Il debutto in Serie A nel 1971 e nel 1979 le prime partite internazionali. Paolo Casarin è stato un arbitro riconosciuto e rispettato in tutto il mondo. Ex dirigente arbitrale e per un lungo periodo designatore di arbitri di Serie A e Serie B, è stato anche opinionista televisivo e nel corso della sua carriera ha diretto partite Mondiali e finali di Coppe Europee. Ha vinto premi ed è stato uno degli arbitri più apprezzati sul panorama internazionale. Uomo per bene, parere autorevole, per commentare le decisioni arbitrali che tanto hanno fatto discutere nel corso di Roma-Fiorentina, Casarin è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Roma-Fiorentina, Casarin a Tag24
Finisce 1 a 1 il match dello stadio Olimpico tra Roma e Fiorentina. I giallorossi passano in vantaggio dopo pochi istanti e nella ripresa la viola ristabilisce il pari. A far discutere e arrabbiare furiosamente Josè Mourinho però non è stata la prestazione in campo dei suoi ragazzi, nè tanto meno il risultato, ma la gestione arbitrale del Direttore di gara, Rapuano. La doppia espulsione, prima di Zalewski e poi di Lukaku tra le file del club capitolino, non sono andate giù allo Special One che ha sottolineato, a mezzo social, un differente metro di giudizio utilizzato dall’arbitro nel corso della partita. Per commentare le polemiche sorte nel post partita di Roma-Fiorentina, Casarin, ex arbitro autorevole e rispettato, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Andiamo per gradi e valutiamo caso per caso, ogni episodio. L’espulsione di Zalewski è corretta?
“Decisione corretta, entrambi i cartellini gialli sono sacrosanti. Non è che un calciatore che viene ammonito può comportarsi poi come vuole perchè ha già giocato il bonus. C’è molta gente che la pensa così e gioca liberamente dopo esser stato ammonito, ma questo è un grandissimo errore. Anzi, chi ha già preso il giallo è sotto la lente di ingrandimento e non è esente da ulteriori valutazioni. Dovrebbe essere più corretto e invece ha fatto un fallo inutile perchè è andato direttamente sulla gamba dell’avversario. Quella di Rapuano non è assolutamente una decisione severa nè sbagliata”.
Tra l’altro Zalewski non protesta neanche, si è reso conto subito dell’ingenuità commessa?
“E’ stato un intervento inutile e non c’era neanche la conquista del pallone nel mezzo. Bastava che non facesse niente, tra l’altro a metà campo. Questo ragazzo sarà anche bravo, ma quel fallo non ha avuto senso. Spero che questa esperienza gli serva da lezione per il futuro”.
Nulla da dire anche sul cartellino rosso di Lukaku?
“Ci mancherebbe, ma è sorprendente per un calciatore come lui. Io non lo conosco personalmente, ma da quello che ho potuto vedere è un uomo molto corretto, come lo sono spesso i grandi campioni. Lui tra l’altro ha una prestanza fisica imponente. Probabilmente era un momento di nervosismo globale e lui è intervenuto con troppa foga, quasi a nome della squadra. Anche in questo caso non c’era niente di pericoloso ed era a bordo campo. E’ stato fortunato perchè ha semplicemte rotto il calzettone dell’avversario e non ha preso in pieno la gamba. Con quella massa di muscoli avrebbe fatto male seriamente e poi il campo lo avrebbe rivisto tra parecchio tempo”.
Considerando quindi che entrambi i provvedimenti sono corretti, come si spiega il comportamento della Roma e di Mourinho?
“Ognuno può vedere le cose come vuole e anche questo fa parte del gioco. La cosa sorprendente invece è stato lo spirito tra i 22 giocatori. A fine gara, nonostante i due espulsi, si sono scambiati le maglie e si sono chiariti senza continuare con il nervosismo. Match del genere rischiano di finire in un vero e proprio caos e invece così non è stato. E’ estremamente significativo che in una partita così complicata i calciatori poi si siano rispettati in quel modo. La gara è stata molto tesa ma alla fine è terminata con una stretta di mano. Mourinho poi dopo la partita ha criticato l’arbitro, ma questo ci può stare. Chiudo dicendo che non c’è nessun rigore di Mancini, quel fallo di mano non esiste”.