La Procura di Velletri ha disposto il sequestro di 385 mila euro e cinque provvedimenti cautelari questa mattina, 12 dicembre 2023. Fra gli indagati, arrestata anche Maricetta Tirrito, la “paladina” della lotta alla mafia e alla violenza sulle donne. La donna è la presidente dell’associazione “Laboratorio Una Donna” che aiuta le vittime di violenza ed è stata ospite di diversi programmi televisivi.
Velletri, arrestata Maricetta Tirrito: il doppio volto dell’attivista
Insieme alla Tirrito, sono finiti in manette altre quattro donne (due detenute in carcere, una ai domiciliari e una interdetta dalla professione medica per un anno) e un uomo agli arresti domiciliari. Le accuse mosse dalla Procura di Velletri sono di omicidio con dolo eventuale, circonvenzione d’incapace, esercizio abusivo della professione medica, falso ideologico e materiale.
Sulla base dell’inchiesta, il gip ha disposto il sequestro di circa 385 mila euro a carico della Tirrito, ritenuta il vertice della struttura di stampo mafioso. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di una organizzazione collaudata per l’appropriazione del patrimonio economico e immobiliare di anziani affetti da gravi patologie fisiche.
Le indagini e la co-housing
I NAS lo scorso 28 gennaio hanno chiuso la villetta di via Isernia, a Roma. Durante l’ispezione, gli agenti hanno smascherato una vera e propria residenza per anziani gestita da personale senza qualifica. Inoltre, risultava che l’abitazione era affittata da 5 anziani con la formula co-housing, sebbene al suo interno vivessero 15 anziani, una donna straniera guarita da una malattia infettiva insieme alla figlia 16enne.
La villetta versava in condizioni pessime: muffa alle pareti, sistemi igienico-sanitari precari, immondizia ed escrementi di topi ovunque. Sul luogo, oltre agli agenti, anche i servizi sociali e un’ambulanza per soccorrere un 72enne in gravissime condizioni di salute, poi deceduto alcuni giorni dopo.
Da qui, l’infittirsi delle indagini sulle cure agli anziani, che hanno portato gli inquirenti a scoprire il decesso di un altro uomo. Davanti alle accuse la Tirrito ha dichiarato: “provocazioni e falsità”. Il 24 marzo, il blitz della polizia ha sgomberato la villetta gestita dalla donna, recuperando cartelle cliniche, scattando foto e raccolto testimonianze.
Le rette da capogiro degli anziani
Secondo quanto emerso, gli agenti hanno scoperto che gli anziani pagavano rate salatissime. “Mio padre pagava 1.100 euro al mese, perché aveva una pensione di 1.250 euro” ha dichiarato il figlio di uno dei due anziani deceduti.
È entrato nella co-housing, perché stava male, portato con un’ambulanza, ma ancora camminava e si reggeva sulle sue gambe. Dopo due mesi, l’ho rivisto su una sedia a rotelle: stava peggio di prima! Poi non ho potuto più avere sue notizie: non aveva più il telefono, e la struttura era stata diffidata dal farlo vedere da me e dalla moglie, per volere di mia zia, che nel frattempo era stata nominata sua procuratrice. Avrei voluto vederlo, ma mi è stato impedito. La notte in cui è morto, da solo, come un cane, nessuno ci ha avvertito. Lo abbiamo saputo dopo ore. Ho raccontato l’intera storia proprio a lei, qualche mese fa. Adesso la giustizia sta facendo il suo corso
Le indagini proseguono in attesa del processo
I cinque arrestati, fra i quali Maricetta Tirrito, sono in attesa della convalida delle accuse e pertanto sono ancora da considerarsi innocenti. La Procura della Repubblica sta vagliando il materiale raccolto dagli inquirenti, che devono ricostruire la dinamica delle morti sospette dei due anziani. Le prove, dunque, sono da considerarsi indiziarie e dovranno formarsi nel corso del processo.