Guerra Israele-Hamas, nuovi bombardamenti nella notte. Biden: “Israele sta perdendo sostegno”
Nuovi bombardamenti questa notte a Gaza. Nell’avanzata dell’esercito israeliano nella Striscia sono morti otto soldati, dopo che i militanti di Hamas hanno aperto il fuoco sul Brigata Golani. Nel frattempo, dalla Casa Bianca Biden avverte Israele.
Sale a 115 il bilancio dei soldati morti dell’esercito israeliano, dopo l’uccisione di altri dieci soldati della Brigata Golani nei combattimenti nel quartiere di Shahja’iya, a nord della Striscia.
Onu: “Segnale chiaro per cessate il fuoco”
Ieri 12 dicembre 153 Paesi membri all’Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno votato a favore della risoluzione che chiede l’immediato cessate il fuoco a Gaza.
Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, ha dichiarato che il segretario continuerà a spingere, in pubblico così come in privato, affinché si arrivi a un cessate il fuoco umanitario.
La risoluzione, che però ha valore simbolico, è stata approvata con 153 voti a favore. I Paesi astenuti sono stati venticinque, tra cui l’Italia, e dieci i voti contrari, tra cui Stati Uniti e Israele.
Onu: aiuti a Gaza da Kerem Shalom
Per la prima volta dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas, convogli con aiuti umanitari sono entrati a Gaza dopo essere stati sottoposti a un controllo delle forze israeliane a Kerem Shalom, il check-point della città israeliana al confine con la Striscia. Lo ha dichiarato il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric. Precisando poi che i camion sono entrati a Gaza attraverso il valico di Rafah, che si trova a meno di nove chilometri di distanza da Kerem Shalom.
Questo dovrebbe ridurre alcuni ritardi logistici anche se, secondo le agenzie umanitarie, non è ancora sufficiente
ha detto. Dall’Egitto sono arrivati nella Striscia diGaza 107 camion con aiuti umanitari. Sono stati consegnati 129 mila litri di carburante, oltre che 45 mila chili di gas.
USA a Israele: “Preoccupazione per vittime civili”
John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca, ha affermato, in una conversazione con i giornalisti:
Nutriamo preoccupazioni, e le abbiamo manifestate, sull’offensiva militare israeliana a Gaza e sul suo impatto sulla popolazione civile.
Isarele, infatti, tenderebbe a minimizzare il bilancio delle perdite di vite a Gaza.
Colloquio tra Abdollahian a Parolin: Iran non vuole ampliare la guerra
Il ministro degli Esteri iraniano Amir Abdollahian ha avuto un colloquio con il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, a margine del forum globale sui rifugiati a Ginevra. Lo scrive ‘Il sismografo’.
Abdollahian ha affermato che l‘Iran non ha alcun interesse a espandere la guerra; quello che sta accadendo a Gaza è “un genocidio”.
Il Vaticano può svolgere un ruolo efficace nel porre fine al genocidio in Palestina, ha poi affermato. Amir Abdollahian ha inoltre espresso la sua soddisfazione per questo incontro con la delegazione vaticana e ha fatto riferimento alla recente telefonata tra l’Ayatollah Raisi e Papa Francesco.
Ha descritto i dialoghi religiosi e scientifici tra l’Iran e il Vaticano come importanti ed efficaci. Il capo del corpo diplomatico iraniano ha anche apprezzato le buone posizioni del Vaticano nei confronti della Palestina. Ha poi descritto Hamas come un movimento di liberazione, che combatte l’occupazione.
Sottolineando che i due Paesi sono alla vigilia del settantesimo anniversario delle loro relazioni, ha annunciato la sua disponibilità a ricevere e ospitare il “Ministro degli Esteri vaticano” a Teheran.
A sua volta, il cardinale Parolin ha accolto con favore i colloqui e le consultazioni, esprimendo la sua preoccupazione per l’attuale situazione a Gaza:
Il Vaticano sostiene l’instaurazione di un cessate il fuoco e la fine immediata della guerra in Palestina
ha detto.
Ha voluto inoltre sottolineare che Papa Francesco ha più volte richiamato la necessità di fermare la guerra, inviare aiuti umanitari al popolo palestinese e trovare una soluzione politica a questa crisi.
Anche il cardinale Parolin ha fatto riferimento agli sforzi del Vaticano per inviare aiuti umanitari in Palestina: La soluzione politica è l’unica soluzione alla crisi palestinese e occorre compiere sforzi per trovare una soluzione politica.
