A seguito dei violenti scontri in Grecia avvenuti tra Olympiakos e Volos la Federcalcio ha deciso di chiudere gli stadi fino al 12 febbraio. Scelta che influirà anche sull’Europa League, viste le tre squadre partecipanti alla coppa, e sulla Conference, per l’unica squadra partecipante.
Scontri in Grecia tra tifosi, la decisione della Federazione
Lo scorso 3 dicembre è stato teatro di uno scontro tra tifosi greci durante la partita di campionato tra Volos e Olympiakos, valida per la tredicesima giornata. Al Panthessaliko Stadium i padroni di casa hanno ospitato i biancorossi nel tentativo di guadagnare punti e uscire dalla zona poule retrocessione.
I Thrylos, invece, guardano alla vetta della classifica a sole tre lunghezze da Panathinaikos e con l’obiettivo di conquistare la qualificazione in Champions League per la prossima stagione e tornare nella competizione europea dopo 8 anni dall’ultima presenza.
Match che inizia subito regalando emozioni: al 18esimo Retsos calibra male l’intervento e regala un rigore agli avversari. Due minuti dopo Moraitis si presenta sul dischetto, l’attaccante sbaglia ma riesce a ribattere in rete e a segnare ugualmente portando avanti il Volos.
Nonostante l’uomo in meno, l’Olympiacos prova la reazione e alza il ritmo trovando il gol del pareggio a un minuto dalla fine del primo tempo: merito del rigore guadagnato su intervento scomposto di Kostic che riceve anche un giallo.
El Kaabi dagli 11 metri non manca l’occasione e porta il risultato sull’1-1 in un primo tempo che non sembra mai finire anche visto il corposo recupero durante il quale viene espulso Mygas per doppia ammonizione.
Nel secondo tempo, dunque, entrambe le squadre ritornano in pieno equilibrio sia per i giocatori in campo che per il risultato. Ripresa che vede partire meglio i padroni di casa: al 51esimo altra occasione su rigore che si trasforma in rete per Garcia, battuto Paschalakis e risultato sul 2-1.
Bastano appena 180 secondi ai Thrylos per ritornare in pari, difesa del Volos che pasticcia nella propria area di rigore e autogol di Kalogeropoulos. Da lì in avanti gli ospiti ci credono e hanno doppia chance di segnare la rete del vantaggio: al 61esimo con Masouras e al 90esimo con El Kaabi, che manca la doppietta.
È proprio dopo l’annullamento della seconda rete che la situazione sfugge di mano: a partita ancora in corso i tifosi ospiti tentano l’invasione in campo per protestare sulla decisione arbitrale. Alcuni riescono a scavalcare le apposite transenne e si dirigono verso le panchine della propria squadra.
Percepito da subito il pericolo, le forze dell’ordine presenti allo stadio hanno iniziato a contenere l’invasione con gas lacrimogeni. A tale intervento si sono avvertite anche alcune esplosioni che hanno spaventato le persone presenti, compresi i giocatori corsi immediatamente negli spogliatoi per ripararsi.
Contrasti che hanno costretto l’arbitro a interrompere il match e a non poterlo più riprendere vista l’assenza dei giocatori che si sono rifugiati all’interno della struttura. Una brutta pagina di calcio profondamente lontana da quello che si può chiamare sport.
Con un bilancio di un poliziotto ferito durante gli scontri la Federcalcio della Grecia ha deciso di prendere iniziative dure e sospendere immediatamente il campionato greco fino al 12 febbraio 2024 al fine di avere tutto il tempo per decidere i giusti provvedimenti.
La decisione sulle partecipanti dell’Europa League
Federazione nel caos: nella giornata di oggi il presidente della Lega, Vangelis Marinakis, si sarebbe dimesso lamentando stanchezza ed evidenziando una certa confusione nel campionato greco. Intanto la Federcalcio starebbe valutando anche la sospensione delle partite europee: a riferirlo il portavoce del governo Pavlos Marinakis.
Attualmente le squadre in Europa League sarebbero AEK Athene, Panathinaikos e proprio l’Olympiacos. Mentre è presente in Conference soltanto il PAOK. Una decisione, dunque, che potrebbe comprendere entrambe le competizioni ma che inevitabilmente andrebbe a intaccare anche le avversarie.