In Italia, sta prendendo forma un nuovo scenario fiscale che coinvolge circa 4,4 milioni di contribuenti, principalmente lavoratori autonomi e piccole medie imprese. Questo cambiamento è rappresentato dall’introduzione del concordato preventivo biennale, una misura fiscale voluta dal governo per semplificare il sistema tributario e contrastare l’evasione fiscale. Questa novità, attualmente in attesa di approvazione definitiva, mira a offrire agli aderenti la possibilità di pagare un importo fisso di tasse per due anni, con opzione di rinnovo per altri due.

Come funziona il concordato preventivo biennale

La Legge di Bilancio 2024, attesa per la fine dell’anno, introdurrà significative novità fiscali. Tra queste, spicca l’atteso concordato preventivo biennale per professionisti e imprese a regime forfettario. Questa misura rappresenta una svolta per questi soggetti, offrendo una maggiore prevedibilità fiscale e riducendo il carico burocratico.

Il concordato preventivo biennale rappresenta un cambiamento significativo nell’approccio fiscale per i titolari di partita Iva, specie nel settore del commercio e dei servizi. Questa novità richiederà ai contribuenti di dichiarare una maggiore base imponibile e di regolarizzare eventuali debiti pregressi, promuovendo così una maggiore trasparenza e affidabilità fiscale.

Il concordato preventivo si presenta come un patto tra il contribuente e l’Agenzia delle Entrate. Per aderirvi, i lavoratori autonomi e le PMI devono soddisfare specifici criteri, come avere un punteggio Isa (Indici Sintetici di Affidabilità) di almeno 8 e debiti tributari inferiori a 5.000 euro. In cambio, i partecipanti beneficiano della riduzione delle sanzioni e dell’esclusione da accertamenti fiscali per la durata del concordato.

Sono esclusi dal concordato coloro che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi in periodi precedenti o che hanno subito condanne per reati fiscali.

Concordato preventivo biennale: chi può aderire

Il concordato è aperto a diverse categorie di contribuenti, inclusi quelli con partita Iva sotto il regime forfettario. Tuttavia, rimangono escluse le grandi aziende, per le quali è previsto un regime diverso di cooperative compliance. Il rispetto delle condizioni stabilite è fondamentale per mantenere l’accesso ai benefici del concordato.

Concordato preventivo biennale: calendario 2024 e nuove scadenze

Il concordato preventivo biennale impone un nuovo calendario fiscale per il 2024, che prevede scadenze rilevanti sia per i contribuenti sia per i loro consulenti. È importante notare che queste date potrebbero subire modifiche, rendendo fondamentale una costante attenzione alle comunicazioni ufficiali.

Al momento, il concordato preventivo imporrà nuove scadenze fiscali. La procedura si articola in tre fasi:

  • Comunicazione dei dati alle Entrate;
  • Ricevimento e analisi della proposta concordataria;
  • Eventuale adesione.

Questo processo richiederà un approccio metodico e un’attenta pianificazione da parte dei contribuenti e dei loro consulenti.

Gestione accertamenti e versamenti

I contribuenti che scelgono il regime concordatario beneficiano di termini più ampi per i versamenti relativi agli acconti e ai saldi. Inoltre, durante i periodi d’imposta oggetto del concordato, gli accertamenti sono limitati, a meno che non emergano cause specifiche che ne giustifichino l’avvio.

Concordato preventivo biennale: il nuovo calendario

Secondo lo schema di decreto attuativo della delega fiscale, i contribuenti interessati al nuovo concordato preventivo biennale dovranno versare le imposte senza maggiorazione entro il 31 luglio 2024. Questo include coloro che aderiscono agli indicatori sintetici di affidabilità fiscale e ad alcuni regimi fiscali specifici. La scadenza segue la decisione di accettare o meno la proposta di concordato, che deve avvenire entro il 30 luglio, lasciando un solo giorno per calcolare e pagare gli acconti. Considerando la difficoltà di rispettare tali termini, il viceministro dell’Economia ha mostrato disponibilità a rivedere le scadenze. Tuttavia, l’impatto del concordato influenzerà solo gli acconti del 2024, mentre il saldo del 2023 sarà basato sui redditi effettivi.

Questo, per ora, il nuovo calendario con le nuove scadenze:

  • 30 aprile 2024: i programmi informativi dell’Agenzia delle Entrate per le proposte di concordato preventivo sono messi a disposizione;
  • 21 luglio 2024: scadenza invio dati per il contribuente;
  • 26 luglio 2024: termine della comunicazione al commercialista della proposta di concordato;
  • 31 luglio 2024: versamento saldo IRPEF 2023 e acconto 2024 per soggetti ISA.

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Criticità e proposte di modifica

L’Associazione Nazionale Commercialisti ha espresso preoccupazioni riguardo la sostenibilità del nuovo calendario fiscale, evidenziando disparità nel trattamento tra amministrazione e contribuenti. Tra le proposte avanzate dall’ANC, vi è quella di un rilascio anticipato dei software di dichiarazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, per consentire un adeguato periodo di preparazione.