Haniyeh: nessun accordo a Gaza senza Hamas
Ismail Haniyeh, capo di Hamas, ha detto oggi in un discorso in tv che qualsiasi tipo di accordo a Gaza senza Hamas è solo una “illusione”.
Siamo aperti a discutere qualsiasi idea o iniziativa che possa porre fine all’aggressione israeliana e aprire la porta per mettere ordine nella casa palestinese sia in Cisgiordania sia nella Striscia di Gaza
ha poi aggiunto.
Netanyahu: “Israele continuerà la guerra nonostante le pressioni internazionali”
Israele continuerà senza eistazione la guerra contro Hamas nonostante le pressioni internazionali. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Durante una visita in una delle basi militari nel sud di Israele, il primo ministro ha detto:
“Andremo fino in fondo, non ci sono dubbi. Lo dico nonostante l’enorme dolore, ma anche nonostante le pressioni internazionali. Niente ci fermerà, andremo fino in fondo, finché non saremo vittoriosi, e niente di meno”.
Il bilancio di Hamas: ad oggi sono 18.682 i palestinesi uccisi
Il Ministero della Salute di Hamas ha dichiarato oggi che 18.682 palestinesi sono stati uccisi e più di 50.000 feriti dall’inizio degli attacchi di Israele nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.
I report è stato diffuso dall’agenzia Wafa.
La stragrande maggioranza dei morti, ovvero il 70%, erano donne e bambini, mentre migliaia sono ancora dispersi sotto le macerie delle case e degli edifici bombardati.
IDF, l’operazione a Jenin prosegue, centinaia di arresti
Continua da ben trenta ore l’operazione dell’esercito israeliano all’interno della città di Jenin, in Cisgiordania. Lo comunica l’IDF, secondo cui le forze di Israele hanno arrestato centinaia di possibili ricercati per per degli interrogatori con conseguente sequestro di armi. Le truppe riserviste e gli agenti della polizia di frontiera, per il momento controllato 400 edifici all’interno del campo profughi di Jenin.
l’agenzia ufficiale palestinese WAFA comunica che le scuole dell’area sono state chiuse e gi studenti trasferiti in didattica a distanza, dati gli scontri.
Biden incontra le famiglie degli ostaggi di Hamas
ll presidente USA Joe Biden ha incontrato le famiglie degli ostaggi americani nelle mani di Hamas all’interno della Striscia di Gaza. Questo è il primo effettivo incontro fra Biden e i vari famigliari degli ostaggi. Lo hanno comunicato fonti della Casa Bianca.
Usa e Gran Bretagna annunciano nuove sanzioni contro Hamas
Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno confermato di voler procedere con nuove sanzioni nei confronti di Hamas. Le misure colpiranno funzionari e dirigenti del gruppo tra cui il cofondatore di Hamas, Mahmoud Zahar, e il capo delle relazioni esterne, Ali Baraka.
La comunicazione è arrivata dal sottosegretario al Tesoro per il terrorismo e l’intelligence finanziaria, Brian Nelson, che ha sottolineato l’importanza della decisione. “La misura – ha annunciato – prende di mira i funzionari chiave che perpetuano l’agenda violenta di Hamas rappresentando gli interessi del gruppo all’estero e gestendo le sue finanze”.
Hamas, sale a 18.608 bilancio vittime a Gaza
Aumenta il numero delle vittime sulla Striscia di Gaza, il bollettino aggiornato è di 18.608 vittime a causa dei bombardamenti israeliani dallo scoppio della guerra il 7 ottobre 2023.
A rivelarlo, il Ministero della Sanità della Striscia di Gaza in un aggiornamento che attesta anche il numero dei feriti, giunti a 50.594 persone.
Nelle ultime 24 ore sono arrivati negli ospedali un totale di 196 morti e 499 feriti, mentre un gran numero di vittime si trova ancora sotto le macerie degli edifici distrutti come affermato dal ministero.
Eli Cohen, guerra anche senza supporto internazionale
Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha dichiarato che l’esercito proseguirà la guerra contro Hamas a Gaza con o senza il supporto internazionale e che accettare un cessate il fuoco a Gaza in questa fase sarebbe un errore, in quanto sarebbe un regalo all’organizzazione terroristica Hamas e le consentirà di ritornare e minacciare i residenti di Israele.
