I security token sono la versione digitale dei titoli e vengono emessi su blockchain nel preciso intento di rendere più efficiente questo particolare segmento di mercato.

Tra quelle che hanno deciso di dedicarsi a questo ambito, spicca Polymesh, una catena pubblica permissioned layer 1. In pratica, chiunque può accedere senza problemi alla rete. Per poter prendere atto alle attività che hanno luogo al suo interno, però, è necessario un processo di convalida dell’identità. Un obbligo che sussiste per ognuna delle figure operanti nella rete, si tratti di staker, investitori o operatori di nodo.

In tal modo è possibile aumentare in maniera esponenziale i livelli di sicurezza della blockchain. A renderlo possibile è il fatto che ogni utente, a prescindere dal ruolo rivestito, mette in gioco la sua reputazione. Una caratteristica estremamente importante in un settore che è stato ripetutamente oggetto di truffe e comportamenti poco trasparenti nel corso della sua esistenza.

Cos’è Polymesh?

Polymesh è una blockchain permissioned di livello 1 pubblica, che è stata progettata espressamente per i security token. Chi partecipa al suo ecosistema può farlo soltanto sottoponendosi ad un processo teso a verificarne la reale identità.

Altra caratteristica di spicco della rete è da individuare nel fatto che a fungere da operatore di nodo possono essere esclusivamente entità finanziarie provviste di una regolare licenza per poter offrire servizi sul mercato di riferimento.  

Lo scopo che si prefigge Polymesh è il pratico superamento dei difetti evidenziati da Ethereum e altre blockchain generaliste, tali da impedire l’accettazione dei security token da parte di aziende e istituzioni. Un obiettivo ambizioso, a supporto del quale sono state compiute alcune scelte tecnologiche ben precise, tali da aumentare in maniera considerevole i livelli di sicurezza interni.

Polymesh: come funziona

Il funzionamento di Polymesh va a dipendere dall’operato di operatori di nodo e staker, i quali danno luogo ad una collaborazione tesa a proteggere la blockchain e convalidare i blocchi. 

I primi sono ricompensati con POLYX, il token di servizio della rete, mentre i secondi depositano in staking quelli che detengono, ricavandone in cambio una rendita passiva e una parte delle commissioni di transazioni spettanti ai nodi. Sempre per quanto concerne gli operatori di nodo, la loro scelta avviene di giorno in giorno e va in sostanza a dipendere dal quantitativo di POLYX detenuti, i quali possono essere apportati proprio dagli staker.

Il meccanismo di consenso utilizzato è quindi il Nominated Proof-of-Stake (NPoS), un algoritmo che è stato sviluppato da Polkadot, con il fine di andare a stabilire ruoli, regole e incentivi all’interno della blockchain.

Occorre sottolineare che questo modello di consenso è stato ideato proprio per conferire maggiore sicurezza alla rete. Per poterlo forzare, infatti, occorrono comportamenti dannosi complicati e, soprattutto, costosi da eseguire, tali da rendere scarsamente proficui attacchi di questo genere. Tra le misure che lo distinguono c’è, in particolare, la dipendenza delle ricompense dei nodi dalle prestazioni garantite nello svolgimento della propria funzione.

Per quanto concerne la tokenomics, POLYX non prevede un’offerta massima. La sua quantità, è comunque destinata ad aumentare con il trascorrere del tempo, dipendendo dalle necessità di finanziamento dei premi previsti per l’aggiunta dei blocchi e il necessario supporto al NPoS di Polymesh.

Prospettive per il 2024

Abbiamo quindi visto le caratteristiche tecnologiche di Polymesh e cosa si propone l’azienda. Occorre quindi a questo punto cercare di capire quale sia lo spazio di manovra per il suo prezzo, nel corso del 2024.

Per capirlo occorre partire proprio dalla sua natura di Real World Asset (RWA). Si tratta di una nuova classe di asset che sta assumendo una rilevanza sempre maggiore, in ambito crypto. A spingerli la possibilità di ritagliarsi profitti indiretti dall’asset reale che prendono come riferimento.

Siamo quindi in un campo prettamente finanziario, che prescinde dalla fornitura di servizi e non si propone come risposta ad esigenze vere e proprie, che non siano quelle speculative.

Al momento Polymesh si trova al 261° posto nella classifica di settore. Una sorta di limbo che deriva in particolare dalla scarsa attenzione mediatica. Il crescente successo dei token RWA, però, potrebbe fornire il terreno ideale per una notevole crescita nel corso dei prossimi mesi.