La Vigilia di Natale, il giorno antecedente alla festa cristiana per eccellenza, è generalmente osservata il 24 dicembre. Tuttavia, per le Chiese che mantengono il Calendario Giuliano, questa ricorrenza si sposta di 13 giorni dopo, al 6 gennaio, a causa dello sfasamento temporale tra il Calendario Giuliano e quello Gregoriano.
Cosa vuol dire la Vigilia di Natale?
La tradizione della Vigilia di Natale nell’occidente assume un significato profondo poiché nella notte si celebra la nascita di Gesù, avvenuta in una grotta di Betlemme, nella regione della Giudea in Palestina. Secondo i Vangeli, i Re Magi provenienti da Oriente, guidati dalla stella di Betlemme, trovarono un Bambino giacente in una mangiatoia, riconoscendone l’importanza e offrendogli doni preziosi quali oro, incenso e mirra.
Per i fedeli, la Veglia della Vigilia costituisce un passaggio verso il mistero della nascita divina, un momento in cui Dio si fa uomo e irrompe nella storia umana. Nell’anno liturgico della Chiesa cattolica, la Vigilia di Natale rappresenta l’ultimo giorno dell’Avvento, nonché l’ultimo dei nove giorni della Novena di Natale, e segna l’inizio del tempo di Natale. Durante la celebrazione della Veglia, i fedeli si riuniscono in preghiera dalla tarda serata fino all’alba del giorno di Natale.
Significato della notte del 24 dicembre
Il valore della notte precedente il Natale è tutto nell’attesa. Il Natale cristiano è solitamente scandito da quattro cerimonie liturgiche, tra cui quella della notte stessa di Natale. Le celebrazioni includono la messa vespertina della vigilia, quella ad noctem (prima di mezzanotte), la messa all’alba e quella nel corso della giornata di Natale.
Durante la liturgia della messa di mezzanotte, si riporta alla luce il concetto di attesa narrando la nascita di Gesù a Betlemme da parte di Maria e Giuseppe, sottolineando l’accoglienza del Figlio di Dio nel mondo, un evento che si rinnova immutato ogni anno.
Le tradizioni della Vigilia di Natale
Molti nuclei familiari, seguendo abitudini e tradizioni, si riuniscono proprio la sera della Vigilia di Natale per il cenone. Questo pasto, in termini di prestigio culinario e varietà (e abbondanza), non ha nulla da invidiare al pranzo di Natale. Intorno alla mezzanotte, i più piccoli inseriscono la figura di Gesù Bambino nel presepe, uno dei simboli cristiani natalizi più cari.
Tuttavia, sia in Italia che nel resto del mondo, la notte della Vigilia viene vissuta in modi differenti: molte famiglie considerano fondamentale partecipare alla messa di mezzanotte insieme, mentre altre, come quelle provenzali in Francia, optano per un pasto leggero in vista degli eccessi del giorno successivo.
Molte famiglie, come tradizione, predispongono latte e biscotti per Babbo Natale e le sue renne, ma spesso sono i genitori a gustarli per mantenere intatta la magia della festa e far sì che i più piccoli credano nell’arrivo del vero Babbo Natale. In alcune regioni d’Italia, si vive anche la tradizione delle strenne natalizie, spesso accompagnate dal suono degli zampognari, con strumenti tipici del periodo natalizio. Queste melodie, un tempo intonate per le strade e di casa in casa, donavano allegria alle cene delle famiglie contadine.