Guerra Israele-Hamas, presto nuovi negoziati per la liberazione degli ostaggi. Biden: “Divergenze con Netanyahu”
È il 67esimo giorno di guerra: continua incessante il conflitto tra Israele e Hamas. Stando ad alcune fonti, la prossima settimana potrebbero inziare nuovi negoziati per liberare gli ostaggi. Biden ha parlato di “divergenze” con il premier israeliano Netanyahu, sottolineando che il Paese si trova in una “fase difficile”. Tutte le notizie di oggi 12 dicembre 2023
Biden: “Non è sicuro che non ci siano ostaggi nei tunnel”
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden parla della decisione di Israele di inondare i tunnel per colpire i militari di Hamas, dopo una domanda rivoltagli da un giornalista: afferma che è una mossa difficile, ma che Israele sembra essere sicura che non ci siano ostaggi nei tunnel da inondare. Ma il Presidente afferma nello stesso momento che lui non può fornire certezze in merito e che, comunque, Israele assume su di sé le responsabilità di un’operazione del genere.
Ecco quanto affermato da Biden: “Israele è intenzionata ad assumersi la responsabilità. E’ una cosa difficile quando si parla di inondare i tunnel. Beh, si dice che potrebbe essere piuttosto sicuro che non ci siano ostaggi nei tunnel, ma io non sono in grado di dirlo con certezza. So soltanto che ogni civile morto è una tragedia nazionale per lo stato di Israele.”
Crisi umanitaria a Gaza: 1,9 Milioni di Persone Sfollate, dati ONU
L’agenzia ONU per i rifugiati ha segnalato che l’85% della popolazione di Gaza, pari a quasi 1,9 milioni di persone, è al momento sfollata all’interno della Striscia. Circa 1,3 milioni di individui cercano rifugio nelle strutture dell’Unrwa, l’agenzia ONU per il soccorso e l’occupazione.
Il segretario alla Difesa americano Austin in Israele, Qatar, Bahrein la settimana prossima
La prossima settimana, il Segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, visiterà Israele, Bahrein e Qatar.
Il portavoce del Dipartimento della Difesa, Pat Ryder, ha sottolineato che l’obiettivo principale è consolidare gli interessi del Pentagono nella regione, con un’attenzione particolare alla protezione delle forze statunitensi, al supporto del diritto di autodifesa di Israele, al rilascio di ostaggi e alla prevenzione di conflitti più ampi. La decisione segue le recenti visite di figure di spicco nella politica degli USA.
Wall Street Journal, Israele comincia ad allagare tunnel a Gaza
Secondo quanto riportato dal quotidiano americano The Wall Street Journal l’esercito israeliano ha iniziato a pompare acqua all’interno dei tunnel di Hamas a Gaza. In questo modo si punta a distruggere l’infrastruttura sotterranea che ha sostenuto le operazioni del gruppo e dove potrebbero essere nascosti ostaggi, combattenti e munizioni.
Meloni: “Stiamo lavorando per una nuova tregua”
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato del conflitto in Medio Oriente durante il suo intervento alla Camera in vista del Consiglio Europeo. La premier ha ribadito che “la soluzione è due Popoli e due Stati”.
“Stiamo lavorando a livello politico per una nuova tregua e per mettere in campo gli strumenti per alleviare le sofferenze della popolazione civile. Noi – ha sottolineato Meloni – ci siamo astenuti su una risoluzione dell’Onu perché era sbilanciata. È giusto per l’Italia mantenere una posizione di assoluto equilibrio“.
Domani Biden incontrerà i familiari degli ostaggi
Domani il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, incontrerà le famiglie degli ostaggi americani rapiti da Hamas durante la guerra in Medio Oriente. L’incontro si svolgerà alla Casa Bianca. Dall’inizio del conflitto mancano ancora sette uomini e una donna americani. Fino a questo momento sono stati rilasciati quattro americani, una bambina di quattro anni e tre donne.
Netanyahu, differenze con Usa su dopo-guerra a Gaza
Israele e Stati Uniti hanno visioni differenti per quanto riguarda il dopo-guerra a Gaza: lo ha riconosciuto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ringraziando però Washington per il sostegno dato e assicurando che non verrà ripetuto “l’errore di Oslo” che portò alla collaborazione con i palestinesi.
