In un momento storico in cui il volley, maschile e femminile, è alle prese con cambi di marcia importanti, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24 l’ex centrale azzurro Andrea Lucchetta per commentare in particolare il trionfo della Sir Perugia al Mondiale per club 2023. Lui, che negli anni ha vestito maglie importanti e collezionato diversi trofei, ha in bacheca anche due Mondiali. Una volta lasciata la pallavolo, “Lucky” è rimasto sempre ad un passo dal campo arancione; infatti oggi, oltre ad essere un affermato commentatore sportivo, segue anche diversi giovani che si vogliono avvicinare al “suo” sport.
Volley, Perugia campione al Mondiale, Lucchetta a Tag24
Festeggia la Sir che, per la seconda volta consecutiva, sale sul tetto del mondo. Il Perugia vince il Mondiale per club 2023 battendo i brasiliani dell’Itambé Minas: 3-0 secco della squadra di Lorenzetti a Bangalore, in India. Un successo che probabilmente non ha stupito, visto il potenziale della compagine perugina e che, allo stesso tempo, conferma la continua crescita dei “Block Devils”; torneo perfetto il loro, con 4 vittorie su altrettante gare, 12 set vinti e 0 persi. Una squadra compatta con Giannelli che si è dimostrato ancora una volta il punto fermo; ottime prove di Semeniuk e Plotnytskyi che hanno chiuso la partita rispettivamente con 14 e 12 punti, ma grande prestazione di tutta la rosa. Un collettivo che il tecnico ha saputo amalgamare al meglio fino ad ottenere l’undicesimo trofeo. Per commentare la vittoria Mondiale del Perugia, Lucchetta, ex pallavolista, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Secondo titolo iridato consecutivo per Perugia e secondo titolo stagionale: un commento su questa squadra? Aspettative rispettate?
“Indiscutibilmente l’arrivo di Lorenzetti ha ridato la giusta carica al gruppo e ha ristabilito la corretta gestione del gruppo. Parliamo di un uomo di grande esperienza che ha permesso a questa squadra di crescere. La cosa che spaventa in maniera positiva è la crescita straordinaria di Plotnytskyi, questo ragazzo che è partito con la sua Nazionale e l’ha presa in pugno. Ha dato continuità e supporto e poi il team ha giocato in maniera esemplare. Sulla carta il Perugia era la squadra da battere e lo ha dimostrato e dimostra ancora di più qual è il valore della Super Lega italiana. Una vittoria perentoria che conferma capitan Leon e Giannelli in ascesa. Ora gli azzurri devono trovare il consolidamento, ma questa vittoria dà un colore internazionale importante per quanto riguarda anche il proseguio di questa stagione pre-olimpica”.
Hai giocato molto e vinto tantissimo, quanto è importante poter contare su un palleggiatore duttile e scaltro come Giannelli, che è protagonista a Perugia e anche in Nazionale?
“Simone ha avuto delle piccole problematiche di gestione, soprattutto nella precisione. Un palleggiatore come lui va difeso a spada tratta perchè garantisce il futuro. Riesce a dosare il suo sorriso, le sue parole e ha la convinzione di essere un leader in campo, non costruito dai media ma dalla sua esperienza. Condividiamo il passato tennistico. Io sono nato schiacciatore e sono passato a centrale e lui ha fatto più o meno lo stesso. Io poi sono andato al centro, per la mia bilateralità e lui ha trovato la sua forza nel palleggio. Sono ruoli che si compenetrano. Ne apprezzo i vecchi percorsi di crescita e oggi siamo arrivati a questa vittoria anche grazie al suo modo di condurre la squadra”.
Un valore aggiunto anche per la Nazionale…
“Ferdinando De Giorgi ha dato a questi ragazzi delle chiavi interessanti, modi diversi di leggere le partite. E’ stato il palleggiatore degli anni Novanta e ora è il nostro tecnico. Avrà un bel pò di problematiche da risolvere. Tempo ne ha, ma è sempre poco quello per preparare le Olimpiadi. Dobbiamo partire all’attacco e puntare a vincerle, è il tassello che manca da sempre”.
A proposito di questo, cosa ti aspetti dal 2024?
“Mi aspetto un consolidamento alle Paraolimpiadi da parte della nostra Nazionale che dopo aver vinto il campionato Europeo entrerà di diritto in una fascia interessante e può ambire al salto di qualità e a una bella medaglia. E’ la prima cosa che metterei sotto l’albero per queste ragazze splendide. La Federazione ha tanto talento su cui poter contare e mi auguro, come dicevo prima, che sia la volta buona di potersi giocare anche un’Olimpiade. La squadra Nazionale lo può fare, ma molto dipenderà dal torneo”.
Parli del maschile?
“Parlo del maschile, ma mi rivolgo anche al femminile. E non solo per l’arrivo di Velasco. Penso che il grande lavoro lo farà Barbolini che insieme al nuovo Ct appartiene alla coppa che ha lanciato da Modena il modello per poter assemblare diversi moduli e metterli in campo. Insieme hanno grandissima esperienza e penso sia questo il grande acquisto. Velasco, insieme a Massimo, troveranno la quadra per riortare la Nazionale ai massimi livelli dopo anni di gestione difficoltosa. Potranno competere con la maschile e abbiamo due Nazionali che potranno competere per la medaglia d’oro e dovranno partire per quella”.
Torno al Perugia, è Lorezetti l’autore principale di questo successo?
“No, il tecnico non è mail il fulcro del successo che invece arriva quando c’è alchimia di squadra. La cosa fondamentale è riuscire ad apprendere le indicazioni che il mister dà e migliorarle durante la partita. Il Perugia ha giocato al meglio le partite. Il tecnico dà degli imput, ma da solo non può vincere”.
Non c’è un protagonista a cui attribuire questa vittoria quindi?
“Tutti hanno contribuito. Da Herrera quando è pronto per entrare, a Plotnytskyi che è un giocatore umile, che dà efficacia in tutti i comparti, a Colaci che è una base importante di getsione della seconda linea e di tranquillità. E’ lo spogliatoio che conta ed è lì che si creano le giuste alchimie da riprodurre in campo. E’ l’effetto dei vasi comunicanti ed è importante che non ci siano mai perdite di tensione. L’allenatore dele essere bravo a leggere la partita, a dare supporto e gli spunti giusti, ad azzeccare il momento dei campi. Ogni cosa è importantissima”.