Cohen invita la comunità internazionale ad agire “in modo efficace e aggressivo” per proteggere le rotte marittime globali dopo che il movimento Houthi sostenuto dall’Iran nello Yemen ha lanciato una serie di nuovi attacchi contro navi legate a Israele nel Mar Rosso.
Sullivan: dagli Usa la visita in Israele il 14 dicembre 2023
Previsto per giovedì 14 dicembre 2023 l’arrivo di Sullivan in Israele. Il consigliere americano per la sicurezza nazionale è atteso per un colloquio con il primo ministro Benjamin Netanyahu sulle prossime fasi della lotta contro Hamas a Gaza.
La visita arriva dopo le critiche espresse recentemente dal presidente Usa Joe Biden, che ha avvertito l’alleato della perdita di sostegno internazionale di fronte alla continuazione dei bombardamenti sulla Striscia.
Il timore dei funzionari dello Stato ebraico è che Sullivan dia poche settimane a Israele per
chiudere il conflitto.
Dal Libano, lanciato missile anticarro verso Israele
I media locali del Libano hanno riportato la notizia secondo cui poco fa un missile anticarro è stato lanciato dal territorio libanese verso il Kibbutz Malkia, nel nord dello Stato ebraico. Lo riferisce l’emittente libanese Al-Manar, affiliata a Hezbollah.
Israele, si combatte ancora nel centro della striscia di Gaza: cosa succede a Shujaia
Continuano i combattimenti nella Striscia a Shujaia, nei pressi di Gaza City, al centro della Striscia.
Il portavoce dell’Idf ha dichiartato che in quella zona i soldati:
“Stanno tentando di ripulire il quartiere dai terroristi. Hamas opera attraverso infrastrutture civili”.
Nei combattimenti in corso da almeno una settimana a Shujaia, sono morti in un’imboscata almeno 10 soldati israeliani.
La Russia chiede all’ONU una conferenza internazionale sulla guerra
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha chiesto all’Onu una conferenza internazionale sulla risoluzione del conflitto israelo-palestinese.
Lavrov ha dichiarato che per porre fine alla guerra sia necessaria una conferenza con a partecipazione obbligatoria dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, della Lega Araba, dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica e del Consiglio di Cooperazione del Golfo.
Nel suo intervento, il ministro russo ha ribadito il favore della Russia alla creazione di uno Stato palestinese, “promesso” nel 1948.
Olp: “Biden metta in pratica le sue dichiarazioni sul cessate il fuoco”
Hussein Al-Sheikh, segretario generale del comitato esecutivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) ha risposto alle dichiarazioni di ieri di Biden.
Secondo il segretario generale: “Le dichiarazioni di ieri del presidente americano Biden devono trasformarsi in azioni, a partire dalla richiesta di un cessate il fuoco immediato e dalla presentazione di un piano politico globale basato sulla legittimità internazionale e sul diritto internazionale, per porre fine all’occupazione e creare uno stato palestinese indipendente”.
#US President Biden's statements yesterday must transform into actions, starting with calling for an immediate ceasefire and putting forward a comprehensive political plan based on international legitimacy and international law, ending the occupation and establishing an… https://t.co/Z8K0kfiGck
— حسين الشيخ Hussein AlSheikh (@HusseinSheikhpl) December 13, 2023
Allarme razzi suona nelle comunità di confine con Gaza di Nahal Oz e Kissufim. La Spagna riconosce lo Stato palestinese
Le sirene per l’allarme razzi suonano a Gaza, nella comunità di Nahal Oz. Lo riferisce il giornale israeliano Haaretz.
A Strasburgo, il presidente Sanchez nel suo intervento alla plenaria ha dichiarato:
“I bombardamenti devono cessare immediatamente, dev’essere approvato un cessate il fuoco umanitario. Gli aiuti umanitari devono arrivare con sufficienza a chi soffre la fame, la sete e il freddo. L’europa deve richiedere il rispetto del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale”.
E aggiunge: “Dobbiamo contribuire attivamente alla ricerca di una soluzione definitiva e integrale di questo conflitto dando una prospettiva credibile e seria che includa la soluzione a due Stati. Questo implica riconoscere, com’è stato fatto dal Parlamento europeo, l’esistenza dello Stato palestinese che conviva in pace e in sicurezza insieme allo Stato di Israele. E su questo tema l’Europa ha bisogno di unità. E io vi garantisco che nei prossimi mesi la Spagna farà tutto ciò che le sarà possibile per dare forma a questa unità”.
