Dopo una chiusura di tre anni a causa sia alla pandemia di Covid-19, che a un particolare impiego nel riallestimento, il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti a Firenze è finalmente pronto con la sua grande riapertura e tutti gli amanti di questo mondo saranno curiosi di sapere cosa possono vedere durante il percorso, tra i suggestivi oggetti in esposizione. Il museo offrirà ai suoi ospiti un affascinante viaggio attraverso la storia della moda del Novecento e dei primi anni del nostro millennio.
Museo della Moda e del Costume a Firenze: la riapertura con 15mila pezzi
Dodici nuove sale, arricchite dall’atmosfera incantevole dell’ottocentesco Saloncino da Ballo, accolgono i visitatori in un’esperienza visiva e storica unica. La collezione, che comprende oltre 15mila pezzi dal Cinquecento ai giorni nostri, è presentata in modo magistrale, con un’inaugurazione che segna solo il primo passo di un rinnovamento totale del museo.
Il Museo della Moda e del Costume a Firenze riapre, cosa vedere
La scelta degli oggetti scelti al momento racchiude più di 50 capolavori della moda, ognuno con la propria storia e il suo significato illustrati. Accanto a questi, non mancheranno un insieme di altri pregiati elementi di moda quali scarpe, cappelli ed altri accessori.
Tra i vari indumenti in mostra spiccano il ‘mantello-kimono’ di Mariano Fortuny per Eleonora Duse, la tunica ‘flapper’ degli anni Venti di Chanel e gli abiti iconici di grandi personalità importanti e star come Franca Florio (che indossava un famoso abito di pailettese), Elsa Schiapparelli (con i suoi famosi vestiti da sera sgargianti) Gina Lollobrigida e Sophia Loren (che indossavano le creazioni di creazioni di Emilio Schubert).
Tra i capolavori esposti, non mancano le fantasie di geometria dell’abito di Patty Pravo creato nel corso dei primi Ottanta da Gianni Versace. Si aggiungono sensuali dettagli Jean Paul Gaultier, resi famosi da Madonna, e l’allure di Gianfranco Ferré per Dior negli anni Novanta sono testimoni dell’evoluzione della moda in queste decadi.
L’inaugurazione di oggi, 12 dicembre, segna l’inizio del rinnovo totale del Museo della Moda e del Costume. La primavera del 2024 promette di regalare ai visitatori ancora dieci sale, immergendoli nei grandi e meravigliosi costumi della nobiltà e dell’aristocrazia dal Cinquecento all’Ottocento. Una sala speciale sarà dedicata completamente ai gioielli, determinando l’esperienza unica vissuta al museo.
Il commento del Direttore Eike Schmidt a Palazzo Pitti
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, sottolinea l’importanza del rinnovo, affermando:
“I lavori negli ambienti delicatissimi di Palazzo Pitti hanno tempi di gestazione naturalmente lunghi anche per le ricerche che precedono ogni intervento, ma i risultati sono sempre stupefacenti, come quelli che ammiriamo oggi nel Museo della Moda e del Costume. Non sono solo gli abiti ad essere presentati, ma anche le sale restaurate e con una nuova illuminazione adatte alla presentazione e alla conservazione dei tessuti.
Le creazioni degli stilisti appaiono così non solo come testimonianza del gusto di un’epoca che ha visto straordinari cambiamenti, o come attestazioni del genio degli stilisti, ma anche come oggetti d’arte in sé, come sculture o dipinti di stoffa, pelle, perline, fili colorati, piume. Per il fantastico lavoro che tutti possono ammirare a partire da oggi voglio ringraziare in modo particolare tutti i componenti del gruppo di lavoro curiatoriale che nel corso degli ultimi anni hanno contribuito a creare il nuovo concetto allestitivo e a selezionare i capi della prima rotazione, gli architetti e le restauratrici che, tutti insieme hanno consentito la realizzazione del nuovo allestimento”.
La curatrice Vanessa Gavioli e le scelte dell’esposizione al museo
La curatrice del Museo della Moda, Vanessa Gavioli, spiega i criteri di scelta degli elementi in esposizione:
“Per l’esposizione permanente la scelta curatoriale si è orientata sui capi più rilevanti della collezione; questi sono stati prima restaurati e poi interpretati attraverso il complesso processo di vestizione e di mise-en-scène, nelle sale della neoclassica Palazzina della Meridiana, grazie a un gruppo di lavoro altamente qualificato. Ne è risultato un percorso da sogno dove trionfano gli abiti da sera, ma non mancano capi da giorno e accessori”.
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