Ravvedimento operoso speciale 2023: nuovi termini per regolarizzare le violazioni. Nella legge di Bilancio 2023 (legge n. 197/2022), è stato istituito il ravvedimento speciale. Si tratta della possibilità riservata ai contribuenti che hanno commesso alcune irregolarità, come ad esempio l’omessa fatturazione, la dichiarazione infedele e così via, di pagare l’imposta con un taglio sulle sanzioni.
In sostanza, il ravvedimento operoso speciale permetterebbe l’applicazione delle sanzioni in misura pari a 1/18 della sanzione base applicata per la violazione commessa. Vediamo insieme come funziona il ravvedimento operoso speciale 2023.
Ravvedimento operoso speciale 2023
Secondo quanto si legge nell’ultimo aggiornamento promosso dall’Agenzia delle Entrate, in materia di violazioni tributarie, il ravvedimento operoso permetterebbe di regolarizzare le violazioni riguardanti le dichiarazioni fiscali relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a quelli precedenti, a condizione che tali dichiarazioni risultino “validamente presentate”.
Il contribuente può regolarizzare:
- tutte le violazioni che possono essere oggetto di ravvedimento operoso, ex articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, in relazione ai periodi d’imposta 2021 e precedenti, purché la dichiarazione del relativo periodo d’imposta sia stata validamente presentata
- le irregolarità relative ai redditi di fonte estera, all’imposta sul valore delle attività finanziarie estere (IVAFE) e all’imposta sul valore degli immobili situati all’estero (IVIE) che non siano individuabili con i controlli automatizzati delle dichiarazioni di cui all’articolo 36-bis del DPR n. 600 del 1973, anche se relative ad attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dal territorio dello Stato, nonostante la violazione dei predetti obblighi di monitoraggio.
Sono escluse dall’ambito di azione del ravvedimento operoso speciale:
- le irregolarità emerse da controlli automatizzati, nonché le violazioni di natura formale definibili ai sensi dei commi da 166 a 173
- le irregolarità relative agli obblighi di monitoraggio degli investimenti detenuti all’estero ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge 28 giugno 1990, n. 167.
La misura non trova applicabilità per:
- le violazioni già contestate al momento del versamento del dovuto o della prima rata;
- l’emersione di attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dal territorio dello Stato.
Nuovi termini e agevolazioni fiscali
Quando scade il ravvedimento speciale 2023?
Si riaprono i termini per il ravvedimento speciale 2023. La novità è stata introdotta da un emendamento alla legge di conversione del decreto Proroghe (Dl n. 132/2023), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 28 novembre 2023.
Secondo quanto riportato da Fiscooggi.it, c’è tempo fino al 20 dicembre 2023 per aderire alla definizione agevolata delle violazioni. È possibile versare l’importo dovuto in un’unica soluzione e procedere alla rimozione di eventuali irregolarità e omissioni.
Si ricorda che il ravvedimento operoso è stato introdotto dalla legge di Bilancio 2023, la norma è contenuta nell’articolo 1, commi 174-178 della legge n. 197/2022.
Si tratta della possibilità di regolarizzare gli errori commessi sulle dichiarazioni validamente presentate fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021. L’adesione alla misura agevolativa permette di ottenere una riduzione nelle sanzioni nella misura pari a 1/18 del minimo e di una dilazione in otto rate.
Prima della proroga, i contribuenti potevano aderire alla misura agevolativa entro il 30 settembre 2023, procedendo alla rimozione della violazione e contestualmente al pagamento della prima rata o unica soluzione, a patto che non fosse stata avviata una forma di contestazione.
L’omesso versamento dell’unica o prima rata portava alla perdita del beneficio, con la conseguenza dell’iscrizione a ruolo delle somme dovute a carico dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
In conclusione, i contribuenti possono aderire alla misura agevolativa che permette un pagamento agevolato senza un piano di rateizzazione delle somme dovute e la rimozione delle irregolarità, entro la nuova scadenza fissata per il 20 dicembre 2023.