Dopo diversi anni termina il matrimonio tra Puma e la nazionale di calcio di Israele. Dal 2024 la casa di abbigliamento tedesca chiuderà la sua collaborazione e non comparirà più sulle maglie da gioco della nazionale. Il contratto di Puma scadeva proprio a fine anno e l’azienda ha deciso di non rinnovarlo. Dietro la decisione, però, non c’è alcun motivo di natura politica e la scelta non è connessa alla guerra in Medio Oriente. In molti avevano pensato a questo scenario ma la smentita è arrivata direttamente da Puma, che ha fornito la sua versione al Financial Times.
Puma, addio a Israele: il marchio sceglie una nuova politica aziendale
Puma ha scelto di porre fine alla sua collaborazione con la nazionale israeliana per seguire una nuova politica aziendale. I vertici della casa di abbigliamento sportivo puntano a ridurre il loro numero di partner, mirando però a realtà più affermate. In questo modo Puma cercherà di rilanciare il proprio blasone con una cerchia ristretta di soci. La decisione avrà un forte impatto anche sotto il profilo economico. Ma le mosse di Puma non finiscono qui. L’azienda, infatti, smetterà di produrre anche le divise della Serbia.
Il rapporto tra Puma e la nazionale italiana
Una delle partnership più iconiche di Puma è stata quella con la nazionale italiana. Dal 2002 al 2022 la casa di abbigliamento tedesca è comparsa sulle maglie degli azzurri, accompagnando i successi più recenti dell’Italia. In totale la collaborazione ha dato vita a 13 casacche, la più iconica delle quali resta quella dei Mondiali del 2006. Recentemente gli azzurri hanno scelto di passare ad Adidas, pronta a scrivere un nuovo corso della nazionale di Luciano Spalletti.