Borrell (Ue): “A Gaza orrore ingiustificabile”
Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera, dice senza mezzi termini che la situazione sulla Striscia di Gaza “peggiora“, spiegando che l’Onu “sta per smettere di lavorare nell’area perché mancano risorse e sicurezza“.
Borrell punta poi il dito implicitamente contro l’esercito israeliano, ricordando come l’Europa, al G7, avesse richiesto “che le attività militari di Israele a Gaza Sud non seguissero lo stesso schema di Gaza Nord“. Richieste cadute nel vuoto, dal momento che “il livello di distruzione a Gaza resta senza precedenti. Un livello – spiega Borrell – peggiore di quanto successo a Dresda, a Colonia e simile a quello che è successo ad Amburgo“.
L’Alto Rappresentante conclude dichiarando che “un tale orrore non può essere giustificato con l’orrore del 7 ottobre“.
Netanyahu: “Né Hamas né Fatah a Gaza”
Il premier Netanyahu, a proposito del futuro della Striscia di Gaza dopo la guerra, afferma che nel territorio non ci saranno “né Hamas né Fatah“.
Il primo ministro di Israele dichiara di non voler “ripetere l’errore di Oslo. Non consentirò – spiega – che dopo l’enorme sacrificio compiuto dai nostri combattenti, entri a Gaza chi educa al terrore, chi lo sostiene e chi lo finanzia“.
Israele, ministra di estrema destra minaccia Netanyahu: “Rischi il posto”
Un avvertimento in piena regola al primo ministro Benjamin Netanyahu è quello che arriva da Orit Strock, ministra per gli Insediamenti e deputata del partito di estrema destra ‘Sionismo Religioso’.
La Strock ha preso parola contro la possibilità che il premier autorizzi un possibile trasferimento di fondi a Gaza e che dalla Cisgiordania arrivino in Israele lavoratori palestinesi.
“Se Netanyahu decide di fare questo – ha dichiarato – dovrà trovare un nuovo primo ministro e non semplicemente un altro ministro delle Finanze“.
La Strock vive a Hebron, insediamento in Cisgiordania e ha detto che anche “l’opinione pubblica è contraria. Hanno smesso di credere al concetto secondo cui denaro equivale a pace – conclude – questo concetto è morto Il 7 ottobre e non lo accettiamo più“.
Hamas: i morti a Gaza sono 18.412
I morti nella Striscia di Gaza fino ad oggi sono 18.412.
Lo ha riferito il ministero della Salute palestinese gestito da Hamas.
Parigi: “Abbattuto drone Huthi”
La Francia ha dichiarato di aver abbattuto un drone che stava minacciando la petroliera norvegese, attaccata ieri 11 dicembre dagli Huthi nel Mar Rosso.
La nave cisterna è stata infatti colpita da un missile che ha provocato un incendio a bordo, fortunatamente senza provocare vittime.
Onu: “Gaza è l’inferno in terra”
I civili nella Striscia di Gaza stanno soffrendo “l’inferno sulla terra”.
Di nuovo a Gaza, una tragedia sempre più profonda. La gente è ovunque, vive per strada e ha bisogno di tutto. Implorano la sicurezza e la fine di questo inferno sulla terra
ha scritto su X Philippe Lazzarini, il capo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Aggiungendo che la sua agenzia sta fronteggiando “una situazione impossibile”.
Back in #Gaza, endless deepening tragedy. People are everywhere, live in the street, need everything. They plead for safety & for an end to this hell on earth.
— Philippe Lazzarini (@UNLazzarini) December 12, 2023
Our colleagues are asked to do the impossible in what is an impossible situation. pic.twitter.com/iiBFfk2rBG
Polemiche in Israele sui fondi per i coloni
Scoppiano le polemiche in Israele in merito ai fondi destinati alle colonie della Cisgiordania. Nonostante le rassicurazioni del ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, i 368 milioni di shekel approvati andranno a gruppi dediti all’espansione delle colonie.
In particolare, 70 milioni di shekel sono destinati a gruppi di attivismo sociale; mentre 94 milioni alla divisione insediamenti dell’Organizzazione sionista mondiale. Inoltre, 32 milioni di shekel verranno utilizzati a sostegno delle accademie pre-militari; 38 milioni finiranno al dipartimento di identità ebraica del ministero degli Insediamenti.
