Il Vaticano torna sul tema delle ceneri dei defunti e apre sia alla conservazione di esse in un luogo caro e “significativo per la storia del defunto ”, sia alla predisposizione di un luogo sacro per “l’accumulo commmisto e la conservazione delle ceneri”. Al tempo stesso però non sarà possibile la dispersione in natura. Lo ha stabilito il Dicastero per la dottrina della Fede, rispondendo a due quesiti posti dal cardinale Zuppi.

Ceneri dei defunti: il parere del Vaticano

Da questo momento ogni famiglia potrà fare richiesta per conservare “una minima parte delle ceneri di un defunto loro congiunto” in un luogo significativo e caro al defunto stesso. Si potrà inoltre predisporre un luogo sacro “per l’accumulo commisto e la conservazione delle ceneri dei battezzati defunti”. Ovvero un cinerario comune dove le singoli ceneri vengano riversate. Ma questo solo dopo aver indicato i dati anagrafici di ciascuno per non disperdere la memoria dei defunti.

A renderlo noto è stato oggi, martedì 12 dicembre 2023, il Dicastero per la dottrina della Fede, in risposta a due importanti domande poste dall’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi. La decisione è arrivata a fronte del continuo aumento di famiglie che scelgono di cremare i propri cari e disperdere le ceneri dei defunti all’aperto, in mezzo alla natura.

Così, anche per non far prevalere i motivi economici (dal momento che la dispersione ha un costo minore), il Vaticano si è così espresso. La Chiesa ha anche dato indicazioni per la destinazione di queste ceneri, una volta scaduti i termini per la loro conservazione.

In questo modo l’istituzione religiosa cattolica ha voluto mandare un segnale di presenza e di apertura anche su questo tema. Negli ultimi tempi d’altronde stanno crescendo sempre di più le richieste dei familiari di cremare i propri cari.

Le nuove indicazioni del Dicastero per la dottrina della Fede

Al Dicastero, come anticipavamo prima, sono state poste due domande. La prima:

Tenuto conto del divieto canonico di disperdere le ceneri di un defunto – analogamente a quanto accade negli ossari – è possibile predisporre un luogo sacro, definito e permanente, per l’accumulo commisto e la conservazione delle ceneri dei battezzati defunti, indicando per ciascuno i dati anagrafici?

La seconda:

Si può concedere ad una famiglia di conservare una parte delle ceneri di un familiare in un luogo significativo per la storia del defunto?

Il Dicastero, con un documento ufficiale a firma del cardinale prefetto Victor Fernandez, approvato da Papa Francesco in data 9 dicembre 2023, ha risposto in modo affermativo. Ha ricordato comunque che le ceneri devono essere conservate in un luogo sacro (cioè in un cimitero) e in un’area appositamente dedicata allo scopo per il tempo necessario.

Ciò serve per ridurre il rischio di sottrarre i defunti alla preghiera dei parenti e per evitare dimenticanze e mancanze di rispetto nonché pratiche superstiziose. Inoltre, ha ribadito l’istituzione, la fede ci dice che resusciterà “con la stessa identità corporea materiale anche se quella materia sarà trasfigurata”. La resurrezione, come si legge nel documento di oggi, può avvenire anche se il corpo e distrutto o disperso.

Ciò ovviamente non implica il non rispetto delle ceneri dei defunti o altro ancora. Esse rimangono estremamente importanti. Inoltre la chiesa stessa ha una particolare cura e devozione nei confronti delle reliquie (basti pensare a ciò che avviene con quelle dei Santi).

Perciò il Dicastero ha fatto sapere che le ceneri dei defunti possono essere disposti in un luogo significativo oppure in un luogo sacro, definitivo e permanente predisposto dalla chiesa e dalle autorità, soprattutto quelle religiose. Prima però bisogna avanzare una richiesta formale.

Questo è sicuramente un grande passo avanti. Il via libera del Dicastero arrivato oggi, martedì 12 dicembre 2023, rappresenta una certa apertura che si pensa verrà apprezzata dai fedeli cattolici (ma anche dai non credenti).

Da un lato la Chiesa vuole sicuramente mantenere il senso del rispetto nei confronti dei defunti. Dall’altro vuole rispondere alle necessità e alle richieste dei parenti delle persone che non ci sono più. In ogni caso rimane vietata la dispersione delle ceneri in natura.