולקחו אותם להמשך חקירה של שב״כ ויחידה 504 באגף המודיעין>> pic.twitter.com/lS29A9b9hN
— צבא ההגנה לישראל (@idfonline) December 14, 2023
Ieri, il ministro della Salute di Gaza aveva dato la notizia che l’esercito israeliano aveva circondato l’ospedale. Israele aveva avvertito che se fossero continuate le attività dei terroristi, i militari sarebbero intervenuti.
“l’IDF si riserva il diritto di prendere misure contro l’ospedale in base al diritto internazionale” aveva affermato Israele.
Legislatore turco muore d’infarto dopo discorso contro Israele
Hasan Bitmez, 54 anni, deputato del partito di opposizione Felicity (Saadet) è morto ieri a causa di un attacco cardiaco.
Il legislatore è svenuto poco dopo aver sostenuto un discorso in parlamento, dove criticava la politica del governo nei confronti di Israele.
Nel suo intervento aveva messo in discussione il Partito AK (AKP) del Presidente Erdogan per il fatto che la Turchia continua a commerciare con Israele nonostante la guerra a Gaza.
“Permettete che le navi vadano in Israele e lo chiamate spudoratamente commercio… Siete complici di Israele“, aveva detto Bitmez, aggiungendo: “Avete le mani sporche del sangue dei palestinesi, siete dei collaborazionisti. Contribuite a ogni bomba che Israele sgancia su Gaza“.
Improvvisamente, il deputato 54enne si è accasciato sul pavimento. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Ankara, è morto dopo due giorni.
TBMM'de konuşma yaparken kalp krizi geçiren Saadet Partisi Milletvekili Hasan Bitmez hayatını kaybetti.
— Serkan Tanyildizi (@srkntnyldz) December 14, 2023
Tarih sizi kalp krizi geçiren bir vekile “Allah’ın gazabı” derken.
Bir vatandaş kendini yakarken mecliste mangal yaparken hatırlayacak…pic.twitter.com/Jw4KJw7utl
Israele annuncia: “Pausa umanitaria fino alle 13”
Israele ha annunciato una pausa umanitaria.
Dopo i bombardamenti nel quartiere di Al-Salam, a Rafah, nel sud della Striscia, e i combattimenti con i miliziani del Movimento islamico, la notizia della pausa.
Si tratta di una “pausa tattica per consentire ai civili di ricostituire scorte di cibo e acqua“, hanno dichiarato le autorità israeliane, aggiungendo che la pausa terminerà alle 14 ora locale (le 13 in Italia).
Israele ha attaccato edifici di Hezbollah
L’aviazione israeliana ha attaccato alcuni degli edifici di Hezbollah, dopo i lanci dal Libano verso la Galilea occidentale.
Cameron: “Il Regno Unito vieta l’ingresso agli autori della violenza dei coloni”
Il Ministro degli Esteri Cameron ha espresso il divieto di ingresso nel Regno Unito ai responsabili della violenza dei coloni estremisti.
Il divieto serve per assicurare che: “la Gran Bretagna non possa essere una casa per persone che commettono questi atti intimidatori”, ha spiegato in un tweet.
“I coloni estremisti” – aggiunge “prendendo di mira e uccidendo civili palestinesi, stanno minando la sicurezza e la stabilità sia degli israeliani che dei palestinesi”.
Poi, rivolgendosi al governo israeliano: “Israele deve intraprendere azioni più forti per fermare la violenza dei coloni e ritenere responsabili i colpevoli“.
Extremist settlers, by targeting and killing Palestinian civilians, are undermining security and stability for both Israelis and Palestinians.
— David Cameron (@David_Cameron) December 14, 2023
Israel must take stronger action to stop settler violence and hold the perpetrators accountable.
We are banning those responsible for…
Josep Borrell: “Dovrei rappresentare una posizione comune, ma non c’è una posizione comune”
L’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, è arrivato al Consiglio europeo.
La questione sul conflitto israelo-palestinese è ancora molto dibattuta.