I circa 110 milioni di shekel destinati alla sicurezza degli insediamenti in Cisgiordania sono stati accantonati come “riserva”, da usare in caso di necessità.
La notizia ha scatenato la reazione dell’opposizione, che si era già fatta sentire la scorsa settimana, quando il governo ha approvato il nuovo budget per sostenere lo sforzo bellico. Gli esponenti politici hanno contestato il fatto che non siano stati toccati i fondi destinati a soddisfare le promesse elettorali dei partiti della coalizione.
Israele: un quinto dei soldati uccisi da fuoco amico
L’Idf ha comunicato che almeno un quinto dei soldati israeliani morti a Gaza sono stati uccisi da fuoco amico, oppure a causa di incidenti.
Dei 20 indicati, 13 sono stati scambiati per combattenti nemici e uno è stato colpito da un proiettile vagante.
Altri sei sono morti in vari incidenti, ad esempio travolti da blindati. Un altro militare è stato ucciso da un aereo israeliano.
Josep Borrell: “La distruzione a Gaza come quella della Germania”
La distruzione degli edifici a Gaza è più o meno, o anche maggiore, a quella sofferta dalle città tedesche nella Seconda guerra mondiale. Giusto per dare un’idea della situazione umanitaria che le Nazioni Unite stanno denunciando negli ultimi giorni.
A dichiararlo è Josep Borrell, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza. Queste le sue parole durante la conferenza stampa di ieri 11 dicembre, al termine del Consiglio Affari esteri dell’Ue.
Le vittime civili rappresentano tra il 60% e il 70% del totale. Secondo il ministero della Salute di Gaza, le vittime sono circa 18 mila. Ma di sicuro sono di più, perché nessuno sa quante ce ne siano sotto le macerie. L’80% della popolazione è sfollato, significa 1,9 milioni di persone
ha spiegato.
Hamas: attaccato ospedale a Gaza
Le forze israeliane hanno preso d’assalto l’ospedale Kamal Adwan nel nord della Striscia, “dopo averlo assediato e bombardato per diversi giorni”.
A riferirlo è il portavoce del ministero della salute palestinese controllato da Hamas, Ashraf al Qidreh.
Si teme che i soldati possano arrestare o uccidere il personale medico, attualmente raggruppato nel cortile della struttura.
BREAKING: Israeli forces have entered Kamal Adwan Hospital in North Gaza after shelling and attacking it for days.
— Khalissee (@Kahlissee) December 12, 2023
Previously Israeli drones targeted anyone entering the hospital.
Israel had shelled the maternity ward and left the hospital with no electricity, water, or food. pic.twitter.com/6ZPNWjsl43
Segretario Difesa USA in Israele la prossima settimana
Lloyd Austin, segretario alla Difesa americano, dovrebbe recarsi in Israele la prossima settimana, come riportato dal sito di notizie Ynet.
Il segretario di Stato USA Blinken è stato in Israele la settimana scorsa, mentre il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan sarà nel Paese alla fine della settimana.
Gli Stati Uniti stanno pressando il governo guidato da Netanyahu affinché garantisca maggiori aiuti a Gaza, limitando ulteriormente le vittime tra i civili.
Iran: “Israele e Usa non riusciranno a eliminare Hamas”
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha affermato che Usa e Israele non saranno in grado di distruggere Hamas, neanche se continuassero la guerra a Gaza per 10 anni, perché è “radicato” nel popolo palestinese.
Abbiamo detto chiaramente che se questi attacchi contro i civili continuano, la portata della guerra si espanderà all’intera regione
ha affermato Amirabdollahian, riferendosi ai gruppi armati non solo in Palestina, ma presenti anche in Libano e Yemen.
Ovviamente, nessuno di questi gruppi è controllato dall’Iran, ma sosteniamo qualunque azione, basata sul diritto internazionale, che aiuti a porre fine all’occupazione, diamo ad Hamas e alla resistenza un sostegno politico
ha poi aggiunto.
Attacco Houthi dello Yemen a una nave cisterna norvegese
Gli Houthi dello Yemen hanno attaccato una nave cisterna norvegese. La petroliera è stata colpita con un missile dopo che l’equipaggio non ha voluto rispondere agli avvertimenti, ha riferito il portavoce militare Houthi, Yehia Sareea, secondo quanto riportato dal Guardian.