Ursula von der Leyen: “Sanzioni per gli attacchi in Cisgiordania. Troppa violenza mette a rischio la pace”
Ursula von der Leyen ha dichiarato che ci saranno sanzioni agli autori degli attacchi in Cisgiordania.
“L’aumento della violenza da parte dei coloni estremisti sta infliggendo enormi sofferenze ai palestinesi. E sta mettendo a repentaglio le possibilità di raggiungere una pace duratura. E potrebbe anche rendere più instabile l’intera regione. Per questo sono favorevole a imporre sanzioni agli autori degli attacchi in Cisgiordania. Devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni. Questa violenza non ha nulla a che fare con la lotta ad Hamas e deve cessare”, le sue parole a Strasburgo.
Raid aereo israeliano in Siria
Israele ha confermato il raid aereo su alcune postazioni dell’esercito siriano, dopo gli attacchi di ieri in territorio ebraico.
La Siria è accusata di aver sganciato quattro proiettili su Israele, che non hanno provocato vittime.
Per Israele, il Paese vicino è una minaccia per la presenza di gruppi armati sostenuti dall’Iran e di militanti di Hezbollah.
Gaza lotta con la pioggia: tende allagate e condizioni disumane
Le piogge sono arrivate su Gaza.
La notte di bombardamenti ha causato centinaia di sfollati che si sono accampati in tende di fortuna.
Ora, con la pioggia torrenziale, fango, acqua e detriti minacciano la sopravvivenza dei palestinesi civili, che stanno cercando di costruire barriere per fermare l’acqua.
Il video pubblicato da Haaretz.
תיעוד שיוצא מרצועת עזה הבוקר.רוב תשומת הלב ממוקדת בקרבות,באבידות במטרות ובהצהרות והוויכוח על היום שאחרי,אבל עבור מאות אלפים לקבל אוהל תקני זה כמו וילה.לרוב אין אוהלים וביום גשום כזה המצב מחפיר.בעזה יש גם טורים ולעמוד שעות כדי לקבל פיתה או שקית קמח ואפילו להטעין את הטלפון. pic.twitter.com/JcYjlDBRvp
— Jack khoury.جاك خوري (@KhJacki) December 13, 2023
Tajani: “Solidarietà ad Israele, ma serve tutela dei civili a Gaza””
In un tweet Tajani ha fatto sapere si aver parlato con il ministro degli Affari Esteri israeliano Eli Cohen, per rinnovare solidarietà a Israele nella guerra contro Hamas, ma aggiungendo che serve tutelare i civili a Gaza.
Ho parlato con @elicoh1. Nel ribadire solidarietà ad 🇮🇱 per gli attacchi di Hamas, gli ho sottolineato come siano assolutamente prioritari per il Governo italiano la tutela dei civili e l’incremento degli accessi umanitari per alleviare le sofferenze della popolazione a #Gaza. pic.twitter.com/eWI0GEaTym
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) December 13, 2023
Manifestanti davanti alla sede del governo israeliano
Si sono riuniti centinaia di familiari degli ostaggi attualmente detenuti a Gaza, insieme ad alcuni sostenitori, davanti alla sede del governo israeliano a Gerusalemme.
I manifestanti chiedono che sia raggiunto con urgenza un accordo per il rilascio degli ostaggi.
Familiari e sostenitori hanno dormito in un accampamento improvvisato allestito vicino all’ufficio del premier Netanyahu.
Israele: “Massacro della Brigata Golani”
Una carneficina in piena regola quella avvenuta ieri a Shahja’iya. La Brigata Golani è stata massacrata dai militanti di Hamas.
Fra i militari uccisi anche il colonnello Itzhak Ben Basat, l’ufficiale più alto in grado a essere ucciso nella Striscia dall’avvio dell’operazione di terra.
I morti sono 7: il tenente colonnello 35enne Tomer Grinberg, comandante del 13esimo battaglione della Brigata Golani, il maggiore 23enne Roei Meldasi e il maggiore 23enne Moshe Avram Bar On. Sono morti anche il sergente 19enne Achia Daskal, il capitano 22enne Liel Hayo e il sergente 19enne Eran Aloni, del 51esimo battaglione, il maggiore 26enne Ben Shelly, il sergente Rom Hecht, 20 anni, dell’Unita’ 669 dell’aeronautica, intervenuti per evacuare i feriti, e il sergente 19enne Oriya Yaakov del battaglione 614.
