Esempio di sport e di vita, icona della scherma in Italia. Elisa Di Francisca ha scritto una pagina straordinaria e indelebile di questo sport, tra il 2010 e il 2020. Due ori olimpici nel fioretto, a Londra nel 2012 e un argento a Rio de Janeiro nel 2016, oltre a un’infinità di altre medaglie e riconoscimenti tra Mondiali ed Europei, sia individuali che a squadre. Donna coraggiosa e onesta, atleta talentuosa e determinata, per commentare gli ultimi risultati maturati dalla scherma in Italia e il pass strappato dalla spada maschile e dal fioretto femminile, per le Olimpiadi di Parigi del 2024, la Di Francisca è intervenuta in esclusiva a Tag24.

Scherma, Olimpiadi di Parigi 2024: Elisa Di Francisca a Tag24

La spada maschile del CT Dario Chiadò e il fioretto femminile, nel quartetto composto da Alice Volpi, Arianna Errigo, Martina Favaretto e Francesca Palumbo, nell’ultimo weekend di Coppa del Mondo a Vancouver e Novi Sad, hanno staccato ufficialmente il pass che porterà la scherma italiana direttamente alle Olimpiadi di Parigi in programma nel 2024. Dopo il Mondiale, organizzato a Milano la scorsa estate, il movimento torna a volare sulle ali dell’entusiasmo. Una squadra compatta, unita, composta da tante certezze ma anche giovani talenti pronti a spiccare il volo. Enormi sono a questo punto le aspettative per il futuro, sulla disciplina che storicamente ha portato il maggior numero di medaglie olimpiche al nostro Paese. Per commentare il momento della scherma in Italia e la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024, Elisa Di Francisca, campionessa di fioretto a Londra, nel 2012 e non solo, è intervenuta in esclusiva a Tag24.

La squadra maschile e il fioretto femminile hanno centrato la qualificazione olimpica. Ora cosa ti aspetti per il futuro?

“I ragazzi stanno facendo veramente bene. Mondiali, Europei e le ultime gare di Coppa del Mondo hanno dimostrato che l’Italia è davvero sulla strada giusta. Non è necessario vincere sempre, ma comunque ci siamo qualificati e siamo arrivati a medaglia. La cosa più bella però è che hanno fatto squadra e che sono molto amalgamati tra di loro”.

Questo fa ben sperare in vista di Parigi 2024?

“I lavori sono già iniziati da un pezzo. Appena finisce un’Olimpiade si comincia a pensare a quella dopo perchè quattro anni volano, soprattutto in termini di allenamento e gare. La voglia di fare bene è tantissima e le Olimpiadi rappresentano la competizione più importante per ogni sportivo. Forse ancora di più per uno schermidore che ha quella come occasione massima per farsi valere e diventare grande. Io sono sincera, li vedo molto bene. Si stanno allenando alla grande e in uno straordinario clima di unione, e questa è una cosa molto rara”.

Certo, perchè si fa sempre l’errore di pensare alla scherma come sport individuale…

“Certo, e in parte lo è. E’ uno sport individuale che però ti porta ad allenarti insieme, a mangiare insieme e a dormire insieme. Si diventa una famiglia a si passa tantissimo tempo insieme. E poi c’è la gara a squadre il giorno dopo e se non c’è feeling diventa difficile. C’è una sana rivalità nella gara individuale, ma allo stesso tempo c’è coesione e voglia di lottare per lo stesso obiettivo, che deve essere l’oro”.

L’Italia può contare su giovani di grande talento. Abbiamo sentito parlare tanto di Marini, che però non è l’unico nome. C’è qualcuno da cui ti aspetti tanto, in vista di Parigi2024?

“Qualcuno in particolare no. Tommaso lo conosco ed è una bella persona, a prescindere da tutto, come lo sono però anche gli altri. Sicuramente anche quelli che non cononsco personalmente. In loro c’è freschezza, c’è voglia di vincere e fare bene. Non si fermano di fronte alle sconfitte, perchè anche quelle servono nello sport. Sono all’ordine del giorno e nella scherma soprattutto, può capitare di vincere una gara e poi fare malissimo in quella successiva. Tutti imparano anche dai momenti bui e questa è una cosa positiva”.

Il Mondiale di Milano è stato un traino importante per il movimento. Come lo hai vissuto?

“E’ stata una manna dal cielo per l’Italia e per questo sport. C’è stata la presenza del Presidente della Repubblica ed è stato un onore per tutto il movimento. E poi è stato organizzato benissimo, in maniera impeccabile direi. La conferma l’abbiamo avuta soprattutto dai tanti stranieri che hanno assistito alla competizione. E’ stato un regalo magnifico e per alcuni vincere in casa, nonostante la grande ansia da prestazione, è stato un grandissimo risultato”.

La scherma è uno sport meraviglioso e sicuramente uno dei più rappresentativi per le Olimpiadi. L’Italia ha avuto momenti straordinari e altri meno vincenti. Può aprirsi un nuovo ciclo?

“Sinceramente penso di sì, eprchè c’è un ricambio importante e tanti giovani che stanno facendo molto bene. E poi l’Italia può contare sempre sui soliti. C’è Garozzo che è una certezza e c’è il ritorno della Errico che è rientrata dopo la gravidanza e un parto gemellare. Vedremo come andrà e se non si dovesse riuscire a vincere fa lo stesso. E’ importante ricordare, a chi segue lo sport, che gli atleti sono persone e che vincere non è un obbligo. E’ il coronamento di un lavoro fatto bene, ma si può anche perdere e le cose possono non andare come previsto. La cosa importante è rimettersi in gioco sempre”.