Con l’uscita del bando di concorso straordinario “ter” di ieri, prendono forma i target delle assunzioni degli aspiranti docenti nella scuola, incorporando anche le nuove abilitazioni che prevedono la laurea nella materia per la quale ci si candiditi più i crediti formativi universitari (Cfu), anche in vista dei prossimi concorsi ordinari in arrivo.

L’obiettivo è quello di raggiungere i target di immissioni in ruolo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): occorrerà sommare 70mila nuove assunzioni entro il 2026. Termine, quest’ultimo, già rinegoziato dal governo italiano con la Commissione europea, con ottenimento di una proroga di due anni.

Anche l’esecuzione delle prove dei concorsi saranno improntate a esami “light”, con la scelta del sistema delle crocette per individuare le risposte esatte nei test. Saranno evitate, invece, le prove preselettive.

Assunzioni scuola, concorsi docenti in arrivo e regole immissioni in ruolo: le procedure per gli aspiranti insegnanti

Con l’uscita del bando del concorso docenti straordinario “ter”, avvenuta nella giornata di ieri 11 dicembre 2023, si apre il periodo di grandi numeri sulle immissioni di aspiranti docenti nella scuola, ma anche di nuove procedure selettive. L’obiettivo da centrare è quello delle 70mila nuove assunzioni entro il 2026. La scadenza delle domande è fissata al 9 gennaio 2024.

Una parte dei docenti per avvicinarsi a questo target arriverà dal concorso straordinario. I posti messi a bando sono 30.216, in attesa dell’aggiunta di 14.438 cattedre che residuano dalle operazioni di immissione in ruolo di agosto e settembre scorsi. In tutto, i posti dei docenti da assumere con il concorso straordinario saranno 44.654.

Assunzioni scuola concorsi docenti, quante immissioni sono previste per settembre 2024?

Di questi, almeno 20mila saranno le assunzioni da considerare nella prima tornata di immissioni, quella di settembre 2024. Tuttavia, i numeri dei docenti che andranno direttamente in cattedra dovrebbero essere superiori, considerando che nel “target Pnrr” delle 20mila immissioni non sono inclusi gli aspiranti docenti candidati con 24 crediti formativi universitari (Cfu), abilitati con il vecchio ordinamento.

Tuttavia, chi uscirà vincitore dal concorso straordinario, dovrà necessariamente integrare i crediti formativi mancanti nel primo anno di insegnamento, periodo di servizio contrattualizzato a tempo determinato.

Per i docenti con tre anni di insegnamento pregresso, serviranno 30 crediti formativi universitari; per quelli con 24 Cfu, ne serviranno altri 36. Al superamento del periodo di abilitazione, l’assunzione avverrà con il contratto a tempo indeterminato.

Concorso ordinario insegnanti, quando esce il primo bando?

Tra settembre e ottobre del 2024 dovrebbe uscire il nuovo bando di concorso ordinario nella scuola, al quale – oltre agli aspiranti docenti che si candideranno per il bando straordinario – potranno partecipare i nuovi abilitati. Servirà la laurea nella classe di concorso per la quale ci si voglia candidare, più 60 crediti formativi universitari (Cfu), dimezzati a 30 nel primo concorso ordinario del 2024.

Anche per i vincitori di questa procedura concorsuale, occorrerà integrare i restanti 30 Cfu nel primo anno (a tempo determinato) di insegnamento.

Crediti formativi universitari (Cfu) per essere assunti a scuola: quel che c’è da sapere

Anche tra i vincitori del concorso ordinario di fine 2024 le assunzioni saranno 20mila e andranno a sommarsi ai 20mila insegnanti immessi in ruolo con la procedura straordinaria del 2023. Solo con l’uscita del secondo bando ordinario di concorso nella scuola, quello del 2025, faranno il debutto in maniera integrale le nuove regole di abilitazione, ovvero i 60 crediti formativi universitari.

Per il concorso che uscirà nel 2025 (entro il mese di agosto) si prevedono le assunzioni dei restanti 30mila insegnanti entro giugno 2026 per arrivare al target di 70mila.

Le nuove scadenze fissate sulle assunzioni nella scuola, il cui raggiungimento è stato reso più semplice dallo slittamento al 2026 dell’obiettivo delle 70mila assunzioni, consentirà di avere più tempo a disposizione per predisporre i nuovi percorsi abilitati e rimandare la loro fine dopo febbraio 2024, mese che era stato indicato quale termine per avere le prima abilitazioni.