“Come sapete i Paesi membri hanno votato alle Nazioni Unite con approcci diversi: sì, no e astensione. Io dovrei rappresentare una posizione comune, ma non c’è una posizione comune, ci sono approcci diversi. Ci sono però più Paesi membri a sostegno del cessate il fuoco oggi rispetto al voto precedente. Questo è un fatto. Molte, molte più persone propendono per la richiesta del cessate il fuoco. Ma i leader dovranno parlarne” ha dichiarato l’Alto rappresentante.
Putin: “Servono basi per una soluzione del conflitto a Gaza”
In conferenza stampa di fine anno, il Vladimir Putin, ha espresso il suo supporto alla creazione di “basi fondamentali per una soluzione del conflitto israelo-palestinese“.
La posizione del governo russo, già espressa dal ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, si basa sul riconoscimento e la creazione di uno Stato Palestinese e che, in tal senso, l’Onu deve prendere posizione.
L’Irlanda e Putin su Gaza
Il premier irlandese, Leo Varadkar, si è espresso sulle difficoltà dell’UE di raggiungere decisioni riguardo la guerra Israele-Hamas.
“Una delle difficoltà che abbiamo come Unione europea è che le decisioni di politica estera vengono prese all’unanimità. E mentre a volte ci va bene, altre volte no. E questa è una vera difficoltà. Dovremo quindi cercare di concordare una formulazione alla quale tutti i 27 Stati membri possano aderire. Non sarà un compito facile, ma penso che, come minimo, abbiamo bisogno di una formulazione più forte di quella di ottobre” ha dichiaratoVaradkar, mettendo in guarda dal rischio di perdere credibilità agli occhi degli altri Paesi.
Dalla Russia, Vladimir Putin, in conferenza stampa ha parlato del presidente turco, Erdogan, come figura-chiave per la situazione a Gaza e la necessità di fare di lui un “leader sulla questione di una situazione nella Striscia di Gaza che sia di lungo termine”.
Il premier russo ha detto poi “Quel che succede a Gaza è una catastrofe”, sostenendo che ciò che accade lì non è paragonabile a quanto accade in Ucraina.
Iran contrario alla task force degli Usa nel Mar Rosso
L’Iran contrario alla proposta di una task force nel Mar Rosso sostenuta dagli Stati Uniti.
Il ministro della Difesa iraniano, Mohammad Reza Ashtiani, ha avvisato che la task force americana dovrebbe affrontare “problemi straordinari”, per proteggere la navigazione nel Mar Rosso.
La proposta è stata avanzata dopo gli attacchi da parte degli Houthi alle navi americane. Ma il ministro ribadisce che: “Nessuno può fare una mossa in una regione in cui abbiamo il predominio“.
Non sono ancora chiare le eventuali misure che l’Iran ha intenzione di adottare per fermare la task force, qualora fosse creata.
Sulliva, oggi in Israele, ha dichiarato che la task force sarebbe necessaria per proteggere la navigazione e che nelle scorse settimane era in trattativa con altri Paesi.
Gli Houthi hanno attaccato con missili e droni Israele e le navi che si trovano nel Mar Rosso. Per questo Stati Uniti e Francia hanno rafforzato la loro presenza nell’area.
Sondaggi: Hamas guadagna sostegno
La guerra contro Israele ha fatto guadagnare sostegno tra i palestinesi ad Hamas.
È il risultato di un sondaggio condotto dal Centro palestinese per la politica e la ricerca, finanziato dall’UE e dalla Ford Foundation.
Il 60% dei 1.231 intervistati ha espresso il suo favore allo scioglimento dell’Autorità Palestinese di Mahmoud Abbas e Marwan Barghouti, membro del partito Fatah di Abbas, in carcere dal 2002 per aver preso parte a rivolte violente, è il più popolare dei candidati legati ad Hamas.
Nel rapporto, comunque, si precisa che “il sostegno ad Hamas di solito aumenta temporaneamente durante o immediatamente dopo una guerra, per poi ritornare al livello precedente diversi mesi dopo la fine della guerra“.
Alto funzionario di Hamas: “Dovreste seguire la posizione ufficiale”
Un alto funzionario di Hamas si rivolge agli altri esponenti del Movimento islamico suggerendo di “seguire la posizione ufficiale”.
