Sembra aggravarsi la posizione di due dei quattro sospettati dell’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa in via del Ciclamino, a Rimini, lo scorso ottobre: stando alle ultime notizie, sembra infatti che Valeria e il marito Louis avessero accesso a un secondo garage mai attenzionato dalle indagini. Si tratta di un dettaglio rilevante, come quello del filmato che mostrerebbe il possibile killer dell’anziana darsi alla fuga negli attimi successivi al delitto.
Le ultime notizie sull’omicidio di Pierina Paganelli: il mistero del garage
Per la morte di Pierina non ci sono indagati. Ma quattro, fin dagli esordi della vicenda, sono i principali sospettati: Manuela Bianchi, moglie del figlio Giuliano Saponi – rimasto vittima di un misterioso incidente a maggio -, il fratello Loris e i vicini di casa Valeria Bartolucci e il marito Louis Dassilva.
Tutti sono stati attenzionati dalle indagini, venendo interrogati e perquisiti. Tutti hanno fornito agli inquirenti versioni contrastanti su quanto accaduto tra la sera del 3 e la mattina del 4 ottobre scorso. La 78enne era appena rientrata nel garage del condominio di via del Ciclamino, dove viveva, dopo aver preso parte a un incontro di preghiera con il gruppo locale dei Testimoni di Geova.
Una volta scesa dall’auto era stata colta di sorpresa e colpita brutalmente con un coltello da carne dal suo assassino, qualcuno che, secondo chi indaga, doveva conoscerla. Si sarebbe trattato, infatti, di un delitto “d’odio”, premeditato. Chi ha ucciso Pierina l’avrebbe aspettata – nascondendosi – e poi aggredita con oltre 29 coltellate. Non prima di averla salutata con un “ciao”, come ripreso da alcune telecamere di videosorveglianza.
A trovare il suo corpo senza vita era stata la nuora, che poi aveva dato l’allarme. Dopo oltre due mesi di indagini gli inquirenti si stanno concentrando sul percorso che il suo killer potrebbe aver compiuto dopo l’omicidio. Per questo i dettagli emersi nelle scorse ore sono di rilevante importanza.
Un residente di via del Ciclamino (rimasto anonimo) avrebbe infatti riferito a un inviato di “Mattino Cinque” dell’accesso di Bartolucci e Dassilva a un secondo garage del complesso residenziale. Un box auto (collegato a un appartamento) appartenente a una conoscente della coppia, di cui entrambi avrebbero le chiavi, mai controllato dagli inquirenti. È possibile che sia la chiave di questo mistero?
Il filmato che mostrerebbe il killer della 78enne
Qualche settimana fa, passando al setaccio i filmati delle videocamere installate nei pressi della scena del crimine, gli investigatori si erano imbattuti in una ripresa essenziale. L’immagine, sgranata, mostrerebbe la sagoma di un uomo che, pochi minuti dopo l’omicidio dell’anziana, si allontana dallo stabile con qualcosa in mano.
Si era subito ipotizzato che potesse trattarsi dell’assassino della 78enne, che dopo aver lasciato la scena del crimine potrebbe essersi diretto verso i bidoni che si trovano nei pressi dell’incrocio della strada per Coriano per disfarsi dei vestiti sporchi di sangue e dell’arma del delitto e poi tornare indietro verso il condominio.
L’arma, così come alcuni vestiti di Louis, non sono mai stati trovati. Il riferimento è, in particolare, a una maglietta bianca che – secondo le immagini acquisite da alcune telecamere – l’uomo di origini senegalesi avrebbe indossato nel tardo pomeriggio del giorno dell’omicidio, poi sparita nel nulla.
Ciò che si sta cercando di capire è se il 33enne possa aver mentito, come avrebbe già fatto sostenendo di aver trascorso la serata in casa perché dolorante e zoppicante a causa di un incidente in moto avuto il giorno precedente, quando in realtà, nei filmati del pomeriggio, cammina normalmente. Che stia nascondendo qualcosa? Se lo chiedono tutti, così come si chiedono se anche Manuela e Loris non sappiano più di quello che dicono di sapere.