Niente proroga del superbonus in manovra. La scure del Mef cala implacabile sulle ipotesi che si erano rincorse nei giorni scorsi per i corridoi di Palazzo Madama con una nota che, secca, “esclude e smentisce” qualsiasi eventualità sul punto. La partita ora è tutta politica e c’è già chi nella maggioranza guarda al Milleproroghe. Intanto, è arrivato l’atteso quarto ed ultimo emendamento del governo, quello sulle infrastrutture, che contiene un’ampia rosa di provvedimenti tra cui quello che rimodula le risorse per il Ponte sullo Stretto di Messina. I tempi però si allungano: gli emendamenti dei relatori (attesi per oggi in giornata) dovrebbero arrivare tra stanotte e domattina, mentre la data per l’approdo della finanziaria a Montecitorio potrebbe essere il 27 dicembre, come ha affermato Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, dopo la riunione alla Camera tra la premier Giorgia Meloni, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani e i capigruppo di maggioranza.Sul 110% sembra non ci sia niente da fare, ma Forza Italia non si arrende. “Siamo d’accordo nel far cessare il Superbonus” perché “ha prodotto poco in termini di ristrutturazioni ed efficientamenti, mentre tantissimo in termini di buco nelle casse dello Stato”, ha evidenziato Raffele Nevi, vicepresidente vicario dei deputati di Forza Italia e portavoce del partito azzurro, osservando però che i desiderata degli azzurri sono diversi: “Qui si tratta di concedere una proroga per far concludere i lavori a chi è già molto avanti e sta già dentro, non ad altri, perché non farlo rischierebbe di diventare un problema per molte famiglie e imprese oneste”.
Finanziaria alla Camera dopo Natale
Lo stesso leader FI, Antonio Tajani, ha chiosato: “Secondo me è una cosa che va fatta, continueremo a parlarne, c’è anche il Milleproroghe”.Sul capitolo infrastrutture, invece, arriva un sforbiciata non tanto ai finanziamenti per il Ponte – a conti fatti invariati – ma alla quota a carico dello Stato. “Per consentire l’approvazione da parte del Cipess entro l’anno 2024 del progetto definitivo del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria – si legge infatti nel testo – è autorizzata la spesa complessiva di 9.312 milioni di euro”, dal 2024 al 2032. Nel testo del ddl di bilancio, attualmente, sono previsti 11.630 milioni. Restano dunque 2318 milioni, che verranno dal Fondo per lo sviluppo e la coesione, 718 milioni dalla quota afferente alle amministrazioni centrali, e 1600 milioni dalla quota sulle risorse per le Regioni Sicilia e Calabria.