Dalle ricostruzioni dell’Idf emerge che i miliziani di Hamas hanno fatto fuoco sulla Brigata da un edificio, sparando, lanciando granate e facendo esplodere ordigni.
Autorità palestinesi: “Negli scontri a Jenin morto un bambino”
Le autorità palestinesi hanno denunciato la morte di 7 persone nell’operazione a Jenin, in Cisgiordania.
Fra le vittime si conta un bambino, morto prima di poter raggiungere l’ospedale perché ostacolato.
Dai video sui social, il padre del bambino avrebbe cercato di portarlo in braccio fino all’ospedale, poiché il veicolo era stato bloccato dalle restrizioni israeliane.
Il bilancio dei palestinesi uccisi in Cisgiordania e a Gerusalemme sale a 280 dall’inizio della guerra.
Il ministro del gabinetto di guerra israeliano Gantz: “Prezzo pesante e doloroso”
L’ex capo di Stato maggiore e ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz ha commentato l’uccisione dei dieci soldati della Brigata Golani.
Nel tweet si legge che la guerra: “ci sta costando un pesante, doloroso e difficile prezzo. Chiunque cada è una cicatrice per l’intero Stato d’Israele e ogni cicatrice ci ricorda dell’eroismo dei nostri combattenti e la necessità di essere degni come società del loro sacrificio“.
מלחמת הקוממיות השנייה של ישראל גובה מאיתנו מחיר כבד, כואב וקשה.
— בני גנץ – Benny Gantz (@gantzbe) December 13, 2023
כל נופל הוא צלקת על מדינת ישראל כולה, וכל צלקת כזו היא תזכורת לגבורת הלוחמים שלנו, ולצורך להיות ראויים כחברה להקרבתם.
יהי זכרם ברוך – של הנופלים בתקרית אתמול בשג'אעיה, ושל כל הנופלים למען תקומתנו. תנחומים מעומק הלב…
Israele critica l’Australia: “Sul cessate il fuoco scelta difficile da comprendere”
Il governo israeliano ha criticato l’Australia per il suo voto favorevole al cessate il fuoco durante l’Assemblea dell’Onu.
Secondo Israele: “Come può l’Australia sostenere il diritto di Israele di difendere il suo popolo dall’aggressione terroristica, votando allo stesso tempo a sostegno di un cessate il fuoco che incoraggerà Hamas e gli consentirà di riprendere i suoi attacchi contro gli israeliani?“
Leader di Hamas in fuga dal Quatar
L’emittente israeliana Kan ha riferito che diversi leader di Hamas sono fuggiti dal Quatar, spegnendo i cellulari e non rispondendo alle chiamate.
Saleh al-Arouri, alto esponente del Movimento islamico e fra i fondatori delle Brigate Ezzedin al-Qassam, ha lasciato Beirut andando in Turchia.
Operazioni israeliane a Jenin e Betlemme
L’esercito israeliano ha compiuto operazioni a Jenin e Betlemme, dove ha arrestato cinque persone.
Secondo l’agenzia stampa palestinese Waf, quattro degli arrestati provengono dal campo di Al-Azza, mentre uno da Janata, a sud di Shuq Betlemme.
I militari israeliani si sono scontrati con i residenti di Al-Azza, ma per il momento non ci sono stati feriti.
USA: “Serve aprire valico Kerem Shalom”
La Casa Bianca preme su Israele per la riapertura del valico Kerem Shalom.
Il valico è essenziale per portare aiuti a Gaza, ma le ispezioni non sono sufficienti. Questo è quanto riportano i funzionari americani al Times of Israel.
Nei giorni scorsi, Biden ha telefonato al premier Netanyahu avanzando la richiesta di riaprire il valico: “La risposta del governo israeliano è stata che possono rafforzare la capacità di Rafah… ma noi siamo giunti alla conclusione che non è così. Speriamo presto in una risposta da parte del governo israeliano“.
Biden avverte Israele: “Se i bombardamenti continuano, perderete sostegno”
Dopo una notte di bombardamenti su Gaza, dagli Stati Uniti Biden avverte Israele che, se tali bombardamenti “indiscriminati” continueranno, rischia di perdere il sostegno globale alla sua guerra contro Hamas. Ma ma Israele replica: “attacco di Hamas senza precedenti“
Nel frattempo, l’ONU ha votato a stragrande maggioranza per un cessate il fuoco.