Chi conosce Thiago Motta non è sorpreso di quello che sta facendo con il Bologna. E non solo dopo il 2-1 con la Salernitana. Il tecnico italo-brasiliano è la sorpresa, insieme alla sua squadra, di un inizio di campionato sfavillante, a dimostrarlo la classifica: quarto posto e 25 punti. Ad oggi vorrebbe dire Champions League. Un sogno che Thiago vuole tramutare in realtà. La coppa dalle grandi orecchie l’ha conosciuta da giocatore (e vinta con l’Inter), adesso vuole rivivere le stesse emozioni dalla panchina.

Lì dove si sta facendo conoscere al grande calcio. I segnali c’erano tutti, a partire dalle giovanili del Paris Saint Germain, Motta è riuscito a mantenere alta la sua asticella personale, risultando tra gli allenatori più interessanti del panorama calcistico europeo. Un guerriero sognatore, che guarda l’orizzonte con l’obiettivo di agguantare i suoi desideri.

Thiago Motta, storia di un guerriero sognatore

Ad oggi Thiago Motta sta sorprendendo tutti con un Bologna bello da vedere e deciso. Rappresentanza di quello che è sempre stato lui da giocatore: elegante ma duro quando c’era bisogno di esserlo. Perchè il tecnico brasiliano in campo si è sempre fatto rispettare, con le buone e con le cattive quando necessario.

Nel segno del rispetto, questo non gli è mai mancato. Così è riuscito in ogni sua avventura a non farsi nemici e non creare un ambiente tossico intorno a se, guadagnandosi la fiducia di tutti. Andando a avanti con coraggio, solo così i sogni diventano realtà.

E il Thiago Motta bambino di sogni ne aveva e li ha sempre voluti raggiungere. Il pallone il suo migliore amico, da cui non si è mai separato. Lo si capiva già durante la sua prima vera avventura al Barcellona nel 1999. Trafila nella squadra B, ma le sue doti si notano subito, ecco dunque il salto nella squadra dei grandi nel 2001. Da lì Thiago Motta conquista il centrocampo blaugrana e non lo molla più, diventando uno dei punti di riferimento.

Nemmeno la sfortuna lo ferma. Prima il crociato rotto, poi la lesione del menisco dopo il passaggio all’Atletico Madrid che però non lo fa finire nel dimenticatoio, il Genoa crede in lui e l’allora presidente Preziosi gli da una nuova chance. Scommessa vinta, dato che l’italo-brasiliano insieme a Diego Milito è l’emblema del Grifone.

Prestazioni di alto livello che gli valgono la chiamata dell’Inter. Motta non ci pensa su due volte, troppo importante la chance, e a ragion veduta dato che in nerazzurro è il leader del centrocampo nerazzurro, dove vincerà tutto, dallo scudetto a due Coppa Italia fino alla Supercoppa, per poi mettere le mani sulla Champions League.

Lascia il segno un’ultima volta conquistando il Mondiale per Club, per poi abbracciare il Paris Saint Germain nel 2012 durante la sessione invernale di mercato. Una scelta dovuta alla ricerca di nuovi stimoli, così come da lui ribadito. Perchè Motta non ha mai avuto paura a dire le cose in faccia. In Francia conferma le sue grandi doti, e anche sotto la Torre Eiffel arricchisce la sua bacheca personale con vittorie in Ligue 1 e e coppe nazionali a seguito, per un totale di 19 trofei vinti in 6 anni.

Nuova vita da allenatore, con il Bologna nel destino

A Parigi non vogliono fare a meno di lui, ecco perchè una volta appesi gli scarpini al chiodo, Thiago Motta intraprende la carriera di allenatore sempre al Psg come tecnico dell’Under 19. Anche qui non delude le aspettative, raggiungendo un ottimo secondo posto. Ci sa fare, e ambizioso com’è ha voglia di grandi sfide, come quella della stagione successiva, quando diventa l’allenatore del Genoa nel 2019, subentrando ad Andreazzoli.

Qui però non riesce a dare le risposte che Preziosi si aspettava, andando incontro all’esonero a dicembre. La nuova occasione nel 2021, quando diventa il nuovo allenatore dello Spezia. L’inizio non è dei migliori, anche qui l’esonero sembra essere dietro l’angolo. Ma la vittoria per 1-0 contro il Napoli mischia le carte in tavola.

E’ il nuovo inizio di Thiago, che da lì offre risultati e prestazioni di alto livello, riuscendo a strappare la salvezza con un turno di anticipo. Ma nonostante il contratto triennale rescinderà con il club ligure, perchè all’orizzonte si staglia l’occasione per farsi conoscere nella sua interezza, ovvero il Bologna.

Con il Bologna per sognare

Thiago Motta subentra a Sinisa Mihajlovic, tempo poche partite ed ecco che l’impronta del mister si nota subito. Gioco divertente e deciso, così come è lui. Alla fine sarà nono posto. Ma è l’anno corrente che sta mettendo in gran luce chi è veramente Thiago Motta.

6 vittorie, 7 pareggi e solo 2 sconfitte all’attivo, i numeri parlano per lui. Gioco fluido e camaleontico, il Bologna si sa adattare in base all’avversario che ha di fronte, risultando essere sempre una sorpresa. In positivo per lui, in negativo per gli avversari. E se da una parte il suo gioco diverte, dall’altra sa essere anche solido, limitando al massimo qualsiasi situazione di pericolo. Al netto delle indivdualità.

Thiago Motta non ha pupilli, si affida a chi in allenamento gli offre maggiori garanzie. Nessuno ha il posto garantito, questa è la sua vera forza. Tiene tutti allo stesso livello, chi merita gioca, ecco perchè è riuscito a creare un gruppo unito e che rema insieme a lui. Amano quel tecnico che dice le cose come stanno, senza essere cattivo ma aperto, vuole che i suoi ragazzi capiscano il perchè di determinate scelte.

La classifica ad oggi racchiude tutto questo: quarto posto a 25 anni, che ad oggi vorrebbe dire Champions League. Un sogno che potrebbe tramutarsi in realtà, e Thiago Motta vuole che tutto il mondo Bologna ci creda. Perchè lui ha già sognato sin da piccolo, e sa che questi possono diventare realtà. Basta crederci. Come ha fatto lui.