Sembrano confermare la versione raccontata da Alfredo Zenucchi, i primi risultati dell’autopsia eseguita sul corpo della moglie Rossella Cominotti, trovata morta nella stanza di un albergo di Mattarone di Carrodano, a La Spezia, l’8 dicembre scorso. Secondo gli esperti, la 53enne sarebbe infatti morta per dissanguamento dopo essere stata ferita al polso della mano destra con la lama di un rasoio.
Cosa è emerso dall’autopsia sul corpo di Rossella Cominotti
Tutto quello (il sangue, ndr) che avete trovato sul letto è uscito dalla ferita del polso destro,
aveva riferito agli inquirenti Alfredo Zenucchi, fermato in Toscana per l’omicidio della moglie. Stando ai primissimi riscontri dell’esame autoptico, avrebbe detto la verità. Il corpo di Rossella Cominotti era stato trovato senza vita in un hotel a circa 12 giorni dalla sua scomparsa nel Cremonese.
Il marito, fermato e interrogato, aveva raccontato che avrebbero dovuto morire insieme, ma che lui non aveva avuto il coraggio di uccidersi. Per questo il suo legale, l’avvocato Alberto Rimmaudo, ha chiesto che anche lui venga visitato, per accertare se le ferite che ha riportato al collo e sulle braccia – giudicate superficiali – possano essere compatibili con la stessa lama utilizzata per ferire la 53enne.
In quel caso, infatti, la sua versione dei fatti verrebbe confermata. Per ora, nonostante la lettera d’addio rinvenuta accanto al cadavere della donna e firmata da entrambi – lettera in cui i due spiegherebbero le loro ragioni, chiedendo di far credere che la loro morte si fosse verificata a causa di un incidente e non per un piano prestabilito – c’è chi, sulla posizione di Zenucchi, nutre dei dubbi. E per diversi motivi.
Il misterioso passato di Alfredo Zenucchi
Ascoltati dai giornalisti locali, alcuni vicini di casa della coppia avevano subito parlato di Zenucchi come di una persona “un po’ strana”. Nel suo passato, in effetti, ci sarebbero delle ombre. Inanzittutto quella della droga. Per anni il 57enne sarebbe stato in cura per i suoi problemi di tossicodipendenza.
Problemi che in passato l’avrebbero portato ad essere particolarmente violento con la sorella, che nel 2015 l’avrebbe anche denunciato per minacce. Problemi che a quanto pare si era lasciato solo in parte alle spalle: nella stanza d’hotel di La Spezia sono state trovate, infatti, tracce di eroina e siringhe.
Poi c’è la questione del satanismo. Sembra che l’uomo abbia diversi tatuaggi inneggianti a Satana e che sui social fosse solito pubblicare riferimenti a riti satanici che evocano “angeli e demoni”, anche se, secondo il suo difensore, si tratterebbe di “cose che risalgono all’età giovanile”.
Tutti elementi che rendono i familiari della vittima poco convinti del fatto che lei fosse davvero d’accordo a togliersi la vita, come lui ha raccontato: non gli credono, insomma, e pensano che stia nascondendo la verità. Sono convinti che a causa sua la donna fosse cambiata.
Giallo sul movente
Lo scorso marzo Zenucchi e Cominotti si erano sposati e avevano preso in gestione un’edicola nel Bonermese. Si era ipotizzato che potessero aver contratto dei debiti. Perché, altrimenti, avrebbero voluto uccidersi?, ci si era chiesti. Ma Zenucchi lo ha escluso, così come ha escluso “questioni sentimentali”, anche se sul movente non ha fatto chiarezza. Ha detto solo che lui e la moglie “erano stanchi”. Ma di cosa?
Non si sa. Dodici giorni prima il ritrovamento del corpo di Rossella avevano chiuso l’attività – ora sottoposta a sequestro – e a bordo della C3 bianca di lui si erano allontanati dall’appartamento in cui vivevano – appartenuto all’ex compagno di lei, morto per cause naturali qualche anno fa -, facendo perdere le loro tracce. I familiari ne avevano denunciato la scomparsa. Poi la terribile scoperta, seguita dal fermo dell’uomo, convalidato due giorni fa.