Non sarà un anno, il 2024, particolarmente favorevole per i lavoratori che agganceranno i canali delle pensioni anticipate. Chi esce prima dal lavoro, soprattutto se con i canali di deroga ai meccanismi della riforma Fornero – essenzialmente pensione anticipata di soli contributi e pensione di vecchiaia – dovrà mettere in conto penalizzazioni di ogni tipo. Dal maggior tempo di permanenza a lavoro per l’aggravamento di alcuni requisiti, anche anagrafici, a riduzioni di importo fino a poter sperare in un assegno mensile non eccedente specifici tetti, altrimenti l’eccedenza si andrebbe a perdere.

Ma sulle pensioni anticipate incideranno, in maniera sostanziale, anche le finestre mobili e la non cumulabilità, in specifici casi, dell’assegno di pensione con attività lavorative. Oltre alle quote, a non poter prevedere la possibilità di lavorare è adesso anche l’Ape sociale che, per il periodo di fruizione dell’assegno pensionistico (dai 63 anni alla maturazione della pensione di vecchiaia), prevederà il divieto di svolgere lavori alle dipendenze o autonomi consentendo il solo lavoro occasionale entro i 5.000 euro lordi di reddito all’anno.

Pensioni, quali penalizzazioni per chi esce in anticipo nel 2024?

Peggiorano i requisiti e il cedolino mensile per chi sceglierà, nel 2024, di andare in pensione con una formula di anticipo. Si possono elencare almeno cinque motivi (considerando anche la non cumulabilità di redditi da lavoro e da pensione) per i quali i pensionati avranno condizioni di uscita peggiori rispetto a chi sia andato in pensione negli anni prima, anche nel 2023. Un primo peggioramento è quello delle finestre mobili, meccanismo che di fatto sta allontanando i contribuenti dalle pensioni, ritardandone l’effettiva fruizione previdenziale.

La quota 103, meccanismo confermato per il 2024, prevede l’aumento dei mesi tra la maturazione dei requisiti e l’effettivo primo accredito dell’assegno mensile. Se dovesse essere confermato quanto riportato nella bozza della legge di Bilancio 2024, si passerà dai 3 mesi del 2023 ai 7 mesi del 2024 per i lavoratori privati e dai 6 mesi del 2023 ai 9 mesi per i dipendenti del pubblico impiego.

Pensioni penalizzazioni 2024, le finestre mobili di quota 103

Il secondo meccanismo penalizzante per i lavoratori che andranno in pensione nel 2024 è quello del ricalcolo della pensione con il sistema contributivo. Chi ha anni di versamenti nei sistemi misto e retributivo (anni precedenti al 1996), perde i vantaggi di sistemi previdenziali più vantaggiosi rispetto al contributivo (anni dal 1996). Dopo opzione donna, anche quota 103 prevede, per le uscite del 2024, il ricalcolo contributivo.

Pensione anticipata lavoratori del contributivo, sale la percentuale dell’importo mensile

Inoltre, i lavoratori del sistema contributivo puro (contribuenti dal 1° gennaio 1996) dovranno mettere in conto che iniziano a cambiare (e in peggio) i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata a 64 anni di età unitamente a 20 anni minimi di contributi. Anche se questa formula di accesso è piuttosto lontana per la maggior parte di chi rientri in questo sistema, l’ulteriore requisito richiesto di avere un assegno di pensione futuro che sia almeno di 2,8 volte superiore a quello della pensione sociale (di importo, nel 2023, pari a 503,27) aumenterà, nel prossimo anno, a 3,00. Per diminuire e tornare a 2,8 volte solo per le donne con figli.

Tetto massimo di pensione per il 2024: nuova penalizzazione

Se all’aumento di questo indice si aggiunge che i lavoratori del sistema contributivo sono quelli sui quali si abbatte la maggiore incidenza di periodi di buchi contributivi e di contratti a termine e co.co.co. del periodo a cavallo del millennio, si può ben capire quanto diventi difficile agganciare questa formula di pensione.

Anche perché, nel caso in cui la si agganci, occorre stare attenti a quale sarà l’importo futuro. Infatti, la normativa fissa un tetto di pensione in cinque volte la pensione minima (che, nel 2024, dovrebbe arrivare a circa 600 euro). Lo stesso meccanismo si prevede, nel 2024, per quota 103 che, per quest’anno, aveva il tetto di pensione massima in cinque volte il trattamento minimo (poco più di 2.800 euro lordi). Nel 2024, questo tetto, verrà ribassato a quattro volte il trattamento minimo.