Con le sfide di ieri la Champions League ha emesso i suoi primi verdetti: tra le vittime il Manchester United che non riesce a strappare neanche il terzo posto al Galatasaray, nonostante la sua sconfitta con Copenhagen, e arriva quarto nel suo girone evidenziando il momento di crisi che sta vivendo.
Eliminato dalla Champions League, il Manchester United è in crisi
La notte di Champions League non lascia dubbi: l’eliminazione come ultima del girone certifica la crisi del Manchester United. I Reds escono a testa bassissima dall’Europa, incapaci di ribaltare il proprio cammino e scevri di reazioni a tale destino fallimentare.
La sconfitta di ieri è soltanto l’ultimo capitolo di una serie di disastri della squadre e del suo condottiero Erik Ten Hag. Arrivato la scorsa stagione con la volontà di essere l’artefice della rivoluzione dei Reds: una trasformazione che gli era quasi riuscita.
Regole ferree, disciplina e una filosofia tutta sua: il tecnico olandese prende per mano lo United e lo educa. Esemplari i casi prima di Cristiano Ronaldo e poi di Sancho. Approdato con un ritorno in grande stile, il top player portoghese è stato quasi subito bollato ed emarginato dall’allenatore. Un atteggiamento dovuto non tanto alla personalità eccentrica dell’attaccante quanto alla smania e alla pretesa di giocare da titolare fisso alla veneranda età di 37 anni.
Situazione simile per Jadon Sancho. L’attaccante inglese è arrivato dal Borussia Dortmund nel 2021 per una cifra intorno agli 85 milioni di euro, ma non ha mai convinto per prestazioni e impegno per la causa. Aspetto che Ten Hag ha subito tacciato appena arrivato in Reds l’anno seguente. Risultato? L’ala sinistra ha perso posizioni nelle gerarchie fino ad arrivare fuori rosa, accusato di mancanza di zelo persino in allenamento.
Nonostante i diversi contrasti avuti il tecnico dimostra di avere le redini della squadra e porta lo United a conquistare il terzo posto in Premier League, dietro soltanto a Manchester City e Arsenal – le due squadre in lotta per il titolo.
Posizione oggi lontana visto il sesto posto in classifica. Un solo punto di differenza rispetto all’anno scorso ma con un risultato totalmente diverso. Nella stagione precedente, infatti, il Manchester United aveva perso quasi la metà delle volte rispetto all’attuale campionato: 4 sconfitte contro le 7 di quest’anno, soltanto due in meno rispetto a tutto il campionato 22/23 – in cui i Reds arrivarono a 9 sconfitte complessive.
I Reds sono fuori da Champions ed Europa League in un solo colpo
Tempo di bilanci per Ten Hag, arrivato nel 2022 e con un contratto ancora fino al 2025. Una posizione mai stata tanto in bilico visti i numeri che incriminano l’operato del tecnico. Guardando soltanto alla Champions League, infatti, il Manchester United ha subito 15 gol complessivi raggiungendo il numero più alto mai subito da una squadra inglese nelle fasi a gironi.
A peggiorare le cose la sconfitta contro il Bayern Monaco con cui lo United dice addio alla Champions League e, contemporaneamente, anche all’Europa League. I Reds, infatti, escono dalla coppa da quarti del girone, posizione che non gli permette una seconda chance europea, e terminano qui l’avventura nell’Europa che conta.
Un’eliminazione che evidenzia un record ancora più negativo: il club inglese è arrivato ultimo per la seconda volta nella storia soltanto dopo l’annata disastrosa del 2005/06, quando sulla panchina c’era un certo Sir Alex Ferguson: 18 stagioni in cui lo scozzese ha raggiunto l’obiettivo del passaggio agli ottavi 15 volte, tre delle quali portò lo United in Europa League. Un passaggio avvenuto lo stesso numero di volte dal suo addio ma su 7 annate totali.
ll numero più disastroso e preoccupante, però, resta quello sulle sconfitte totali della stagione: su 24 totali il Manchester United ha perso ben 12 match, una media di 1 su 2. Numero complessivo di sconfitte stagioni della scorsa annata in cui giocò 62 partite totali. Una vera e propria media da retrocessione.