Nato e cresciuto con la maglia della Roma addosso, club con cui Giampiero Maini ha fatto il suo esordio in Serie A nel 1991, per farsi le ossa e completare il suo processo di maturazione, approda prima al Lecce e poi all’Ascoli in Serie B. Tornato alla base, in giallorosso si gioca le sue carte, ma è con il Vicenza, neopromosso, che si consacra nella massima serie. Le sue ottime prestazioni, gli valgono la chiamata del Milan, club con cui milita dal 1997 al 1999 ma in rossonero non riesce a spiccare il volo in modo definitivo. Per commentare il momento della squadra di Pioli e il prossimo impegno di Champions League, Newcastle-Milan, Maini è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Newcastle-Milan, Maini a Tag24
Dalla qualificazione agli ottavi di Champions League, al quarto posto che vale l’eliminazione completa da ogni competizione europea. Questa sera per il Milan sarà un match decisivo, in cui davvero tutto può succedere. La squadra di Pioli non sta vivendo un buon momento e l’ultima sconfitta in campionato, contro l’Atalanta, ha riaperto vecchie ferite. Sui social è tornato l’hastag Pioli out, con cui parte dei tifosi rossoneri richiedono l’esonero del tecnico che per ora, però, rimane ben saldo al suo posto. Le cose non stanno andando come previsto, e l’estromissione dall’Europa non potrebbe far altro che aggravare la situazione. Questa sera il Diavolo dovrebbe battere il Newcastle e sperare che il Borussia Dortmund, già qualificato, vinca con il PSG. Per commentare il momento del club e il match Newcastle-Milan, Maini, ex calciatore che h vestito la maglia rossonera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Per passare il turno in Champions League, al Milan questa sera serve una vera e propria impresa. Che cosa ti aspetti dai rossoneri?
“Mi aspetto una prova d’orgoglio, come è stata quella in casa con il Paris Saint Germain. In quel caso i rossoneri hanno fatto una partita straordinaria anche se arrivavano da un trend negativo, e non era certo semplice. Con una prestazione importante, sotto tutti i punti di vista, avevano rimesso a posto un pò di cose. Questa sera contro il Newcastle dovranno fare lo stesso”.
Questa continua altalena, che coinvolge anche il campionato, come te la spieghi?
“Ci sono diversi fattori ch evanno presi in considerazione e analizzati. Purtroppo quest’anno il Milan ha subito diversi infortuni, troppi direi. E poi ci sono state le assenze dei calciatori più importanti e rappresentativi, specie nelle gare più importanti. Alcuni non sono in forma, altri non stanno rendendo per quello che conosciamo, Theo Hernandez su tutti. Questa altalenanza di risultati e prestazioni non fa di certo bene al Milan e non ha fatto sì che la squadra potesse dare continuità, neanche in campionato”.
L’ambiente non è sereno, i tifosi sono arrabbiati e sui social, da qualche giorno, impazza nuovamente l’hashtag Pioli out. Pensi che l’esonero del mister sia una possibilità?
“Leggo in giro, come tutti d’altronde, e so bene che c’è un malcontento generale. Questa è una caratteristica di tutte le squadre, quando le cose non vanno bene o comunque non vanno come previsto ad inizio anno. Sono convinto però che la società non si lascerà influenzare da ciò che i tifosi scrivono o richiedono e neanche dagli addetti ai lavori. Il club farà valutazioni molto più ampie. E poi non ci dobbiamo dimenticare tutto ciò che di buono Pioli è riuscito a fare fino a questo momento e tutto ciò che ha creato. E’ chiaro che ci si aspetta qualcosa di più da questa squadra, ma mi auguro che possa riprendere la corsa dalla gara di Champions di questa sera”.
Prima facevi riferimento ai tantissimi infortuni che hanno condizionato la stagione del Milan. Pensi si sia sbagliato qualcosa nel corso della preparazione atletica?
“E’ un argomento delicato e da fuori è difficile farsi un’idea. Se sono infortuni di tipo muscolare mi verrebbe da pensare che magari si è sbagliato qualcosa, ma bisognerebbe valutare caso per caso. Quanto sono stati sollecitati questi ragazzi, quanto hanno giocato, la continuità e il minutaggio. Se è un infortunio traumatico è una cosa, altrimenti è un’altra. Insomma dovrei fare una valutazione completa, ma resta il fatto che il Milan, come tante altre squadre in questa stagione, è stato falcidiato dagli infortuni”.
Quante possibilità hanno di passare il turno in Champions?
“Dipende molto da loro, ma non solo. E’ chiaro che non sarà semplice, ma resto fiducioso”.
Facciamo un passo indietro e torniamo al mercato estivo, il Milan avrebbe dovuto fare qualcosa di più on attacco, considerando che l’unica certezza è Giroud?
“Sicuramente davanti serviva qualcosa di più, anche perchè Leao fa parte dei calciatori da cui in questa stagione ci si aspettava molto di più, sia dal punto di vista realizzativo, che di prestazioni e continuità. Anche Giroud ha alternato cose molto importanti a partite sotto tono. Pulisic è entrato quest’anno e le aspettative non potevano ricadere tutte su di lui e Jovic continua a non convincere. Qualcosina di diverso si doveva sicuramente fare”.