Matteo Salvini interviene all’Assemblea Generale di Confagricoltura e lancia il suo avvertimento all’Ue sul ‘Green deal europeo’. Il leader della Lega si oppone a un voto che definisce “ideologico” che, a suo dire, rischia di compromettere il settore agricolo italiano. Poi insiste sulla necessità di investire sul nucleare.
Green deal europeo, Salvini: “L’ideologia del solo elettrico un regalo alla Cina”
Gioca in casa, Matteo Salvini, all’Assemblea Generale di Confagricoltura. E si vede, dal tono del suo discorso e dagli argomenti che lo caratterizzano, tutti orientati a contrastare la svolta verso le fonti energetiche rinnovabili, se queste significano “il massacro di un intero settore produttivo“, come lui lo definisce.
Il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili affronta la questione del cosiddetto ‘Green deal europeo’, il pacchetto di misure che puntano alla transizione verde nei Paesi dell’Ue.
Le sue parole sfiorano pericolosamente il confine del negazionismo sul problema climatico, di cui Salvini è già stato accusato in passato, quando liquidò la questione con un secco (e incauto…) “d’estate fa caldo, d’inverno fa freddo“.
Ma il ministro e vicepremier, di fronte alla platea di imprenditori agricoli, si fa forte nel presentare il suo discorso a tutela del settore, che sarebbe messo in pericolo dagli eccessi di quella che, secondo lui, non è altro che un’ideologia ambientalista.
“Il problema non sono le emissioni dei maiali in Italia e non si può per il ‘ripristino della natura’ abbandonare le superfici coltivate. Non si può nemmeno lasciare che la fauna selvatica distrugga il lavoro dell’uomo, né si può costringere il produttore agricolo a scegliere se continuare il proprio lavoro o dismettere e riempire il terreno di pale eoliche. Questo non è green deal, è suicidio di un settore“.
Sempre dalla parte di agricoltori e produttori italiani 🇮🇹
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 12, 2023
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Salvini contro la Cina sull’elettrico: “Mi aspetto un Chinagate”
Il problema, insiste, non sono le emissioni di Co2 del settore agricolo ma quelle ben superiori delle centrali di Stati Uniti e Cina. Da qui, il suo attacco proprio al colosso orientale, quando tocca il tema dell’elettrico, arrivando a parlare di un fantomatico “Chinagate“.
“L’ideologia ambientalista del solo elettrico è una follia e un regalo alla Cina, non ha senso. Non mi stupirei che ci fosse un Chinagate”.
E proprio sulla questione delle energie alternative, ecco che il ministro torna a riproporre il suo cavallo di battaglia. Il nucleare, per Salvini, è la via. E il ministro conferma la necessità di costruire centrali sul territorio italiano, dopo aver detto che ne vorrebbe una anche nella sua Milano.