Tale posizione è quella voluta dall’Olp, ovvero riconoscere Israele. In questo modo, secondo il funzionario, si potrebbe porre fine alla guerra e alla divisione fra palestinesi e israeliani.
Questo è quanto riporta Al-Monitor, dopo un’intervista a Mousa Abu Marzouk, che ha dichiarato: “Dovreste seguire la posizione ufficiale: la posizione ufficiale è che l’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) ha riconosciuto lo Stato di Israele“.
IDF: “Distrutte infrastrutture terroristiche”
Questa notte sono continuati i combattimenti fra l’IDF e i miliziani di Hamas a Gaza.
Una squadra di paracadutisti israeliani ha localizzato e distrutto una postazione di fuoco terroristica in un complesso scolastico che fungeva da quartier generale del battaglione Shujaiyeh di Hamas.
A Sud di Gaza, nella città di Khan Yunis, la squadra di élite Magellan ha distrutto due pozzi e una fossa di lancio per razzi, oltre ad aver sequestrato una varietà di armi.
A Jabalya, una squadra della 460esima Brigata ha distrutto un’infrastruttura terroristica.
Israele chiede all’Egitto di mediare per nuovi accordi con Hamas
Il giornale del Qatar, Al-Araby Al-Jadeed, riporta che Israele ha chiesto all’Egitto di mediare per nuovo accordo con Hamas.
Israele offre il cessate il fuoco in cambio del rilascio di altri ostaggi.
Dall’Ufficio Politico di Hamas fanno sapere che finché continuano i combattimenti non ci saranno negoziati su alcun accordo.
Gli USA bloccano spedizione di fucili a Israele
Secondo quanto riportato dal quotidiano Haaretz, gli Stati Uniti stanno bloccando da un mese una spedizione di fucili a Israele, per timore di violenze dei coloni estremisti in Cisgiordania.
L’amministrazione americana preme sul governo israeliano affinché garantisca che i fucili M4 e M16 non finiscano nelle mani degli estremisti.
Drone israeliano su Jenin: 3 morti e 10 feriti
Sono tre le vittime, fra cui un minorenne, dell’attacco di questa mattina a Jenin, in Cisgiordania.
Secondo i testimoni, l’attacco sarebbe avvenuto per mano di un drone dell’esercito israeliano, che ha ferito anche altre 10 persone.
Inoltre, le Forze di Difesa Israeliane hanno lanciato missili contro alcune abitazioni, forzatamente evacuate.
Sullivan incontra oggi Netanyahu e Herzog
Jake Sullivan, Consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, incontrerà oggi il premier israeliano Netanyahu, i membri del gabinetto di guerra, il presidente Isaac Herzog.
Sullivan è reduce dall’incontro con il principe ereditario Mohamed bin Salman, con il quale ha avuto un colloqui riguardo gli sforzi per mettere in atto le condizioni per la pace fra israeliani e palestinesi.
Sabato proteste a Nazareth
Sono previste per sabato proteste a Nazareth. A presentare la raccolta firme all”Alta Corte è l’ex legislatore Mohammad Barakeh.
Sarà l’Alta Corte a discutere se accogliere o meno il monitoraggio contro le restrizioni imposte dalla polizia all’imminente veglia di protesta.
Carrista israeliano morto a Gaza
Il bilancio dei morti per l’esercito israeliano continua a salire. Ora arrivato a 116.
Questa mattina a Gaza è stato ucciso il riservista sergente maggiore Elisha Loewenstern, 38 anni, dell’8104esimo battaglione della 179a brigata corazzata di Harish.
Insieme a lui, è rimasto ferito un altro soldato dopo che il loro carro armato è stato colpito da un missile.
Raid sul campo profughi Rafah: 13 morti
Dalle prime notizie, sembra siano 13 i morti del campo profughi di Rafah, ma si teme che nel crollo degli edifici siano rimaste intrappolate altre persone.
Il campo di al-Shabura, nel sud della Striscia è stato bombardato dall’esercito israeliano. Lo riporta l’agenzia stampa siriana Sana.