Tra i migliori strumenti di gestione del risparmio ci sono gli ETF terre rare: ecco cosa sono e come funzionano.
Gli Exchange Traded Funds sono fondi comuni e sono negoziati sul segmento di Borsa italiana Etf Plus: tali strumenti di gestione del risparmio consentono di investire su società specializzate nell’estrazione e lavorazione di alcuni metalli tra i più difficili da estrarre. La quotazione di questi metalli fluttua e le aziende competono tra di loro per estrarre le materie prime preziose e rare. Anche i risparmiatori sono alla ricerca di utili asset su cui investire, diversificando il proprio portafoglio con fondi ed ETF terre rare, in previsione della crescita della domanda.
Scopriamo in questa guida cosa sono e come funzionano gli ETF terre rare.
Investire in ETF terre rare: cosa sono
Negli ultimi anni molti investitori sono attratti dall’investimento in ETF, ovvero fondi a basse commissioni di gestione compravenduti sul mercato borsistico come i titoli azionari. Gli ETF terre rare sono strumenti di gestione del risparmio che consentono di esporsi a comparti di nicchia.
Tali asset sono strumenti d’investimento versatili e dai costi contenuti che puntano sulle società di estrazione. La crescente domanda di questi metalli rari e preziosi è uno degli elementi fondamentali da valutare. Se la domanda per i metalli rari dovesse superare l’offerta, la quotazione potrebbe subire un’impennata, rendendo assolutamente vantaggioso l’investimento in ETF terre rare.
Investire in ETF terre rare: quali sono i vantaggi?
Gli ETF terre rare sono un ottimo strumento di gestione del risparmio da detenere nel proprio portafoglio investimenti. Grazie agli ETF terre rare si ha la possibilità investire su un comparto di nicchia senza dover acquistare direttamente i titoli azionari delle società minerarie.
Investire in ETF terre rare consente di detenere un pool di asset collegati in modo diretto o mediato al settore minerario. Negli ultimi anni il mercato delle terre rare ha subito un’evoluzione ed una crescita esponenziale. La domanda delle materie rare è aumentata in quanto trainata dalla mobilità sostenibile, dall’automotive, dalla tecnologia e dall’Intelligenza Artificiale.
È possibile investire in un ETF terre rare con capitali limitati: tali strumenti di gestione del risparmio suscitano il rilevante interesse ed attrattività dei risparmiatori. Ciò consente di implementare diverse strategie di investimento, tra cui fare trading online. Investire in ETF terre rare significa investire sui metalli rari e preziosi, tra cui palladio, scandio, cobalto, tulio, olmio, samario e lantanio.
Investire in ETF terre rare: quali sono i migliori da detenere
Tra gli ETF terre rare migliori da detenere nel proprio portafoglio c’è VanEck Rare Earth-Strategic Metals ETF, che è stato nel 2010 per consentire l’investimento in società specializzate nell’estrazione, raffinazione e produzione di metalli preziosi e rari. Nel corso dell’ultimo triennio la performance di questo ETF terre rare è stata di oltre dieci punti percentuali.
Tra gli ETF terre rare migliori c’è VanEck R. Earth and Str. M. UCITS ETF, che vanta una capitalizzazione pari a 100 milioni di euro. Si tratta di un ETF che consente l’investimento in società minerarie operanti sul continente asiatico e americano.