Sareea ha aggiunto che il gruppo ha ostacolato il passaggio di diverse navi negli ultimi giorni, in sostegno ai palestinesi.
Gli Houthi continueranno a bloccare le navi dirette ai porti israeliani finché Israele non permetterà che cibo e aiuti medici arrivino nella Striscia di Gaza, ha fatto sapere.
Onu: aumentano le malattie infettive a Gaza
L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ha lanciato l’allarme: le malattie infettive sono in aumento nei rifugi dell’UNRWA nel sud. Le cause? Sovraffollamento e precarie condizioni igieniche.
Si stanno infatti verificando diarrea, infezioni respiratorie acute, infezioni della pelle e condizioni legate all’igiene come i pidocchi.
Attacco israeliano a Rafah, 12 vittime
Secondo il Jerusalem Post 12 persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano nella città di Rafah, nel sud di Gaza.
L’agenzia di stampa palestinese Wafa, invece, riferisce che 20 civili sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti. Le forze israeliane avrebbero bombardato alcune case e diverse persone sarebbero ancora sotto le macerie.
Raid a Jenin, morti quattro palestinesi
Quattro palestinesi sono morti durante un raid israeliano nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Lo hanno riferito fonti del ministero della Sanità palestinese.
Ci sarebbero anche alcuni feriti, dicono fonti mediche.
L’obiettivo principale dell’attacco, avvenuto all’alba di oggi 12 dicembre, sarebbe Bakr Zakarna, membro del gruppo militante del battaglione Jenin che è stato ucciso.
Multiple killings in Jenin pic.twitter.com/o3QjbvNEpR
— Angelo Giuliano 🔻🔻🔻🔻🔻🔻🔻🔻🔻🔻🔻🔻 安德龙 (@angeloinchina) December 12, 2023
Media: nuovo accordo per ostaggi la prossima settimana
Nuovi negoziati per il rilascio degli ostaggi potrebbero avvenire la prossima settimana. A sostenerlo è The Times of Israel.
Le condizioni sono mature per un quadro in cui sia possibile iniziare a redigere nuovi accordi, dal punto di vista di Hamas e di Israele
avrebbe riferito una fonte israeliana. Un accordo che punta a liberare donne, anziani e bambini. Infatti tra gli ostaggi potrebbero ancora esserci 15 donne non militari e due bambini: Ariel Bibas, 5 anni, e il suo fratellino Kfir.
Biden: “Divergenze con Netanyahu, ma continua il nostro impegno per Israele”
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha parlato della sua relazione decennale, ma complessa, con il premier israeliano Benjamin Netanyahu in occasione di un ricevimento alla Casa Bianca per la festività ebraica di Hanukkah.
In passato, ha sottolineato Biden, hanno avuto divergenze che continuano tuttora. Ha ricordato di aver scritto su una fotografia che li ritraeva insieme in passato: “‘Bibi, ti voglio bene ma non sono d’accordo con niente di ciò che hai da dire‘”, ha raccontato. “Oggi è più o meno la stessa cosa”.
Il presidente USA ha poi aggiunto che Israele si trova in una “posizione difficile”, sottolineando di aver “avuto divergenze con alcuni leader israeliani”. In ogni caso Biden ha assicurato il suo “impegno” nei confronti dello “Stato ebraico indipendente è incrollabile”.
Continuerà l’assistenza a Israele finché Hamas non sarà sconfitto, ma ha avvertito che l’opinione pubblica potrebbe cambiare gravemente per la sicurezza di Israele.
Biden ha infine assicurato che gli Stati Uniti continueranno a lavorare per liberare gli ostaggi a Gaza, accelerare gli aiuti umanitari ai palestinesi e spingere affinché vengano protetti i civili.
Incontro Israele-Egitto-Qatar per tregua
Secondo alcune fonti egiziane, riportate da Sky News Arabia, Israele ha chiesto all’Egitto e al Qatar di aiutare a mediare un altro accordo con Hamas per un cessate il fuoco, durante il quale verrebbero rilasciati altri ostaggi.
Sempre secondo le fonti, presto si svolgerà un colloquio a tre tra funzionari israeliani, egiziani e del Qatar, con la mediazione degli Usa.